NEWSLETTER dal 4 al 9 maggio (con aperture speciali, strani orari e fuga a Torino)

Eccoci di nuovo!

Trame sarà aperta anche lunedì 6 e giovedì 9 maggio fino alle 19,30 ospitando due presentazioni.

Mercoledì 8 farà una lunga pausa, dalle 12,30 alle 17,30, poi ospiterà un altro incontro alle 18,30.

Venerdì 10 maggio chiuderemo alle 17 per fuga a Torino…

Speriamo di avervi con noi, la proposta è davvero ricca! E perdonate gli orari bizzarri…

Sabato 4 maggio alle 12 a Trame
Franco Foschi e Maurizio Matrone presentano “Lassù all’inferno” (Laurana Editore, collana Calibro 9, Vincitore Premio NebbiaGialla).
In collaborazione con l’Associazione PerWilma.

Il libro nasce da una chiacchierata fra due scrittori, amici da vent’anni, e da una domanda: perché non scrivere insieme qualcosa?
Presa la decisione Franco Foschi e Maurizio Matrone scelgono di partire da una comune, grande passione: quella per Derek Raymond e i suoi tormentati poliziotti.

In un momento storico segnato dai crimini della famigerata Uno bianca, giunge un’ambigua segnalazione alla Ditta, la divisione speciale in seno alla questura di Bologna. Da sei mesi a Borgo Malpozzo, un paese della bassa romagnola, nessuno ha più visto l’affascinante e influente Hannah Schultz. Nessuno, nemmeno il figlio Marlon, che la sa in Germania per curarsi e ne ha denunciato la scomparsa. Eppure qualcosa è cambiato: la grande villa della donna, che ha conosciuto i fasti della mondanità, è in rovina quanto il figlio che la abita. L’ispettore Terra, l’investigatore più irascibile della storia della polizia, viene inviato nella bassa per cercare di capirci qualcosa. Affaristi senza scrupoli, sbirri infedeli, delinquenti di provincia e persone molto, molto umane. Terra, come sua abitudine, si scontrerà con tutti, con mille sorprese e un tuffo nell’orrore che lo costringerà a scavare nel suo passato.

Franco Foschi, pediatra e scrittore, dopo l’esordio con sceneggiature radiofoniche e racconti, ha pubblicato più di venti libri di narrativa e saggistica, tra cui “La Formazione dello scrittore” (Laurana, 2015), “Black Comedy” (Todaro, 2018) e “La trilogia del tempo inesorabile” (Laurana, 2017) scritto con Guido Leotta e disponibile in e-book. Ha condotto la rubrica televisiva di interviste a scrittori “Leggere negli occhi” (consultabile sul portale www.arcoiris.tv).

Maurizio Matrone è coach, scrittore e consulente sui temi della narrativa d’impresa per AdActa Consulting. Dopo una ventennale esperienza nella polizia di Stato, conduce laboratori di narrazione, comunicazione, creatività e innovazione per aziende e pubbliche amministrazioni. Autore di diversi romanzi, racconti, opere per il teatro e saggi, ha collaborato con sceneggiatori di fortunate serie TV poliziesche (L’ispettore Coliandro, Distretto di Polizia, La Squadra).

Sabato 4 maggio alle 14,30 a Trame
il gruppo “Letture sul sofà” parla di “Il peso dei segreti” di Shimazaki Aki, edito da Feltrinelli.

L’incontro è come sempre aperto a chi avesse letto il libro e fosse interessato alla conversazione.

Sabato 4 maggio alle 18 a Trame
Dario Benedetto presenta “Walking dad” (Bookabook).
Lo spettacolo tratto dal libro sarà in scena domenica 5 maggio presso l’AVIS in via dell’Ospedale 20 a Bologna a metà mattina.

È convinzione diffusa che chi ha un bambino riceva un manuale segreto, accessibile solo attraverso il DNA del neonato. Niente di più falso.
Diventare padre significa affrontare questo e altri stereotipi e diventare campioni di specialità olimpiche uniche nel loro genere.
Significa scegliere: puoi restare come sei o evolverti. E diventare un Walking Dad, un supereroe senza alcun potere. Puoi decidere di confidarti con gli altri papà e puoi decidere di scrivere ai tuoi figli delle lettere che leggeranno da grandi, in cui si spieghi al primogenito che è nato sotto il segno dei Gamberi, deliziosi gamberi argentini divorati con gusto nonostante la rottura delle acque, e a tua figlia che quando si innamorerà dovrà scegliere un uomo diverso da suo padre.
Questo è il monologo disincantato di un uomo che ha fatto la sua scelta.

Dario Benedetto (Valenza, 1975) è autore e attore di teatro e produzioni audiovisive. Attualmente vive a Torino.

Lunedì 6 maggio alle 18 a Trame
Martina Castigliani presenta “Cercavo la fine del mare. Storie migranti raccontate dai disegni dei bambini” (Mimesis) e ne parla con Elly Schlein e con Riccardo Tagliati.

Che si tratti di uomini o bambini, di siriani, curdi, afgani o iracheni, non c’è alcuna differenza: quando i migranti devono disegnare la loro storia, quasi tutti scelgono il pennarello colore blu del mare o rosso del sangue.
Le immagini dei migranti in arrivo su barconi e gommoni in procinto di affondare hanno ormai saturato i telegiornali e forse anche le nostre coscienze. “Cercavo la fine del mare”, nato dall’esperienza di volontariato della giornalista Martina Castigliani nei centri d’accoglienza della Grecia, affronta invece una realtà che andava narrata e lo fa, per la prima volta, tramite i disegni dei bambini.
Là dove la parola non riesce a stabilire un contatto, riescono le immagini, quelle tracciate da piccole mani che testimoniano di atrocità e situazioni inimmaginabili.
Il risultato è una testimonianza rarissima, che restituisce le vicende di coloro che cercano la libertà e la salvezza: persone che altrimenti rischierebbero di rimanere fantasmi a causa dell’indifferenza delle istituzioni e di parte dell’opinione pubblica. Questo il caso di Mleka e Rava (11 anni), che disegnano le facce degli “uomini con la barba” a caccia di persone da uccidere nella loro città natale; o ancora di Dlônan (8 anni), che traccia il mare infinito e la barca dove si è nascosto tra le braccia del padre, aspettando la fine della fuga dall’inferno. Un libro unico, che non dimentica di dar voce anche al popolo greco, “tradito dall’Europa”, ma ancora in grado di un’immensa umanità, come testimonia il caso del farmacista Elias.

Martina Castigliani, giornalista del “Fatto Quotidiano”, ha scritto anche per “Libération”. Nel 2018 ha vinto i premi Franco Giustolisi e Tania Passa per un’inchiesta sulle ragazze che scappano dalle nozze forzate in Italia, pubblicata sul mensile “FQ MillenniuM”.

Martedì 7 maggio alle 18 in libreria
Beatrice Masella presenta “A spasso con Nina” (Edizioni Corsare).
Converseranno con l’autrice Margherita, Agata e i compagni della classe 2A delle scuole Marconi di Casalecchio di Reno.

Filippo ha 14 anni, una famiglia sottosopra, un fratellino inventore, mostri urlanti nell’armadio e un cuore di cane. Anzi, di cana, la sua Nina che è scomparsa proprio mentre la separazione dei suoi genitori diventava realtà, facendo tana, però, dentro di lui. Avere un cane, e per di più femmina, che ti parla continuamente non è semplice per un quattordicenne maschio, è un segreto di quelli che non si possono dire a nessuno, un segreto assoluto. Fino all’incontro con Chiara, amica fragile come e più di lui, con cui i segreti lentamente possono sciogliersi per una felicità possibile ma da coltivare con dedizione, come un orto in pieno inverno.

Maria Beatrice Masella è autrice di numerosi libri per bambini/e e ragazzi/e, oltre che per adulti. Esordisce con le avventure di Hanna e Fou (Hanna & Fou, il mistero delle saline, Hanna & Fou, i castelli di sabbia, Hanna & Fou, l’aquilone ritrovato, Sinnos), prosegue con testi per più piccoli (Bambini Bambine e sapori / Famiglie a colori, Nannalibro / Libronanna, La mia scuola è un grande fiume, Bacchilega Junior, IO SONO IO, Leone Verde Piccoli) e per più grandi (Respiro, Sinnos, Lune nuove, Giraldi).
A spasso con Nina è l’ultimo pubblicato con edizioni Corsare, 2018.

Mercoledì 8 maggio alle 18,30 in libreria
Michele Marziani presenta “Il suono della solitudine. Piccole storie da raccontare a te stesso” (Ediciclo) e ne parla con Luca Ribani.

La solitudine che incanta. Questa scelta, desiderata, realizzata, è al centro del nuovo libro di Michele Marziani.
In un mondo in cui la solitudine è vista come un nemico da combattere a tutti i costi, Marziani esalta la vita solitaria, la solitudine scelta e voluta, «un sentiero di crinale sullo spartiacque della vita, una vertigine permanente», come scrive nel suo libro. Secondo Marziani vivere in modo solitario aiuta ad avere meno paura del mondo, meno credulità, fa viaggiare il pensiero creativo, ci dona più libertà, più desiderio di fare le cose.
La vita solitaria, però, non è per tutti. Occorrono fortuna e buona salute («Anziani e malati stanno sempre più spesso nel mondo dei soli, non in quello dei solitari») e soprattutto la solitudine bisogna conquistarla, essere disposti a pagarla, amarla.

Michele Marziani è nato a Rimini nel 1962. Autore di numerosi saggi su cultura materiale e territori, dopo vent’anni di giornalismo, nel 2007 abbandona tutte le collaborazioni per dedicarsi alla scrittura di romanzi. Ha esordito nel 2006 con La trota ai tempi di Zorro. Il suo ultimo romanzo, edito da Clichy, è La figlia del partigiano O’Connor (2017).
Si divide tra Dublino e la Valsesia, ma ha vissuto a lungo a Rimini, Milano e sul lago d’Orta.

Luca Ribani nasce a Bologna nell’ormai lontanissimo 1961. Ha sempre vissuto a Bologna senza mai volere vivere da nessun’altra parte. Qualche anno fa approda con molta curiosità alla scuola elementare di scrittura Emiliana di Paolo Nori e da lì in poi succedono diverse cose.
Da dicembre 2015 tiene il blog Le parole che non ti ho detto perché non avevo visto le foto (nonavevovistolefoto.blogspot.com).
Ha pubblicato il racconto “Il brodo” per l’antologia “Racconti a tavola” (Historica Edizioni, 2017). Un suo racconto è nell’antologia “On the radio” edita da Morellini.

Giovedì 9 maggio alle 18 in libreria
Elvira Serra presenta “Le stelle di Capo Gelsomino” (Solferino) e ne parla con Franco Arba Sanna e…

Tre generazioni di donne, unite e divise da nodi di amore e disamore che nella memoria della più giovane sono un dato di fatto, senza tempo e senza spiegazione.
Tra Chiara e sua nonna Lulù, ostetrica condotta, l’affetto e la complicità sono cementati dalle lunghe estati passate insieme nella casa vicino al mare, a Capo Gelsomino. Tra Lulù e Marianna, la madre di Chiara, c’è invece solo un muro di silenzi e recriminazioni. Perché? Non sembra esistere risposta. Finché, per ricucire quello strappo, Chiara decide di raccontare la storia della sua famiglia, partendo dalla Sardegna della sua infanzia, uno sfondo vivido come solo certi ricordi felici sanno essere. Ma al cuore della guerra fredda tra Lulù e Marianna scoprirà un segreto capace di deflagrare di vita in vita, cambiando ogni cosa. Con grazia e tenerezza, Elvira Serra dipana in queste pagine il filo rosso con cui ogni madre si lega alla figlia per sempre. Intreccia una narrazione avvincente in cui nulla è ciò che sembra. Ci conduce nella più intima delle esplorazioni e nella più ardita delle avventure: la ricerca delle proprie radici.

Elvira Serra è nata a Nuoro nel 1972. È giornalista del Corriere della Sera, dove si occupa di cronaca e costume. Tiene, inoltre, la rubrica fissa “La forza delle donne” sul settimanale “F” e scrive sul blog “La ventisettesima ora”. Ha pubblicato L’Altra. Storia di un’amante (Mondadori 2014) e Il vento non lo puoi fermare (Rizzoli 2016).

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