Aderiamo alla giornata del 25 novembre Giornata Internazionale della violenza contro le donne.
A seguire il sunto poi i vari incontri.
Vi aspettiamo.
Quelle di Trame.
Mercoledì 27 novembre alle 18 in libreria
Incontro sul tema “Violenza maschile contro le donne: il delitto di stalking tra legge e operatività â€
Ne discutono Maria (Milli) Virgilio, curatrice del volume “Stalking nelle relazioni di intimità †(BUP 2013) e Maria Grazia Negrini.
Giovedì 28 novembre alle 21
presso il Teatro 1763 a Villa Aldrovandi Mazzacorati in via Toscana 19 a Bologna
per LA PAROLA ALLE DONNE attrici e autrici per una rassegna teatrale sui diritti delle donne
un progetto Rimachèride con la direzione artistica di Alessandro Tampieri, in collaborazione con Associazione Cultura e Arte del ‘700 e con il patrocinio del Comune di Bologna.
Any One of Us, scritti dal carcere di Eve Ensler – con Friends of the Johns Hopkins University / in collaborazione con Festival La Violenza Illustrata
Venerdì 29 novembre alle 18 in libreria
in occasione dell’edizione 2013 “Festival La violenza illustrata”
COMMENTI SULLE STATISTICHE DEGLI SPORTELLI UDI-BO, E RIFLESSIONI SUI TITOLI DI STAMPA.
Interventi di Angela Pozzi, avvocata dell’UDI-BO, e Alba Piolanti.
Sabato 30 novembre alle 11,30 in libreria
in occasione dell’edizione 2013 “Festival La violenza illustrata”
presentazione del libro “Madri femministe e figli maschi” (edizioni XL)
Introduce Angela Romanin e ne parleranno le autrici Caterina Grego e Patrizia Romito.
Nell’anno 2006 la Casa delle donne, che già aveva festeggiato con altri eventi le precedenti edizioni della Giornata Internazionale della violenza contro le donne, decide di concretizzare un appuntamento organizzato e coordinato annuale di celebrazione intorno al 25 novembre.
Nasce così il primo e unico Festival centrato sulla tematica della violenza di genere in Italia, ideato da Chiara Cretella, Anna Pramstrahler, Elena De Concini.
L’evento è organizzato negli anni insieme alle volontarie e curato dal servizio Promozione, il suo obiettivo è quello di raggiungere, informando, creando cambiamento e prevenzione, il maggior numero di persone.
Il nome del Festival viene da una citazione di un testo del poeta Nanni Balestrini, in cui si dimostrava, attraverso un cut-up dei titoli di giornale, l’invariante di violenza presente nei media. Di questa violenza gli spettatori e i lettori si fanno purtroppo partecipi dell’orrore di notizie e immagini cruente date in pasto ai loro occhi, o vittime inconsapevoli incapaci di decifrare i messaggi della comunicazione di massa.
Per questo motivo il Festival si propone di presentare immagini, video, e altri mezzi artistici che parlino del fenomeno senza mostrarlo in maniera cruenta, perché sappiamo che la violenza genera emulazione.
C’è un modo corretto per parlare della discriminazione e dell’abuso, della violenza e del sessismo senza mostrare corpi scomposti, sangue o immagini che ledono, ancora una volta, il corpo delle donne.
Il fenomeno della violenza sulle donne è un problema trasversale, le vittime sono donne di ogni età , provenienza, categorie socioeconomiche e culturali, per questo motivo il pubblico a cui il Festival si rivolge vuole essere il più vario e molteplice possibile.
La data del 25 novembre, giornata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 novembre 1999 come Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stata scelta in omaggio e ricordo delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Domenicana che il 25 novembre 1960 furono uccise dagli uomini del dittatore Truijllo.
Le Nazioni Unite esortano i governi, le ONG e le organizzazioni internazionali perché si impegnino nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito alla violenza contro le donne.
Trame ospita due incontri del festival.
Più un incontro organizzato da noi, a calendario ormai chiuso, assieme a Grazia Negrini e a Milly Virgilio.
Inoltre l’incontro del giovedì con La parola alle donne.
Mercoledì 27 novembre alle 18 in libreria
Incontro sul tema “Violenza maschile contro le donne: il delitto di stalking tra legge e operatività â€
Ne discutono Maria (Milli) Virgilio, curatrice del volume “Stalking nelle relazioni di intimità †(BUP 2013) e Maria Grazia Negrini.
Lo stalking pare oggi costituire un delitto caratterizzato da una emersione relativamente più agevole rispetto ad altri reati.
Dal 2009 la norma è stata oggetto più volte di rilevanti modifiche, da ultimo nell’agosto e nell’ottobre 2013.
Dopo 4 anni è già possibile tracciare un bilancio significativo della fattispecie del delitto di atti persecutori, anche se la parola stalking ha assunto una ampia valenza comunicativa, poiché è spesso chiamata a rappresentare genericamente la violenza maschile contro le donne, così spaziando dal molestatore all’omicida/femicida: stalking, maltrattamenti, abuso, discriminazione, violenza sono spesso usati indifferentemente, dai media, ma anche dagli operatorie e dalla donna stessa che lo subisce.
Maria (Milli) Virgilio è avvocata e docente universitaria; presidente dalla associazione GIUdIT- Giuriste d’Italia; è stata responsabile scientifica del progetto europeo Daphne III, LEXOP “Lex-operators all together for women victims of intimate partner violence†(Gli operatori della legge tutti insieme per le donne vittime di violenza del partner nelle relazioni di intimità ), di cui ha curato il Rapporto di ricerca edito da BUP Bologna. I temi della sua attività investono la libertà e i diritti fondamentali delle cittadine e dei cittadini e affrontano nell’ottica di genere la funzione e i limiti del diritto e del diritto penale in particolare; la sua ultima pubblicazione è “Il trattamento penale degli uomini violenti contro le donne. Profili giuridici†(unitamente a Bruno Guazzaloca), in “Il lato oscuro degli uomini. La violenza maschile contro le donne: modelli culturali di intervento†(a cura di Alessandra Bozzoli, Maria Merelli, Maria Grazia Ruggerini, Ediesse, 2013).
Maria Grazia Negrini, presiede la Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città .
Dal dicembre 2012, la Tavola delle donne e l’UDI di Bologna stanno sperimentando un servizio di aiuto e ascolto per donne colpite da stalking.
Il servizio si chiama Stalking Stop! Angolo dedicato a Melissa Bassi e ha un sito su Internet che tutte possono visitare
www.tavoladelledonne.com che raccoglie lo spirito di tutto il lavoro.
Giovedì 28 novembre alle 21
presso il Teatro 1763 a Villa Aldrovandi Mazzacorati in via Toscana 19 a Bologna
per LA PAROLA ALLE DONNE attrici e autrici per una rassegna teatrale sui diritti delle donne
un progetto Rimachèride con la direzione artistica Alessandro Tampieri, in collaborazione con Associazione Cultura e Arte del ‘700 e con il patrocinio del Comune di Bologna
Any One of Us, scritti dal carcere di Eve Ensler – con Friends of the Johns Hopkins University / in collaborazione con Festival La Violenza Illustrata
Venerdì 29 novembre alle 18 in libreria
in occasione dell’edizione 2013 “Festival La violenza illustrata”
COMMENTI SULLE STATISTICHE DEGLI SPORTELLI UDI-BO, E RIFLESSIONI SUI TITOLI DI STAMPA.
Interventi di Angela Pozzi, avvocata dell’UDI-BO, e Alba Piolanti.
Ogni anno gli sportelli d’ascolto di UDI a Bologna e provincia raccolgono e analizzano dati su cui riflettere e operare.
Ma quale realtà emerge poi dai titoli di stampa?
E’ l’occasione per commentare insieme, affiancando con letture tematiche.
Sabato 30 novembre alle 11,30 in libreria
in occasione dell’edizione 2013 “Festival La violenza illustrata”
presentazione del libro “Madri femministe e figli maschi” (edizioni XL)
Introduce Angela Romanin e ne parleranno le autrici Caterina Grego e Patrizia Romito.
Il libro tratta di un tema centrale nella storia delle donne: quello della trasmissione del femminismo da una generazione all’altra.
In particolare, ci si pone la domanda se e come donne femministe siano riuscite a trasmettere ai loro figli maschi i valori e gli impegni del femminismo.
Sono interviste a diciotto donne e a dodici dei loro figli, adolescenti o adulti, che raccontano la loro storia, riflettono sull’educazione femminista data e ricevuta e ne analizzano i “risultatiâ€: qual è stato l’impatto di questa educazione ? Le testimonianze rendono conto della passione, tenerezza, senso dell’umorismo ma anche della fatica e qualche volta della collera e dell’amarezza che hanno intessuto le esperienza di madri e figli. Sono state raccolte in tre paesi, Italia, Francia e Québec, molto diversi tra loro per quanto riguarda la posizione delle donne, la storia e la legittimità del femminismo. Questo approccio internazionale rappresenta uno dei punti di forza del libro, perché suggerisce, con esempi vividi e molto concreti, quanto il contesto sociale più ampio sia stato determinante nella formazione di questi giovani uomini, al di là della volontà e dell’impegno materno.
Possibili diverse chiavi di lettura: quella degli studi di genere, dell’analisi femminista e della storia delle donne negli ultimi decenni; la chiave psico-sociale del rapporto madri-figli e dell’influenza del contesto sull’educazione; la chiave delle comparazioni tra diverse culture e diversi contesti sociali.
Tuttavia il libro può anche essere letto “come un romanzoâ€: le interviste sono presentate nella versione integrale e, nella loro diversità , sono tutte coinvolgenti: divertono, commuovono e fanno riflettere.
Il libro, al di là del tema specifico, è un viaggio appassionante nella vita di donne e di uomini che, in momenti e in paesi diversi, si confrontano nel quotidiano con alcune delle grandi questioni, tra cui i rapporti tra i generi, che determinano il nostro presente e il nostro futuro.