NEWSLETTER dal 21 al 28 ottobre (con trasferte varie, anche musicali)

Orari per la settimana che arriva: lunedì e giovedì dalle 9,30 alle 16,30.
Venerdì ci siamo dalle 9,30 alle 14,30 (trasferta milanese della libraia per concertone alla Scala, abbiate pazienza)
Gli altri giorni, martedì, mercoledì e sabato, Trame sarà aperta dalle 9,30 alle 19,30.

La settimana in cui parte Gender Bender 2019, e molti dei libri presentati propongono riflessioni sull’identità di genere da punti di vista assai differenti.

Ci si vede, a Trame o al Gallery 16, a Casa di Khaoula o alla sala del Risorgimento.

Lunedì 21 ottobre alle 21
al Gallery 16 in via Nazario Sauro a Bologna
doppio concerto: Jordaan Mason, con special guest Jake Bellissimo, per il 10° anniversario dell’album di Mason “Divorce Lawyers”!
In collaborazione con Trame.

Jordaan Mason è un cantautore queer DIY di base a Toronto.
Dal 2004 ha pubblicato otto album, il più conosciuto dei quali, “Divorce Lawyers I Shaved My Head (2009), insieme agli Horse Museum, è di recente uscito per la prima volta in vinile a grande richiesta per il suo decimo anniversario. Le canzoni di Jordaan oscillano tra turbolenza e tenerezza, esplorando argomenti come la disforia / euforia di genere, sesso e malattia, vivere con il disturbo bipolare, e trovare una casa e una comunità per una persona queer.

L’ultima uscita da solo di Jake Bellissimo senza il soprannome Gay Angel, “The Good We’ve Sewn”, esplora la differenza tra felicità e soddisfazione, utilizzando i momenti di apprendimento come trampolino di lancio per creare mondi sonori tanto intimi quanto dinamici e tanto realistici quanto ottimisti.
L’album è uscito per l’etichetta con base in Italia We Were Never Being Boring (wwnbb.net) il 20 ottobre 2017.

Martedì 22 ottobre alle 18 in libreria
Fabiana Gabellini presenta “Pubblicità: moda e guerra” (Linea Edizioni) e ne parla con il giornalista di “Rimini Today” Tommaso Torri. Con la partecipazione speciale di Michele Spanò.

“Se si potesse dire che la guerra c’è sempre stata, allora si potrebbe dire che anche la pubblicità (intesa come miscela di comunicazione e promozione, per convincere e attrarre), c’è sempre stata, dalle piramidi al Partenone. Le più colorite informazioni commerciali hanno una lunga storia: le troviamo in evidenza perfino nei postriboli di Pompei.
Più recente è l’idea che la pubblicità sia una forma di guerra, rivolta a conquistare la mente del consumatore. Il marketing prende in prestito la terminologia bellica, dal target alla mission, con in primo piano ovviamente le campagne pubblicitarie, intese come veri e propri piani di assalto e di assoggettamento.
Apparentemente, invece, moda e guerra rinviano a due linguaggi contrapposti. Pur avendo in comune la rilevanza della propaganda, l’una vende la vita, l’altra la morte.
Siamo il campo di battaglia di molteplici guerre culturali, capitanate dai marchi, dalle multinazionali, dai mercati. Prima che i nostri soldi, spesso una pubblicità senza scrupoli vuole la nostra anima, i nostri desideri e la nostra visione del mondo. Vista la sproporzione delle forze in gioco, non sarà una battaglia perduta in partenza, se ci sarà una maggiore consapevolezza della posta in gioco – con l’aiuto di questo agile, preciso, coinvolgente volume.” Francesco Sidoti


Fabiana Gabellini, giovane fashion designer di Cattolica, sin dalla fondazione del suo omonimo brand, nel 2012, ha condiviso la frase del famoso drammaturgo Oscar Wilde “O si è un’opera d’arte o la si indossa”.
Ha conseguito la Laurea in “Progettismo di Moda” a Urbino e, nel 1999, ha iniziato prestigiose collaborazioni con famose griffe del panorama fashion: Alberta Ferretti, Jean Paul Gaultier, Moschino, Ozbek. Ha inoltre realizzato i costumi di scena per la stagione lirica del Teatro Rossini di Pesaro, e presentato le sue collezioni alla Milano Fashion Week, a Cinecittà, ad Altaroma e, presso il Museo Gam di Milano, ha collaborato con l’Associazione Ada Danze Antiche per un omaggio a Isadora Duncan. 
Nel 2017 crea ‘Arte da Indossare’, un progetto che vede protagoniste le opere pittoriche di artisti contemporanei stampate su seta e utilizzate per la realizzazione delle sue creazioni Haute Couture in limited edition.


Michele Spanò è Ambasciatore di Bellezza ed Eleganza nel mondo della moda e della televisione, in veste di art director. Dopo esperienze a Londra, Parigi, Milano e Miami si stabilisce a Roma dove apre ben 5 saloni curando look ed immagine di personaggi dello spettacolo, della politica e della moda dal 1990 ad oggi. Ha affiancato stilisti di fama internazionale e oggi ha lanciato il progetto Arte&Musica.

Mercoledì 23 ottobre alle 17,30
alla Sala del Risorgimento in Via de’ Musei 8 a Bologna
Enrico Galiano, insegnante e scrittore, è presente all’incontro “Adolescenti dietro i banchi”.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Bookshop a cura di Trame.

Riprendono le attività, sostenute dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, nell’ambito del progetto “Adolescenti: dalla promozione del benessere allo sviluppo delle competenze”, e dedicate ai genitori di figli adolescenti, ai docenti, agli educatori e a tutti gli interessati ad approfondire alcune tematiche legate a questa fase della crescita, spesso guardata con apprensione dagli adulti.

Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it.
Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti».
Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per l’Europa con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore.

Mercoledì 23 ottobre alle 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia 11a edizione
Matteo Marchesini, curatore di “Poesie italiane 2018” (Elliot-Lit edizioni), parla del volume antologico con Sergio Rotino.

È finito il tempo delle antologie che, attraverso l’opera di sistemazione dei loro curatori, davano la possibilità di proiettarsi nel futuro prossimo della letteratura, soprattutto in campo poetico.
Oggi le antologie ragionano sempre più su quello che il passato prossimo ci ha offerto e che, in qualità di lettori, abbiamo frequentemente lasciato da parte per fretta e distrazione.
Restano però il luogo in cui critici di sicuro valore possono fare il punto sulle condizioni del Grande Paziente (la poesia), attraverso quelle che sono le loro ragionate opinioni.
In queste direzioni si muove Matteo Marchesini, proponendo per il progetto “Poesie italiane” della casa editrice Elliot-Lit edizioni uno sguardo, partigiano ma estremamente coeso, su quanto la poesia italiana ha offerto di buono e di cattivo e di pessimo nell’anno 2018.

Venerdì 25 ottobre alle 18,30
alla biblioteca Casa di Khaoula in Via di Corticella 104 a Bologna
lettura-racconto di “Più di così si muore”, di Sabina Macchiavelli (Giraldi Editore).
L’autrice dialogherà con Sandro Toni. Letture di Barbara Baldini.
Bookshop a cura di Trame.

Ambientato sull’Appennino emiliano, il romanzo raccoglie un intreccio di storie legate dal filo di una scomparsa. Le storie sono quelle dei componenti di una famiglia di origine bolognese, i Pascali, sullo sfondo di un bellissimo casale ristrutturato che nelle sue pietre e nei suoi prati conserva ancora il mistero delle anime che ci sono passate.

Sabina Macchiavelli è nata a Bologna nel 1964 e abita sull’Appenino modenese. Si è occupata di organizzazione di eventi, ed è insegnante di scrittura creativa e di lingue straniere. È autrice di audiodocumentari e ha ottenuto un dottorato presso la University of South Wales di Cardiff incentrato sulla docufiction radiofonica. Suoi racconti e saggi sono apparsi in riviste e antologie. Nel 2013 è uscita per Einaudi la raccolta “E a chi resta, arrivederci”, scritta con il padre Loriano, e nel 2019 ha pubblicato per Giraldi Editore il suo primo romanzo “Più di così si muore”. “La bambina del lago”, il suo secondo romanzo, esce nel 2019 da Mondadori.

Sabato 26 ottobre due editori indipendenti che amiamo
alle 13 in libreria
Zona 42 presenta “La città dell’orca” di Sam J. Miller.
Partecipa la traduttrice Chiara Reali che dialogherà con i lettori in compagnia di Giorgio Raffaelli.


La città dell’orca, romanzo rivelazione di Sam J. Miller, è risultato finalista ai Premi Nebula e Locus, ed è stato inserito nelle liste dei migliori libri dell’anno dal Washington Post, da Publisher’s Weekly e da Vulture/New York Magazine. 

Qaanaaq ospita quasi un milione di persone sul suo reticolo oceanico, i più ricchi l’hanno costruita per scampare alle guerre climatiche, i più poveri vi sono arrivati profughi dalle loro terre sommerse. L’equilibrio è pronto a spezzarsi quando un strana visitatrice arriva in città accompagnata da un’orca e da un orso polare in catene. La sua presenza travolge la vita di quattro personaggi che affronteranno il loro misterioso passato per offrire alla città una speranza di salvezza.
In un mondo che vive le tragiche conseguenze del cambiamento climatico, che si interroga su identità di genere, corruzione politica e tecnologia fuori controllo, il romanzo di Sam J. Miller cerca una tenue speranza nel potere unificante della connessione umana.

Sam J. Miller, nato a Hudson nel 1979, figlio di un macellaio, ha abbandonato tutto per dedicarsi alla letteratura quando il negozio di suo padre è stato inghiottito da un Wal-Mart. 
Per Sam J. Miller, la vita è magia, la società è orrore e il mondo è fantascienza. Crede nel potere sovversivo delle storie, e nel potere delle comunità di cambiare le cose.
Con i suoi racconti e romanzi ha vinto ed è risultato finalista ai più prestigiosi premi dedicati alla letteratura di genere. Le sue opere sono state tradotte in sette lingue.
“La città dell’orca” è il suo primo romanzo pubblicato in Italia. Vive a New York con il marito.

Chiara Reali vive a Milano. Scrive in rete dal 2005 e ha pubblicato racconti su Linus, ‘tina, e nelle antologie Tu sei Lei. Otto scrittrici italiane (Minimum Fax) e Propulsioni d’improbabilità (Zona 42). Per Nero ha collaborato alla traduzione de Le Visionarie. Per Zona 42 ha tradotto i romanzi di Ian McDonald, Jon Courtenay Grimwood, Tricia Sullivan e Nnedi Okorafor.

Sempre sabato 26 ottobre alle 18 in libreria
D Editore vi invita alla presentazione dei “Racconti Ritrovati” di Emanuel Carnevali.
Con noi Emidio Clementi (autore e cantante dei Massimo Volume), Francesco Pattacini (autore per L’Indiependente), Emmanuele Jonathan Pilia (curatore del volume), Luca Martini (autore), Martina Marzadori (illustratrice), Valerio Valentini (direttore della collana ed autore).

Tra le più antiche strade di New York, negli angoli delle vecchie case non ancora demolite, alcune parole, sepolte sotto la polvere, continuano a vivere.
Sono le parole di Emanuel Carnevali, uno dei più grandi geni letterari del ‘900, capace di influenzare in modo indelebile la letteratura newyorkese della prima metà del secolo scorso.
“Racconti Ritrovati” non è un semplice libro, ma uno scavo archeologico che tenta l’ambizioso progetto di far riemergere i resti del poeta nero, come venne soprannominato da William Carlos Williams, troppo a lungo rimasti sepolti sotto un cumulo di indifferenza.
Sono frammenti che raccontano la vita, le aspirazioni, ma soprattutto la malattia e il silenzio, dell’ultimo grande autore maledetto italiano.

Emanuel Carnevali, nato a Firenze verso la fine del secolo, è considerato uno dei più importanti scrittori statunitensi della prima metà del ‘900. Dopo un’infanzia difficile, passata tra cupi collegi e genitori malati, fu costretto a emigrare da suo padre, che scoprì la sua bisessualità – negli Stati Uniti, all’età di soli sedici anni. Pur vivendo quasi in miseria, passando da un lavoro all’altro, frequentando prostitute e malviventi, partecipò, da straniero, al rinnovamento dell’avanguardia letteraria americana dell’epoca, stringendo amicizia con diversi poeti e scrittori statunitensi, tra cui William Carlos Williams e Sherwood Anderson.

Lunedì 28 ottobre alle 18 in libreria
nell’ambito del Gender Bender Festival
incontro con Wytske Versteeg e presentazione di “Boy” (Scritturapura).
L’autrice dialoga con Samanta Picciaiola. Interpretariato a cura di Massimiliano Bonatto.

L’autrice olandese Wytske Versteeg presenta al pubblico di Gender Bender il suo romanzo rivelazione Boy, storia di un quindicenne di colore dall’identità sessuale ancora incerta che si suicida perchè bullizzato dai compagni. La madre adottiva, psichiatra che non si rassegna all’idea di non essersi accorta di nulla, e la sua insegnante, ruotano attorno ai ricordi per ricostruire la storia del ragazzo cercando di comprendere il vissuto e le sofferenze alla ricerca di un colpevole. L’opera è scritta in prima persona, con gli occhi di una donna, di una madre che cerca di darsi pace, scegliendo alla fine di darsi una seconda occasione per vivere in modo più consapevole il suo domani. Un libro che tocca corde profonde parlando di bullismo, fragilità e ralazioni in modo intenso. Grazie a questo romanzo, Wytske Versteeg ha vinto il premio olandese BNG Bank Literatuurprij e il quotidiano olandese “NRC Handelsblad” l’ha definita, grazie a Boy, uno dei migliori autori della sua generazione per composizione, sottigliezza, espressività e stile. Il romanzo, pubblicato anche in Germania, Danimarca, Regno Unito e Turchia, è stato tradotto in diverse lingue.

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