Soliti orari in libreria, e tante collaborazioni con le realtà della nostra città, quindi vi si attende fiduciose qui e là!
Peace&Love
Giovedì 6 marzo alle 17,30 all’Alliance Française di Bologna in via De’ Marchi 4
Laurent Demoulin presenta Robinson, uscito in Francia nel 2016 con Gallimard (e con Folio nel 2018) e tradotto in italiano nel 2022 da Thea Rimini con il titolo “L’amore e la merda” (Mincione Edizioni).
Bookshop a cura di Trame.
Robinson è un romanzo frammentato che descrive con precisione, amore e umorismo alcuni episodi della vita di un padre “autistico-no” e di suo figlio “autistico-sì”.
È un’epopea contemporanea, un poema in prosa? Una commedia o una tragedia? In ogni caso, è una storia d’amore.
Leggere la testimonianza tenera, molto ben scritta e vera di Laurent Demoulin è necessario.
L’incontro, che si svolgerà principalmente in lingua francese, si inserisce all’interno del Café Littéraire, il gruppo di lettura in francese e in italiano organizzato dall’Alliance Française di Bologna nell’ambito del Patto per la Lettura. Il bookshop di Trame propone l’edizione italiana.
Venerdì 7 marzo alle 21 al Centro Sociale Cà Rossa di via XXV Aprile ad Anzola Emilia
parte il ciclo di incontri “La fabbrica delle parole” che invita intellettuali, esperti, docenti, a prendere la parola (una per incontro) e a proporre una lettura del mondo, del tempo, delle cose che ci succedono intorno, per allargare le conoscenze, suscitare riflessioni, usando la cultura per includere, aggregare e condividere.
Bookshop in collaborazione con Trame.
L’ospite è Luca Bottura che ha scelto la parola BUONISTA con questa motivazione: Come è successo che una bella parola, un aggettivo positivo – buono – sia diventato un epiteto? Negli USA “woke” (sveglio) è diventato un insulto.
Gli organizzatori Stefano Bortolani – Presidente del Centro Culturale Anzolese +39 347 893 6204
e Danilo Zacchiroli – Coordinatore della Rassegna La Fabbrica delle Parole +39 3385281966
ringraziano Ca’ Rossa e i suoi volontari per l’ospitalità, l’Amministrazione Comunale di Anzola dell’Emilia e l’Università Primo Levi per il patrocinio e la Biblioteca di Anzola per la collaborazione nella realizzazione del bookshop e della bibliografia a disposizione di tutti i partecipanti.
Lunedì 10 marzo alle 18:30 presso 5C Lab, sede dell’Associazione Serendippo, in vicolo de’ Facchini 5C a Bologna
Gabriella Genisi presenta il nuovissimo “Una questione di soldi” (Sonzogno), undicesimo romanzo con protagonista Lolita Lobosco (portata sugli schermi TV da Luisa Ranieri).
In dialogo con l’autrice la giornalista Maria Rita Tattini. Modera Annabella Milano.
Bookshop a cura di Trame.
Dopo un Capodanno trascorso a Torino, per riposarsi e recuperare le energie spese nell’indagine precedente, Lolita Lobosco è chiamata a indagare su un drammatico omicidio. Margherita Colonna, direttrice della filiale di un istituto di credito, viene scaraventata per strada dal balcone del suo appartamento. La donna, che sorprendentemente ha molti punti in comune con la tenace commissaria, era separata da qualche anno e aveva da poco iniziato una relazione. Sono in tanti a nutrire rancore verso la donna uccisa, probabilmente per motivi di interesse. Sullo sfondo la vita privata di Lolita: la
comparsa di un amore inaspettato, l’amicizia con Marietta e una strana proposta, le scaramucce con Esposito e Forte, le immancabili spalle che l’affiancano ormai da anni nelle sue inchieste.
Gabriella Genisi è nata e abita a pochi chilometri da Bari. Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio di Lolita Lobosco, protagonista dei romanzi pubblicati da Sonzogno che hanno ispirato la serie tv Le indagini di Lolita Lobosco, trasmessa su Rai 1. Per Rizzoli è uscita la serie dedicata a Chicca Lopez.
Martedì 11 marzo alle 17 all’Archiginnasio presso la sala Stabat Mater in piazza Galvani 1 a Bologna?
Renato Barilli, Raffaele Milani e Antonio Prete presentano “Paolo Volponi. Scritti di critica 1956-1994. Il principio umano dell’arte” (Electa, 2024). Interverrà il curatore, Luca Cesari.? Con un saluto di Caterina Volponi. Introdurrà Jadranka Bentini.?
Un’iniziativa di Italia Nostra Bologna.?
Bookshop a cura di Trame.
Il volume esce nella collana Scritti in occasione del centenario della nascita dello scrittore Paolo Volponi, noto, non solo per le indiscusse opere letterarie narrative e poetiche, ma anche per un vivo e prolungato interesse verso l’ambito artistico.? Si tratta della prima antologia organica degli scritti di Volponi sulle arti, composti tra il 1956 e il 1994, in cui è presentato un aspetto conosciuto, ma poco letto, di uno tra i maggiori scrittori del secondo novecento.? Mancava sino a oggi l’iniziativa di raccogliere in un libro questo straordinario corpus non documentato della sua potente scrittura, di riunire, ben oltre i materiali sino a oggi censiti, tali avvincenti, irreperibili pagine dedicate a “una costellazione progressiva, di personaggi-artisti che son ‘casi’, ‘irregolari’, acentrici, ‘di qualsiasi scuola e corrente’, sincronizzati sulla virulenza, scelti a uno a uno per tendenze individualizzate e non perché conformi a un certo codice di inclusione o militanza”.
Mercoledì 12 marzo alle 18 in Vicolo Bolognetti 2 c/o LABAS (Sala Avesta) a Bologna
Presentazione del libro “Fare il pane per gli altri. Gruppo e accompagnamento nell’esperienza di Comunità” (Edizioni Gruppo Abele).
Bookshop in collaborazione con Trame.
Interviene Leopoldo Grosso, psicologo e psicoterapeuta, presidente onorario del Gruppo Abele.
Il libro contiene spunti, pensieri e riflessioni sul mondo delle Comunità terapeutiche per persone tossicodipendenti. Un saggio dedicato agli operatori del sociale e a chi si interroga sul fenomeno delle realtà terapeutiche residenziali.
“In una società profondamente cambiata, le comunità non possono più essere relegate ai margini: per assolvere il compito di reinserimento sociale devono sorgere nelle città, a contatto con i servizi, con il territorio, ed essere cosi delle opportunità di rinascita per tutti i loro ospiti.”
Sempre mercoledì 12 marzo alle 20 al Gallery16 in via Nazario Sauro a Bologna
Massimiliano Scudeletti presenta “La laguna del disincanto” (Arkadia) in dialogo con Paolo Panzacchi.
Bookshop a cura di Trame
Nelle scorse settimane Donald Trump ha concesso la grazia anche a Ross Ulbricht fondatore della Silk Road, la piattaforma del Dark Web al centro del romanzo di Massimiliano Scudeletti.
Ambientato tra Bologna, Firenze e Venezia, “La laguna del disincanto” è un’opera che sfida il lettore a porsi domande scomode: dove si nasconde il Male oggi? In quale angolo della nostra modernità? Nelle pieghe del Deep Web o nelle zone d’ombra della nostra coscienza? Massimiliano Scudeletti ritorna in libreria con il suo progetto letterario più ambizioso che ruota attorno al personaggio di Alessandro Onofri, già protagonista del giallo sociale Little China Girl (Betti Editrice 2018) e del romanzo di formazione La Laguna dei sogni sbagliati (Arkadia Editore, 2022). Usando lo stesso personaggio l’autore esplora generi diversi, fino a La Laguna del disincanto, un thriller psicologico di respiro internazionale.
Il romanzo è stato presentato al Premio Strega 2025.
Massimiliano Scudeletti,”per un quarto di origine sinti”, è nato a Firenze nel 1962.
A febbraio 2018 pubblica il suo primo romanzo con protagonista Alessandro Onofri, “Little China Girl” per Betti Editrice vincitore del premio Emotion al “Premio Internazionale Città di Cattolica” e ha ottenuto il secondo posto al Premio “Tramate con noi” di Rai Radio1.
Nel 2019 ha pubblicato “L’ultimo rais di Favignana – Aiace alla spiaggia” per Bonfirraro editore. Nel 2022 è uscito con “La laguna dei sogni sbagliati” (Arkadia Editore), il secondo romanzo della Quadrilogia.
Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo nel 1984 e vive a Ferrara.
Ha esordito nel 2015 con il romanzo “L’ultima intervista”. Nel 2018 per Pendragon è stato pubblicato “Drammi quotidiani” e per Laurana Editore, nella collana Calibro 9 Gialli & Noir, “Il pranzo della domenica”. Nel 2021 è stato pubblicato, sempre per Laurana Editore, Dove nasce l’odio. I noir Laurana sono stati tradotti in Danimarca. Nel 2022, per Clown Bianco Edizioni, è uscito “Fantasmi”. Dal 2022 alla fine del 2024 ha curato la collana Polar per romanzi noir dell’editore BookTribu. Dal 2022 è direttore artistico della rassegna Trebbo di Nero.
Dal 2023 è direttore artistico di Grisù 451 – Festival delle parole.
Giovedì 13 marzo a partire dalle 19,30 alla Casa per la Pace la Filanda in via Canonici Renani 8 a Casalecchio
don Domenico Cambareri presenta “Ti sogno fuori. Lettere da un prete di galera” (SanPaolo), in dialogo con Giulia Fabini, presidente di Antigone Emilia Romagna.
Sarà presente la vicesindaca di Bologna Emily Clancy con un saluto introduttivo. Modererà Cristina Gaggioli di Percorsi di Pace.
Bookshop a cura di Trame.
Don Domenico Cambareri è parroco della parrocchia di Trebbo di Reno e cappellano del carcere minorile del Pratello; come dice lui, un “prete di galera”.
Questo libro è fatto di dodici lettere che Don Domenico scrive a Y, uno dei tanti ragazzi che ha incontrato in carcere e che oggi vive libero. È il punto di vista di un educatore, ma offre anche uno scorcio sul mondo degli IPM (istituti penali per minorenni), che sono realtà sconosciute alla maggior parte delle persone e relegate a essere una parte irrilevante della società.
Eppure, le storie di questi giovanissimi ci danno la misura di quanto sia importante non arrendersi, cercare strumenti di cambiamento, percorsi di riconciliazione, prospettive di futuro, in alternativa alla deresponsabilizzazione, ovvero l’idea che “noi” siamo migliori di “loro”.
La serata comincerà con una apericena per socializzare un po’, ma serve il contributo di tutte le persone che parteciperanno: chiediamo di portare un po’ di cibo e bevande da condividere. Grazie!
Infine collaboriamo al progetto ScriptaBO con Lectura Mundi 2025 che si tiene presso l’oratorio San Filippo Neri in via Manzoni a Bologna alle 20,30
Domenica 16 marzo Silvia Albertazzi introduce e dialoga con Nadeesha Uyangoda, autrice di “Corpi che contano” e “L’unica persona nera nella stanza” (66th&2nd).
Bookshop a cura di Trame.
Percepire il proprio corpo, prenderne coscienza, mapparne le cicatrici, provando a ricordarsi di quando da bambini si pedalava in bicicletta o si nuotava in piscina, confrontando la propria esperienza limitata con quella dei grandi atleti che hanno fatto delle loro abilità fisiche una professione, e servirsi di questa nuova consapevolezza per scardinare pregiudizi di razza, genere e classe. Partendo da una simile urgenza, Nadeesha Uyangoda indaga il tema complesso del rapporto tra corpo e pratica sportiva, alternando il racconto autobiografico alla narrazione di alcuni momenti storici chiave, in cui lo sport – strumento di dominio politico e di egemonia culturale, ma anche grimaldello per abbattere muri e smontare falsi miti – ha contribuito in modo determinante a costruire le nostre identità.
Esistono davvero gli sport «da femmine» e quelli «da maschi»? Quanto è radicato il razzismo nelle piste di atletica o nei campi da calcio? È vero che certi gruppi etnici hanno una naturale predisposizione alla velocità, alla resistenza, alla sopportazione del dolore? Quanto incide la condizione economica nel determinare l’accesso allo sport? E perché lo ius soli sportivo ha saputo guadagnarsi una certa dignità nel dibattito pubblico, al contrario della sua applicazione generalizzata?
Il corpo dell’atleta – allenato, modificato, disciplinato, valutato e mercificato: reso un oggetto – diventa così un prezioso canovaccio su cui vengono incisi i segni della cultura e della biologia, «il confine ultimo tra individuo e società».