NEWSLETTER all’8 al 13 aprile (qui e in giro)

Passata la settimana dedicata ai lettori più giovani, si ritorna coi piedi sulla terra ferma.
Vi aspettiamo ai prossimi incontri qui in libreria, e in giro per Bologna.

Lunedì 8 aprile alle 18 in libreria
Chiara Ingrao presenta “Migrante per sempre” (Baldini+Castoldi) e ne parla con Filippo Vendemmiati.

“Noi due siamo come due carciofi, Lina. Ogni mondo che abbiamo attraversato è una foglia avvinghiata alle altre senza nessuna dolcezza, attorno a un cuore pieno di spine”.

Dall’Italia degli emigranti a quella degli immigrati, cinquant’anni nella vita di Lina, ispirata a una storia vera: bambina in Sicilia, ragazza in Germania, donna a Roma. Un paese di padri lontani e di preti padroni, di pistacchi e di mandorle; un papà che varca i confini da clandestino, una madre assente e inafferrabile che condiziona ogni scelta. La nonna bracciante è mamma e maestra, ma non è lei che può decidere chi parte e chi resta.
Partire è inverno tedesco, è la fabbrica: è suoni incomprensibili sputati in faccia, sorelle perdute e amicizie turche, compaesani soffocanti. Manca l’aria, i sogni s’infrangono e le parole vecchie non bastano più. Per Lina si apre una stagione di nuove esperienze, e la sfida di un amore forse impossibile.
Riesce a tornare, finalmente: ma dove? Affetti e fatiche, solitudini e alleanze impreviste, in un mondo profondamente cambiato, ma con la stessa ostinata voglia di trovare la propria strada, fra radici strappate e sprazzi di futuro.
Chiara Ingrao ritorna su alcuni temi per lei centrali, come l’intreccio fra bisogno umano di radici e impossibilità di appartenere completamente a un solo luogo e un solo punto di vista.
“Scrivere è la mia forma di resistenza dell’anima”, afferma l’autrice.

Chiara Ingrao, scrittrice e animatrice culturale nelle scuole, ha lavorato come sindacalista, interprete, parlamentare, programmista radio, consulente su diritti delle donne e diritti umani. È impegnata da anni nel femminismo, nel pacifismo, nel movimento anti-razzista. Ha scritto due romanzi (Il resto è silenzio e Dita di dama), due libri per bambini/e (Habiba la Magica e Mal di paura), articoli e saggi (alcuni raccolti in Oltre il ponte – Pensieri di una femminista di frontiera). In Soltanto una vita ha raccontato le esperienze e pubblicato gli scritti di sua madre, Laura Lombardo Radice; in Salaam Shalom il suo percorso pacifista in Medio Oriente e altrove.
È sposata con Paolo Franco e ha due figlie, due figliocci e tre nipoti.

Filippo Vendemmiati è giornalista e regista.
La sua avventura professionale lo ha portato a trattare importanti eventi di cronaca, dal Salvemini all’omicidio Biagi al caso Aldrovandi.
Nel 2012 realizza “Non mi avete convinto” biografia di Pietro Ingrao, presentato a Venezia Dal gennaio 2016 è direttore artistico di Cinevasioni, primo festival del cinema in carcere.

Martedì 9 aprile alle 18 in libreria
Elisabetta Luciani presenta “Dove ci aspetta il futuro” (La Gru).
Dialogheranno con l’autrice Domenico Secondulfo e Patrizia Romagnoli.

Filo conduttore di questa raccolta di racconti è l’idea che ciascuno di noi sia depositario di una storia che gli appartiene e sia chiamato a realizzarla nel modo migliore, portando a compimento i passaggi di un progetto che ha origine prima della nascita di ciascuno e forse è parte di un disegno più grande.
I personaggi di queste quattro storie hanno in comune il fatto di esprimere attraverso i loro comportamenti, non sempre coerenti, una ricerca di consapevolezza che dia senso al loro viaggio, affrontando nodi importanti della propria evoluzione, per realizzare il proprio disegno esistenziale

Elisabetta Luciani (Bergamo, 1954), ha vissuto a Venezia, Roma e Firenze. Laureata in filosofia, vive a Bologna dal 1976. Ha lavorato dieci anni come correttore di bozze per un gruppo editoriale che pubblicava settimanali sportivi, successivamente è entrata in Regione Emilia-Romagna dove è rimasta dal 1986 al 2014 lavorando nell’Ufficio Statistica. Si è interessata alla simbologia astrologica in modo intermittente fin dagli anni ’90, dal 2012 al 2016 si è formata in modo più sistematico ai seminari di astrologia umanistica di Lidia Fassio. Ama i viaggi, le belle giornate e i tramonti sul mare.
Non crede al caso e apprezza chi prova a realizzare il proprio destino.
Con la Gru ha pubblicato “…nulla al caso” e “Dove ci aspetta il futuro”.

Edizioni La Gru è una delle 14 case editrici italiane selezionate nel 2013 da Greenpeace per il progetto Scrittori per le foreste.
Ed è la casa editrice che ha lanciato Lorenzo Marone, autore Longanesi e Feltrinelli; ispirata alla figura di Neri Pozza e Leo Longanesi, combatte il sistema dell’editoria a pagamento.

Mercoledì 10 aprile alle 18 in libreria
Gabriella Genisi presenta “Pizzica amara” (Rizzoli) e ne parla con la sua superlettrice Annabella Milano.

Un appuntamento che si ripete da anni quello coi libri e i personaggi di Gabriella Genisi.
Una terra rosso sangue, il cuore nero del Salento. In un giallo sconvolgente e quanto mai attuale, Gabriella Genisi ci racconta il Salento oscuro delle superstizioni e delle notti della taranta.
A farci da guida, una carabiniera indimenticabile.

Ulivi millenari dai tronchi contorti stavano come anime inquiete imprigionate al suolo, ammalate di un male ignoto e incapaci di liberarsi da quella morsa.
Nel cimitero di un paesino vicino a Lecce, terra incantata battuta dal vento e incendiata dal sole, viene profanata la tomba di Tommaso Conte, un ragazzo morto qualche anno prima per un sospetto incidente. Poco tempo dopo, lì vicino, vengono trovati due cadaveri: una ragazza di origini balcaniche dall’identità sconosciuta e la liceale Federica Greco, figlia di un senatore. Annegata sulla spiaggia la prima e impiccata a un albero la seconda. A indagare c’è il maresciallo Chicca Lopez, giovanissima salentina e carabiniera ribelle. Appassionata di moto e fidanzata con Flavia, una compagna piuttosto esigente che, come i più genuini mariti pugliesi, la aspetta a casa pretendendo la cena, Chicca ogni giorno lotta per farsi spazio in un ambiente di soli uomini come quello della caserma. Determinata, cocciuta, sfrontata, è alla ricerca della verità costi quel che costi, anche la vita. Cosa lega quei cadaveri e la serie di inspiegabili sparizioni degli adolescenti della zona? E chi è quella donna che si dice possegga gli antichi poteri delle macare, le streghe del Salento? Combattendo l’omertà di una comunità che non vuole incrinare l’immagine di terra da sogno, Chicca Lopez si troverà invischiata in una vicenda dai contorni sempre più inquietanti, tra rituali sanguinosi, magia e loschi traffici.

Gabriella Genisi è nata nel 1965. Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016) e Dopo tanta nebbia (2017). Ha inoltre scritto: La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare (Perrone, 2018) e Pizzica amara (Rizzoli, 2019).

Venerdì 12 aprile alle 18 in libreria
per la rassegna Paesaggi di poesia coordinata da Sergio Rotino
presentazione del libro di Laura Di Corcia “In tutte le direzioni” (LietoColle).
Con l’autrice dialoga Lorenzo Mari.

Con “In tutte le direzioni” (Lietocolle, collana gialla, 2018), sua seconda raccolta di poesie, Laura Di Corcia porta avanti un impianto corale frutto della commistione fra lirica e non-lirica.
Il processo, in parte utilizzato per “Epica dello spreco” (Dot.com, 2015) è ora ampliato e maggiormente strutturato.
Infatti nello scorrere di In tutte le direzioni è evidente il movimento dialettico creato dall’autrice. Movimento all’interno del quale l’io lirico confronta la propria esperienza di migrazione con quella di molti altri e altre, nella nostra contemporaneità.
Il libro si può allora definire come un viaggio, che procede “in tutte le direzioni”, senza mai consolidarsi nei facili e protettivi confini della retorica, costellato inoltre da inviti a lasciar sedimentare l’esperienza e la riflessione nonché, inevitabilmente, la parola poetica e il suo ascolto.

Sempre venerdì 12 aprile alle 18
alla Biblioteca di Casa di Khaoula in via di Corticella 104 a Bologna
presentazione del libro di Luca Martino “Mio padre era comunista” (Morellini).
L’autore ne parla con Michele Righini.
Bookshop a cura di Trame.

Il viaggio interiore di un uomo alla ricerca del padre tra ricordi dolorosi, un suicidio misterioso e la voglia di rinascere.
Un romanzo di formazione in bilico tra crudeltà e redenzione ambientato a Bologna

Virginio è un uomo di successo che vive un’esistenza agiata alla guida di una importante azienda meccanica dell’Emilia Romagna. Alla soglia dei 50 anni si ritrova fare i conti con il proprio passato che torna a bussare alla porta con una violenza inattesa: un padre comunista che gli ha insegnato valori ingombranti che non ha mai pienamente condiviso, un’automobile maledetta, segnata dal sangue e da una storia oscura e misteriosa che viene da lontano; una madre assente ma presente nel ricordo e nella capacita di evocare sensazioni e paure non sopite e mai del tutto dimenticate dal protagonista.
Pagine dense ed emozionanti, dentro le quali il protagonista compie un viaggio a ritroso alla ricerca di una redenzione difficile ma necessaria, sconfiggendo ad uno ad uno i fantasmi di quell’infanzia che non è stato capace di combattere da bambino, autentiche ombre paurose e misteriose di una vita trascorsa tra sensi di colpa e desiderio di rivalsa.

Luca Martini (1971), bolognese, è presente in numerose antologie e riviste letterarie, ed è autore di circa trecento poesie, monologhi teatrali, una settantina di racconti, romanzi e favole illustrate. Tra le sue pubblicazioni più recenti: il romanzo Il tuo cuore è una scopa (Tombolini Editore, 2014), le raccolte di racconti L’amore non c’entra (La Gru, 2015) e Manuale di sopravvivenza per bambini invisibili (Pequod, 2018), la raccolta collettiva di memorie Il nostro due agosto (nero) (Tombolini Editore, 2015) e il libro per bambini Il coccodrillo che voleva essere drago (D Editore, 2017).
Insieme a Gianluca Morozzi ha curato, tra le altre, le antologie di racconti Più veloce della luce (Pendragon, 2017) e Vinyl – storie di dischi che cambiano la vita (Morellini, 2017). Insieme a Barbara Panetta ha curato l’antologia On the radio – storie di radio, dj e rock’n’roll (Morellini, 2018). Nel 2019 esce per Morellini “mio padre era comunista”.

Sabato 13 aprile alle 17
nella sala incontri della Biblioteca Salaborsa in piazza del Nettuno a Bologna
Jacopo Tomatis parla del libro “Storia culturale della canzone italiana” con Gabriele Marino, semiologo (Università di Torino), e Luca Marconi, musicologo e docente di Storia della Popular music al Conservatorio di Pescara.
L’incontro è realizzato in collaborazione con Il Saggiatore.
Bookshop a cura di Trame.

«Canzone italiana come melodia», «canzone italiana come specchio della nazione», «canzone italiana come colonna sonora del suo tempo», tutti pensiamo di sapere che cos’è la canzone italiana ma che cos’è che rende «italiana» una canzone?
Il musicologo, giornalista, musicista e docente di Popular music al Dams di Torino, Jacopo Tomatis parte da qui, dal ripensamento delle idee più diffuse sulla canzone italiana per arrivare a scriverne una nuova storia.

Attraverso il racconto di generi e vicende della popular music in Italia e osservando come la cultura abbia pensato la canzone, quale ruolo la canzone abbia avuto nella cultura e come questo sia mutato nel tempo, questo libro vuole contribuire con un tassello importante a una storia culturale del nostro paese.

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