Oggi, sabato 29 Aprile 2017, è la giornata delle librerie indipendenti ed è la prima volta che la si festeggia in Italia.
Negli Stati Uniti questa festa esiste già dal 2014 con il nome di Independent Bookstore Day e viene celebrata ogni anno l’ultimo sabato del mese di Aprile.
La giornata delle librerie indipendenti è una festa di tutte le librerie indipendenti, libera e senza cappelli.
Si festeggia per un giorno la forza di un modello e di una formula che cerca di fare leva sulla qualità .
Le librerie indipendenti sono spazi di tutela della bibliodiversità , resistono alla crisi con dignità , senza sponsorizzazioni o finanziamenti esterni.
Non legati ad alcun gruppo editoriale in particolare, i librai e le libraie indipendenti rimangono intellettualmente liberi/e nella scelta dei libri da vendere ed esporre:
scelgono a prescindere dalle classifiche e dal potere di promozione dei grandi gruppi editoriali. Diversificare le proposte di lettura è uno dei loro obiettivi principali.
La diversità vissuta come ricchezza è per loro un bene da tutelare.
Le librerie indipendenti sono organismi che vivono e respirano e che continuano a nutrire culturalmente i quartieri in cui si trovano.
E sono a vostra disposizione.
Come Trame.
http://www.liberaria.it/le-librerie-indipendenti-fondamentale-atto-politico/
Eccoci dunque con le informazioni per la prossima settimana.
Lunedì 1° maggio la libreria sarà chiusa.
Parte il prossimo venerdì 5 “Voci distanti, cinque dialoghi con la poesia”, percorso coordinato da Sergio Rotino.
E giovedì 4 facciamo una trasferta all’Unibo.
Vi aspettiamo in libreria, o ci si vede al bookshop.
Quelle di Trame.
Giovedì 4 maggio alle 17
presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione Università di Bologna Aula Magna in Via Filippo Re 6 a Bologna
nell’ambito del Convegno “Di roccia e di vento… Il potenziale dell’outdoor in educazione e formazioneâ€
presentazione del libro di Andrea Di Bari “Il fuoco dell’anima” (Corbaccio).
Bookshop a cura della libreria Trame.
Venerdì 5 maggio ore 18
per VOCI DISTANTI CINQUE DIALOGHI CON LA POESIA
Kathleen Jamie “La casa sull’alberoâ€, Giuliano Ladolfi editore.
Loredana Magazzeni e Silvia Albertazzi ne parlano con la traduttrice Giorgia Sensi
VOCI DISTANTI CINQUE DIALOGHI CON LA POESIA
Non è la poesia a essere distante da noi, ma lo sono geograficamente i poeti che dal 5 maggio al 9 giugno nell’arco di cinque incontri verranno presentati all’interno di Voci distanti, la rassegna ospitata da noi, nata da un’idea di Sergio Rotino.
PROGRAMMA
venerdì 5 maggio ore 18
Kathleen Jamie “La casa sull’alberoâ€, Giuliano Ladolfi editore.
Loredana Magazzeni e Silvia Albertazzi ne parlano con la traduttrice Giorgia Sensi
sabato 13 maggio ore 18
José Angel Valente “Non si desta il cantoreâ€, Edizioni dell’orso.
Lorenzo Mari e Blanca Fernández Garcia ne parlano con il traduttore Stefano Pradel
mercoledì 17 maggio ore 18
Bartolomeo Smaldone “La contadina furbaâ€, Lietocolle.
Maria Rita Cappelletta ne parla con l’autore
giovedì 25 maggio ore 18
Lev RubinÅ¡tejn “Elegiaâ€, Isola.
Mariagiorgia Ulbar e Sergio Rotino ne parlano con il traduttore Alessandro Niero
venerdì 9 giugno ore 18
Eleanor Wilner “Tutto ricominciaâ€, Gattomerlino.
Loredana Magazzeni ne parla con le traduttrici Fiorenza Mormile e Anna Maria Robustelli.
VOCI DISTANTI CINQUE DIALOGHI CON LA POESIA
Non è la poesia a essere distante da noi, ma lo sono geograficamente i poeti che dal 5 maggio al 9 giugno nell’arco di cinque incontri verranno presentati all’interno di Voci distanti, la rassegna ospitata dalla Libreria Trame di via Goito 3/c da un’idea di Sergio Rotino.
Cinque incontri che racconteranno la distanza intesa non come incomunicabilità della parola poetica, ma come puro dato fisico. I poeti presenti nella rassegna sono infatti “distanti†soprattutto per ragioni geografiche e logistiche. Ragioni che li portano quasi tutti a essere “presenti in assenza†durante le presentazioni.
Infatti Kathleen Jamie vive in Scozia, José Angel Valente (1929-2000) era Galiziano, Lev Rubinštejn risiede a Mosca, Eleanor Wilner (9 giugno) vive a Philadelphia, mentre Bartolomeo Smaldone opera da Altamura, in Puglia.
E voci distanti due volte. Perché per quattro su cinque di essi la poesia è scritta inizialmente in un’altra lingua. Lingue che sono state tradotte, trasportate in italiano dal duro lavoro di traduzione.
Di fatto Voci distanti offre attraverso la presentazione di autori poco o nulla conosciuti in Italia, un piccolo spaccato del lavoro di traduzione che si porta avanti in questo campo. Senza per questo voler dimenticare le nuove generazioni di poeti italiani e il loro, di lavoro nel tenere insieme tradizione e innovazione.
Saranno quindi soprattutto i traduttori a prestare la voce ai poeti proposti nella rassegna.
Si parte con Giorgia Sensi (5 maggio), che parlerà con Loredana Magazzeni e Silvia Albertazzi della Jamie attraverso i testi inseriti nell’antologia “La casa sull’albero†(Giuliano Ladolfi editore); Stefano Pradel (13 maggio) invece dialogherà con Lorenzo Mari e Blanca Fernández Garcia sul linguaggio poetico di Valente grazie al volume “Non si desta il cantore†(Edizione dell’Orso). Successivamente Alessandro Niero (25 maggio), dell’università di Bologna, dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne, parlerà di “Elegia†(Collana Isola) di RubinÅ¡tejn, mentre Fiorenza Mormile e Anna Maria Robustelli (9 giugno), accompagnate da Loredana Magazzeni, racconteranno non solo di “Tutto ricomincia†(Gattomerlino/Superstripes press) e della scrittura poetica della Wilner, ma anche del lavoro laboratoriale collettivo che ha sortito le traduzione raccolte nell’antologia.
Unico a raccontare della sua poesia e della sua poetica, grazie a una facilità logistica negli spostamenti, oltre che unico poeta italiano della rassegna, Bartolomeo Smaldone (17 maggio), che dialogherà con Maria Rita Cappelletta sul suo “La contadina furba†(LietoColle).
Dentro Voci distanti, come in una piccola festa, le lingue si rincorrono, si sommano, si amalgamano per raccontare i molti modi di fare poesia, i molti autori che permettono alla poesia di vivere fuori dai confini nazionali e di rinnovarsi costantemente.
Giovedì 4 maggio alle 17
presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione Università di Bologna Aula Magna in Via Filippo Re 6 a Bologna
nell’ambito del Convegno “Di roccia e di vento… Il potenziale dell’outdoor in educazione e formazioneâ€
presentazione del libro di Andrea Di Bari “Il fuoco dell’anima” (Corbaccio).
Bookshop a cura della libreria Trame.
«Il fuoco dell’anima è quella spinta interiore che permette a ognuno di seguire la strada, anche difficile e faticosa, che porta alla realizzazione di un sogno. L’importante è tenere questo fuoco sempre acceso.»
Quando i dischi erano in vinile e le immagini si vedevano al proiettore, un pomeriggio d’autunno una banda di ragazzi di borgata resta incollata allo schermo dove, alle note di “The Dark Side Of the Moon”, scorrono delle fotografie delle Alpi. Uno di loro ha quattordici anni, è cresciuto a “pane e botte” e si chiama Andrea Di Bari.
Quel giorno Andrea capisce una cosa: “Quelle vette erano la cosa più bella che avessi mai visto e che riconoscevo dentro di me. Il mio Shangri-la, il mio paradiso futuro. Percepii chiaramente che su una di quelle cime sarei stato per la prima volta davvero me stesso. Vaffanculo la bisca, il pallone e tutto il resto”. Andrea Di Bari è cresciuto ma per lui crescere non è stato accantonare i sogni da ragazzo bensì realizzarli con tenacia e passione. Negli anni Ottanta e Novanta è diventato uno dei più forti climber italiani partecipando con successo alle più importanti competizioni internazionali e nazionali di arrampicata sportiva; la sua fantasia lo ha spinto a scoprire e scalare in luoghi remoti e insospettati, da Sperlonga a Kalymnos. E quando il mondo delle competizioni gli è diventato troppo stretto ha seguito la sua passione di raccontare storie attraverso le immagini ed è diventato uno sceneggiatore e regista di cortometraggi. E quando il linguaggio visivo gli è sembrato troppo scarno, si è affidato alla scrittura di un libro. E ne è nato “Il fuoco dell’anima”.
Andrea Di Bari è nato a Roma nel 1961, negli anni ’80-90 Andrea Di Bari è stato uno dei più forti «climber» italiani. A partire dai primi anni Duemila ha affiancato alla sua passione per l’arrampicata quella per la macchina da presa e per la sceneggiatura, dirigendo corto e mediometraggi che hanno ricevuto numerosi premi, fra cui «Riccio», «L’incontro», «Il viandante», «La festa di Mario», «Fratelli», «Il talento di Fabio», «Tieni a me», «Di là dal vetro» scritto con Erri De Luca, che da una sua idea ha tratto anche il libro “Tu non c’eriâ€.