Quando quattordici anni fa aprimmo la libreria nella zona bimbi c’erano due amiche a far da babysitter a tutti i nostri bimbetti e fanciulline e loro amichetti.
Ora Trame è in età da scuole superiori, il mondo editoriale è completamente cambiato, e gli scaffali sono sempre ricchi di proposte.
Come allora la porta è aperta, gli incontri spumeggianti e il Pignoletto è in fresco.
Siamo qui! E vi aspettiamo.
Domenica 1° dicembre alle 15,30 in libreria
in occasione del 14esimo compleanno di Trame
per BilBOlBul 2019
Silvia Vecchini e Sualzo presentano “21 giorni alla fine del mondo†(Il castoro).
Alle 17 un brindisi per il passaggio di Trame alle superiori con gli amici di BilBolbul!
Da una delle coppie più importanti e consolidate del fumetto italiano e internazionale per ragazzi,
un nuovo graphic novel che narra l’amicizia tra due ragazzi e il potere della verità , anche di fronte a verità dolorose.
Nel pieno dell’estate Lisa riceve una visita inaspettata. È Ale, l’amico inseparabile di quando era bambina. Sono passati quattro anni, ma basta poco per ritrovarsi uniti: il gioco interrotto allora, la costruzione di una zattera, è lì ad aspettarli. A poco a poco, però, Lisa si rende conto che per Ale non è più un gioco. Qualcosa è cambiato: c’è un grande segreto che mina la serenità del suo amico, qualcosa che riguarda la perdita improvvisa della mamma e la sua partenza burrascosa anni prima. Cos’è davvero successo quell’estate sul lago? Lisa ha 21 giorni per scoprirlo, 21 giorni prima che arrivi Ferragosto e Ale se ne vada via di nuovo, per sempre.
Fra lezioni di karate, incomprensioni, gesti inaspettati e ricordi sopiti, Lisa e Ale dovranno affrontare le loro paure più grandi per scoprire la verità e ritrovarsi cambiati, cresciuti e forse ancora più amici. Pronti a ripartire insieme.
Come scoprire che il pericolo più grande non sempre arriva dall’esterno, dal mondo, ma spesso è invisibile, dentro le mura di una casa, e può arrivare dalle persone che più dovrebbero proteggerti.
È possibile raccontare ai ragazzi le realtà più scomode e dolorose? Senza fare sconti, ma con grande sensibilità e accuratezza, Silvia Vecchini e Sualzo ci riescono in pieno.
Lunedì 2 dicembre alle 18
alla Biblioteca Salaborsa in piazza del Nettuno a Bologna
Anteprima di “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole†(effequ 2019) di Vera Gheno.
La giornalista Francesca Santoro a dialogo con l’autrice.
Bookshop a cura di Trame.
Sindaca, architetta, avvocata: c’è chi ritiene intollerabile una declinazione al femminile di alcune professioni. E dietro a queste reazioni c’è un mondo di parole, un mondo fatto di storia e di usi che riflette quel che pensiamo, come ci costruiamo.
Vera Gheno, sociolinguista e social media manager (per lungo tempo dell’Accademia della Crusca, ora di Zanichelli), attraverso le innumerevoli esperienze avute online rintraccia e confuta pezzo per pezzo le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone gli errori, gli stereotipi e l’inclinazione irrimediabilmente maschilista.
Il libro mostra in che modo una rideterminazione del femminile si possa pensare a partire dalle sue parole e da un uso consapevole di esse, vero primo passo per una pratica femminista.
Tutto con l’ironia che solo una social-linguista può avere.
Giovedì 5 dicembre alle 17,30 in libreria
nell’ambito del Festival della Violenza Illustrata 2019
presentazione del libro di Ester Rizzo “Le ricamatrici” (Navarra).
Prima iniziativa di FILI – Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno e sarà all’interno del Festival La violenza illustrata.
Alla presentazione sarà presente l’autrice del libro e, forse, una rappresentante di una delle cooperative di Libera.
Negli anni Settanta, a Santa Caterina Villarmosa (CL), un gruppo di ricamatrici, da sempre sfruttate da committenti ed intermediari, decide di mettere fine alle angherie subite e di iniziare a reclamare i propri diritti di donne e di lavoratrici. Nel 1973 nasce così la “Lega delle ricamatrici”, sostenuta da UDI, PCI e CGIL, grazie alla quale l’interesse sul racket degli intermediari cresce a dismisura e attira l’attenzione della stampa nazionale. I riflettori mediatici portano scompiglio nell’intera comunità , ma nonostante i disordini e le critiche Filippa e le sue ragazze dimostrano di avere ragione e riescono a far condannare i loro sfruttatori. Rincuorate dalla vittoria legale, le ricamatrici decidono di costituire una cooperativa, “La rosa rossa”, ma il loro lavoro viene ostacolato da tanti piccoli atti intimidatori: la mafia delle minacce e dell’isolamento si insinua nelle loro vite, lenta ma inesorabile. Ester Rizzo, recuperando la storia vera di Filippa Rotondo e delle sue compagne, ne ha costruito un romanzo in cui queste donne, tra un punto ombra ed un punto rodi, raccontano le gioie e gli affanni della vita, le lotte e le conquiste femminili.
Le ricamatrici si muovono tra vicoli e pietre antiche che le vogliono ancora docili ed ubbidienti, proprio per questo la loro ribellione non fu “indolore” ed ebbe conseguenze che segnarono il loro percorso personale e professionale.
FILI – Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno, è il festival organizzato da Libera Bologna e da Libera Informazione. La quarta edizione si svolge dal 5 al 7 dicembre 2019 a Bologna. Un festival fatto di narrazioni, incontri, presentazioni e spettacoli, per costruire insieme una comunità libera dalle mafie.
Temi centrali della quarta edizione saranno la corruzione, tema sviluppato anche nel dossier a cura di Libera Bologna e Libera Informazione che verrà presentato all’interno del Festival; la memoria, con un focus sul 2 agosto 1980; la narrazione delle mafie, con un approfondimento sulle diverse forme tramite cui questa può avvenire; il femminismo, come arma di rottura degli schemi sociali mafiosi. I temi verranno affrontati da diverse prospettive e con diverse modalità , con lo scopo di creare una discussione che, a livello cittadino, continui anche dopo il festival sotto forma di una coscienza più diffusa sul tema del radicamento mafioso a Bologna.
Sabato 7 dicembre alle 14,30 in libreria
Letture sul Sofà è incentrato su “Donne che parlano” di Miriam Toews edito da Marcos Y Marcos.
Come sempre il gruppo è aperto a tutti i viandanti che abbiano voglia di parlare di libri.
Domenica 8 dicembre alle 12 in libreria

aperitivo con Francesca Marzia Esposito che presenta “Corpi di ballo†(Mondadori).
In dialogo con l’autrice sarà presente la scrittrice Francesca Mazzuccato.


Anita e Miriam sono le due ballerine di punta di un’importante compagnia di danza classica. Hanno lo splendore e l’energia dei vent’anni, ma hanno qualcosa in più delle loro coetanee: la leggerezza, la capacità di spiccare il volo. E qualcosa in meno: la danza fagocita le loro vite e spazza via tutto il resto. Si allenano molte ore al giorno, e il tempo che rimane è dedicato alla cura del corpo e alla ricerca di nuovi modi per rendersi impermeabili al cibo. Le uniche incursioni del mondo esterno nel loro appartamento sono le visite notturne del ragazzo di Miriam e di un suo amico strambo con la fissa per la scrittura, oltre ai messaggi degli ammiratori che Miriam ha collezionato sui social network pubblicando le sue foto. Anita considera Miriam talentuosa e carismatica, è convinta che sia una ballerina migliore di lei, ne è sedotta e al tempo stesso non può fare a meno di invidiarla, di sentirsi sottilmente in competizione con lei. L’estate è appena cominciata, insieme alle prove per “ondine”, il nuovo balletto che la direttrice della compagnia – un’ex ballerina ossessionata dalla perfezione e dalla magrezza delle sue allieve – ha deciso di mettere in scena. Gli allenamenti sono massacranti, Anita è sempre più stanca, sotto pressione, gelosa della palese predilezione dell’insegnante per Miriam. 
Un giorno che sembra uguale agli altri, mentre le ragazze fanno la spesa dopo una lunga sessione di prove, Miriam si accascia al suolo e perde i sensi. Questo evento è destinato a cambiare per sempre la vita di Anita, mandando in frantumi tutte le sue certezze, a cominciare dal rapporto col proprio corpo. È l’inizio, per lei, di un cammino accidentato di ricostruzione della propria identità . 
Nel mondo della danza le leggi che valgono là fuori si annullano, la parola perfezione ha un significato diverso, che si avvicina molto al concetto di sparizione: “quando si balla si azzera la distanza tra la vita e la morte, ci si innalza al di sopra dell’ovvio e del normale, e per farlo occorre ridursi a meno corpo possibile”.

Francesca Marzia Esposito vive a Milano, insegna danza. Si è laureata al Dams di Bologna e ha conseguito un master in Scrittura per il Cinema all’Università Cattolica di Milano. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste: “Grantaâ€, “‘tinaâ€, “Collaâ€, “GQ†e altre. Ha esordito con “La forma minima della felicità †(Baldini & Castoldi, 2015).
In corso la mostra fotografica tratta dal libro di Mario Maffei e Daniele Costantini, curato da Lucia Baldini “La Grande Guerra†(In Alto edizioni).
“La Grande Guerra†diventa una mostra/documentario che ha avuto un ottimo riconoscimento.
Il libro si costruisce su due momenti e due sezioni.
La prima è fotografica e contiene una larga carrellata di immagini inedite realizzata da Mario Maffei durante le riprese del film “la Grande Guerraâ€.
La seconda sezione è un testo molto delicato e intenso di Daniele Costantini, sceneggiatore e regista di cinema e teatro.
Un omaggio “al mondo del fare†cinema, teatro, cultura che tanto ha dato nei primi decenni del dopoguerra.