Settimana brevissima quella che arriva a Trame, con apertura speciale il lunedì per una presentazione targata Gender Bender e martedì ancora una esplorazione dei Paesaggi di Poesia XI.
Da lunedì 28 a mercoledì 30 ottobre apertura dalle 9,30 alle 19,30.
Giovedì 31 dalle 9 alle 13.
Poi pausa fino a lunedì 4 novembre, giornata che avrà un orario elastico, probabilmente dalle 11 alle 15…
Lunedì 28 ottobre alle 18 a Trame
nell’ambito del Gender Bender incontro con Wytske Versteeg e presentazione di “Boy†(Scritturapura).
L’autrice dialoga con Samanta Picciaiola. Interpretariato a cura di Massimiliano Bonatto.
L’autrice olandese Wytske Versteeg presenta al pubblico di Gender Bender il suo romanzo rivelazione Boy, storia di un quindicenne di colore dall’identità sessuale ancora incerta che si suicida perchè bullizzato dai compagni. La madre adottiva, psichiatra che non si rassegna all’idea di non essersi accorta di nulla, e la sua insegnante, ruotano attorno ai ricordi per ricostruire la storia del ragazzo cercando di comprendere il vissuto e le sofferenze alla ricerca di un colpevole. L’opera è scritta in prima persona, con gli occhi di una donna, di una madre che cerca di darsi pace, scegliendo alla fine di darsi una seconda occasione per vivere in modo più consapevole il suo domani. Un libro che tocca corde profonde parlando di bullismo, fragilità e ralazioni in modo intenso. Grazie a questo romanzo, Wytske Versteeg ha vinto il premio olandese BNG Bank Literatuurprij e il quotidiano olandese “NRC Handelsblad†l’ha definita, grazie a Boy, uno dei migliori autori della sua generazione per composizione, sottigliezza, espressività e stile. Il romanzo, pubblicato anche in Germania, Danimarca, Regno Unito e Turchia, è stato tradotto in diverse lingue.
Martedì 29 ottobre ore 18 a Trame
per Paesaggi di Poesia 11a edizione
presentazione del libro di Renata Morresi “Terzo paesaggio†(Nino Aragno).
Lorenzo Mari dialoga con l’autrice.
Con Terzo paesaggio, Renata Morresi porta a compimento un ciclo, che da Cuore comune (PeQuod 2010) è transitato per Le bagnanti (Perrone 2013). Il “terzo paesaggio†del titolo non è però solo la conclusione di una trilogia. Questo, ci avverte l’autrice marchigiana nelle note al libro, è l’interstizio prodotto dalla pressione tra “arte†e “vitaâ€.
In effetti, lungo le sei sezioni che compongono il lavoro, Morresi fa stridere io e collettività , ironia e dolore, voci umane e voci disumane.
Dopo “Niegoâ€, la sezione di apertura in cui è l’io a “negare se stesso”, le sezioni centrali montano citazioni tratte dai discorsi fatti nel 2016, durante il terremoto nelle Marche. In questo modo l’autrice smaschera la vacuità della retorica pubblica e, contemporaneamente, la eleva a potenza. Commedia e tragedia si alternano, venendo così condotti fino a un punto comune dove sono fatti esplodere. È così, per esempio, nel lamento funebre che l’autrice intona per il padre utilizzando metafore, termini e lessico presi dal campo semantico degli autolavaggi (Car-Wash); o come quando si trova a trattare dell’essere umano moderno in cerca di un posto nel mondo e ne indaga “l’inconscio al curriculumâ€.
Il percorso incidentato tra retorica pubblica e dolore privato, conduce Morresi a concludere Terzo paesaggio con una forte presenza biografica. Nell’ultima sezione, l’io sembra finalmente aver trovato un posto nel mondo, un lavoro. Eppure il luogo è distante, bisogna percorrere chilometri e paesaggi desolati per raggiungerlo: come se ogni conquista non fosse mai definitiva, ma una continua fatica, un continuo dover mettersi in moto.
Non ci sono spiragli di idillio nella poesia di Morresi, piuttosto la rappresentazione di una vita che imita se stessa, “Perché è debole, la letteratura, e mimesis, la vitaâ€.