NEWSLETTER DAL 27 FEBBRAIO AL 10 MARZO

Ecco la nuova newsletter, tutti gli incontri saranno in libreria.
Alla peggio accendiamo il termosifone…
Vi aspettiamo.
A Trame.

Martedì 27 febbraio alle 18 in libreria
presentazione del libro di Francesca Mazzoni “La fata sdentata” (Il ponte vecchio).
L’autrice ne parlerà con lo scrittore Alessandro Berselli.

Scordatevi le fate dotate di luccicanza che siete abituati a trovare nelle favole, abbandonate l’idea che in questo libro si possano incontrare creature leggiadre e sognanti. La fata sdentata, infatti, è figura umanissima come conferma il suo sorriso sbilenco, per niente perfetto. Fata invecchiata e sgualcita dalla troppa vita che le è passata addosso, conserva tuttavia il potere tra tutti il più magico, quello di farsi attraversare dalle delusioni senza incrinarsi. Sa ancora stupirsi e questo la rende la fata più fata di tutte.
Dopo il successo di “Una mente insolente”, Francesca Mazzoni si cimenta in testi poetici di coinvolgente intensità, dotati di una carica espressiva rara: la parola vi si distende senza filtri e senza finzioni, una parola per la quale l’autrice è disposta a “sporcarsi le mani”, a rivelarsi nella oscura e trasparente pienezza di sé, non risparmiando un solo etto di inchiostro e di cuore.
Con uno stile decisamente originale e spesso irriverente ci affida in tal modo la sua esperienza di vita, persino le sue idiosincrasie, permettendo al lettore di partecipare e agli aneliti e alle scoperte di una donna di tesa sensibilità e soprattutto ai suoi incanti: in definitiva a un mondo in cui si soffre molto ma si gioisce ancora di più.

Francesca Mazzoni, attrice ravennate, vive e lavora dovunque e da nessuna parte.
Ha pubblicato un racconto con Einaudi-Stile Libero, all’interno dell’antologia Quello che ho da dirvi (1998) e ha partecipato alla stesura a più mani del libro La città dei fossili, edito da Fernandel (2009). Due suoi racconti, L’Amarro e Le sirene zoppe sono sono apparsi rispettivamente sulle antologie L’ultimo bicchiere (Cicogna Editore, 2016) e Lo dice il mare (Edizioni Il Foglio, 2017). È autrice di diverse drammaturgie teatrali. Per i tipi del «Ponte Vecchio» ha pubblicato Una mente insolente (2014).

Mercoledì 28 febbraio alle 18 in libreria
incontro con Marilena Renda.
L’autrice di “Regali ai fantasmi” (Mesogea) e “La sottrazione” (Transeuropa) parlerà dei suoi libri con Vincenzo Bagnoli e Maria Luisa Vezzali.
Introduce Vito Bonito.

“Regali ai fantasmi”
Dopo un lungo periodo trascorso in un’altra città, la giovane donna protagonista e voce narrante di questo nuovo romanzo di Marilena Renda, cerca di ricostruire il rapporto problematico con la sorella, più giovane e… sordomuta. La sorella maggiore la scruta, prova degli approcci, tenta di ricucire una relazione di vicinanza e di fiducia, complicatasi dopo la perdita di entrambi i genitori, studia ogni soluzione per farla uscire dal guscio in cui l’altra si è rintanata.
E quando finalmente sembra essere riuscita nel suo intento, è lei a ritrovarsi duramente faccia a faccia con se stessa. È lei, non più la creatura sordomuta, quella segnata da un ‘impedimento’, a dover fare i conti con le proprie chiusure, i fallimenti, i silenzi e i suoi stessi misconosciuti impedimenti. È lei a rendersi conto di essere rimasta come inceppata, fuori tempo e fuori luogo. In quella stessa gabbia invisibile da cui ha fatto di tutto perché l’altra potesse uscire…

“La sottrazione”
Tra le operazioni aritmetiche la sottrazione, che a scuola si impara rigorosamente dopo l’addizione, è senza dubbio il procedimento più essenziale. Lo sappiamo per esperienza: se dopo aver accumulato – spesso per anni – oggetti, relazioni, città, rappresentazioni della nostra perplessità di stare al mondo, non gettiamo via un po’ di quel fardello, la nostra comprensione del mondo rischia di non diventare mai significativa. È il gesto di gettare via tutto che rende santi i santi. Lo sanno bene anche i poeti: solo la parola assente è importante, e l’unico gesto che importa saper compiere è quello di togliere parole per dare più luce alle cose. La voce che parla, nella Sottrazione, ha deciso un giorno di fare spazio al vuoto, e dal vuoto è stata ricompensata con doni atroci di ogni genere: silenzio, sogni, visioni, voci. Soprattutto voci di bambini, con le loro storie di piccole fratture quotidiane, con la loro voglia di scappare da noi eppure di esserci. Le voci dei bambini scavano nella voce che le raccoglie una faglia comune in cui si può scorgere il lume di una vicinanza, una piega scomoda in cui stare raccontandosi il movimento di diventare ciò che si è.

Marilena Renda è nata a Erice nel 1976 e, dopo aver vissuto a Palermo, Roma e Milano, attualmente vive a Bologna, dove insegna inglese. Ha tradotto diversi libri dall’inglese e dal francese e conseguito un dottorato in Italianistica su ebraismo e letteratura nel ’900. Autrice di prose e versi, ha pubblicato: Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano (Gaffi 2010), Ruggine (dot.com press 2012), Arrenditi Dorothy (L’orma 2015) e La sottrazione (Transeuropa 2015).
Con il poema Ruggine è stata finalista al premio Delfini 2009 e al premio Carducci 2013.

Mercoledì 7 marzo alle 18 in libreria
Maria Beatrice Masella presenta “Lune nuove” (Giraldi Editore, 2017).
Conversano con l’autrice Maria Paoloni, autrice, e Omeima, Margherita e Francesca, tre alunne del Liceo “J.M. Keynes” di Castel Maggiore, appassionate lettrici e aspiranti scrittrici.

Lune nuove è un libro di strade, case, giardini, segreti e rivelazioni. Costanza, madre e insegnante, donna attiva e impegnata, si trova costretta ad affrontare da sola le emergenze e gli sconvolgimenti dentro e fuori casa. I suoi figli, Agata, Arturo e Athena – rispettivamente 18, 14 e 6 anni – condividono molto del loro tempo con Misal e Mohammed, figli di genitori marocchini, buoni vicini di casa. Il gruppo dei ragazzi più grandi custodisce un segreto e una preoccupazione importante legata a Misal…
Un libro dove si ama, si soffre, ci si dispera e si spera, si è diversi ma si lotta insieme. Dove si ride e si piange. Come la vita.

Maria Beatrice Masella è nata a Taranto e vive a Bologna dal 1975, dove attualmente lavora come insegnante e pedagogista.
Il suo romanzo di esordio, Compagni di futuro, prefazione di Margherita Hack, viene pubblicato da Giraldi editore nel 2007.
Negli anni successivi scrive svariati libri per l’infanzia e l’adolescenza fra cui: la trilogia gialla di Hanna & Fou e il romanzo Respiro, Sinnos editore; Bambini Bambine a colori/ Famiglie a colori, Nannalibro/Libronanna e La mia scuola è un grande fiume, Bacchilega Junior editore; IO SONO IO, Leone Verde Piccoli editore.
Ritorna agli adulti nel 2014 con Mare di argilla, Edigrafema editore.

Sabato 10 marzo alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul sofà” parlerà del libro di Lorenza Pieri “Isole minori” (E/O).

Chiunque sia interessato può partecipare liberamente.

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