NEWSLETTER DAL 18 AL 24 FEBBRAIO (e ancora strani orari)

Strani orari nei prossimi giorni.
Lunedì 17 dalle 9,30 alle 16,30.
Invece lunedì 24 e giovedì 20 febbraio Trame è aperta dalle 13,30 alle 16,30 (la mattina la libraia sarà al corso di pronto soccorso)
Martedì mercoledì venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.

Gli incontri vanno da martedì 18 a lunedì 24 febbraio, con eventi a Trame e in giro.

Vi aspettiamo!

Martedì 18 febbraio alle 18 in libreria
“Quando la letteratura è in Grani” Textus edizioni: l’editrice Stefania De Nardis, l’ideatrice della collana Daria Biagi e la traduttrice Claudia Tatasciore in dialogo con Lorenzo Mari

Di recentissimo esordio nel consolidato catalogo della casa editrice abruzzese Textus, la collana “Grani” è interamente dedicata alla narrativa breve, italiana e internazionale. Racconti, novelle, piccole storie che nelle librerie non si trovano più o che ci arrivano solo adesso, tradotte per la prima volta: la collana riunisce i maestri della prosa breve, accompagnati ogni volta dalla voce di uno scrittore o di uno studioso. Ciascun racconto, nato per sperimentare una nuova tecnica narrativa oppure come prima cellula di un romanzo, scritto in un momento di ispirazione o magari sotto la pressione di un debito da pagare, è un volumetto a sé, presentato in una veste sobria ed elegante.
La collana, da poche settimane in libreria, si è aperta con la nuova traduzione di uno dei capolavori dell’Ottocento europeo, Il terremoto in Cile di Heinrich von Kleist, a cura della germanista Stefania Sbarra. Ad esso hanno fatto seguito Mastr’impicca di Vittorio Imbriani, introdotto da Gianni Celati, e il dittico Veleno / Tre tentativi con Bartók dell’autrice ungherese Zsófia Bán, a cura di Claudia Tatasciore.

Mercoledì 19 febbraio alle 15,30
presso UnaHotels in Piazza della Costituzione 1 a Bologna
presentazione dell’edizione italiana dell’ Operating Model Canvas edito da Guerini.
Bookshop a cura di Trame.

Una trasformazione aziendale di successo deve prendere in esame tutte le componenti e, in particolare il suo modello operativo, integrando in un’unica visione l’organizzazione, i fornitori, i sistemi informativi (IT e digitalizzazione), i diversi siti ed i sistemi di management. L’Operating Model Canvas, creato dal professor Campbell, rappresenta un ottimo alleato per creare il management commitment ed il livello di condivisione necessari per avere il sostegno adeguato ai progetti di miglioramento e di trasformazione. Andrew Campbell ci presenterà l’edizione italiana del libro e analizzeremo insieme il caso di successo di “BTicino”.
Alle 18 un aperitivo.

La partecipazione all’evento è gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria https://form.jotform.com/200164997923362

Sempre mercoledì 19 febbraio alle 18 in libreria
Gino Cervi presenta “Alfabeto Fausto Coppi” (Ediciclo).
Ne parla con Giorgio Comaschi, attore e giornalista.

Fausto Coppi, come un vero classico dell’arte del Novecento, è una figura scomposta, spezzata, contraddittoria: garzone e airone, splendido e goffo, invincibile e fragile, mortale a quarant’anni, immortale a cento. Di lui, della sua vita, delle sue imprese, della sua morte forse si è già scritto tutto. Non resta allora che provare a ricomporre lo specchio rotto della sua storia e a sistemarne i frammenti come in un sillabario, in ordine alfabetico, e per piccole illuminazioni laterali: un oggetto, un gesto, un sentimento, un dettaglio forse trascurabile al primo sguardo. Dalla A alla Z, da Airone a Zeriba, novantanove microstorie e una canzone di Claudio Sanflippo, rileggono la figura del Campionissimo come un’opera cubista. Le 21 lettere dell’alfabeto, racconti tra i racconti, sono illustrate dal segno inconfondibile di Riccardo Guasco.

Gino Cervi da trent’anni lavora nei libri: scrive di sport ed è coppiano per linea materna. Ha scritto un libro di racconti per ragazzi sulle Olimpiadi (Storie a cinque cerchi, 2012) e uno sui luoghi storici dello sport a Milano (Milano nello sport, 2014).

Venerdì 21 febbraio alle 18 in libreria
per Paesaggi di poesia edizione XI Cristiano Poletti presenta Temporali (Marcos y Marcos)
Roberto Batisti ne parla con l’autore.

Libro cruciale per il percorso artistico di Cristiano Poletti, Temporali appare come una raccolta profondamente lirica e di estrema rarefazione, in cui i grandi temi della poesia moderna – su tutti, il racconto della precarietà dell’uomo nel mondo – trovano una chiave di lettura contemporanea, legata all’esperienza del soggetto.
Per Poletti questa esperienza, declinata attraverso il corpo, è l’unico punto di prospettiva da cui squadrare il mondo.
Costruita con profonda accuratezza, questa ultima raccolta del giovane poeta lombardo si inserisce nella tradizione poetica italiana, evitando il pericolo dell’emulazione.
Perciò se nei testi che compongono Temporali vengono richiamati alcuni poeti-maestri, questo accade «a seconda dello strumento che la musica del testo richiede e richiama», come scrive Fabio Pusterla nella nota.
A dialogare con l’autore, Roberto Batisti, ricercatore all’Università di Bologna.

Questo secondo appuntamento per Paesaggi di poesia XI edizione, rassegna curata da Sergio Rotino con Luciano Mazziotta e Lorenzo Mari, è organizzato in collaborazione con la rivista culturale La Balena Bianca.

Sabato 22 febbraio alle 12 in libreria

Giuseppina Torregrossa presenta “Il sanguinaccio dell’Immacolata” (Mondadori) e ne parla con Maria Grazia Negrini.



Marò Pajno, a capo del nucleo antifemminicidio della Squadra Mobile di Palermo, torna a indagare. Tra buccellati, bische e sanguinacci, alleanze femminili e abbandoni maschili, finirà per trovarsi faccia a faccia con un potente boss. 
Tutti gli anni, dal sette dicembre al sette gennaio, Palermo è in preda al demone del gioco: aristocratici, borghesi e modesti cittadini, giovani, vecchi e bambini sono vittime della medesima febbre. Sul tavolo verde si impegnano esigui risparmi o ricchi patrimoni nell’irrinunciabile rito collettivo delle feste invernali. Marò Pajno sta attraversando un periodo difficile, e il freddo che sente dentro non è legato solo alla pioggia che affligge senza sosta la città: da pochi mesi la sua storia con Sasà è finita – mentre la madre si ostina a chiederle implacabile a ogni visita perché non mette su famiglia – e, assodato che “la fimmina insoddisfatta mangia”, lei si è pian piano lasciata andare e ora si trova a fare i conti anche con qualche chilo di troppo. Come se non bastasse, il questore Bellomo, che le appare come un “damerino” interamente votato agli scatti di carriera, continua a stuzzicarla con rimbrotti e inviti a prendersi cura di sé, suscitandole un misto di fastidio e curiosità. All’alba dell’Immacolata viene trovato il cadavere di Saveria, giovane pasticciera figlia del boss Fofò Russo. Il questore ordina alla dottoressa Pajno di indagare su un delitto che in apparenza non ha alcun legame con il nucleo antifemminicidio che lei dirige. Marò è costretta a ubbidire, ma presto si accorgerà che troppe cose non tornano: è strana una rapina prima dell’apertura, quando la cassa è vuota, ma soprattutto chi mai a Palermo oserebbe prendere di mira la pasticceria Perla, di proprietà di un potente boss? Poco a poco la vicequestora troverà la grinta e la passione necessarie all’indagine, cercherà indizi nella famiglia della vittima e, inoltrandosi a fondo nelle maglie di un sistema tanto articolato quanto assurdo, arriverà a sfidare apertamente Fofò Russo, scoprendo che la battaglia di una donna non può che essere condotta a nome di tutte. 



Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo. Madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent’anni come ginecologa. Con Mondadori ha pubblicato “Il conto delle minne” (2009, tradotto in dieci lingue), “Manna e miele, ferro e fuoco” (2011) e “La miscela segreta di Casa Olivares” (2014). 
Nel 2012 è comparso per la prima volta il personaggio della commissaria Marò Pajno in “Panza e prisenza”, ripreso nel 2018 in “Il basilico di Palazzo Galletti”. 


Maria Grazia Negrini nasce a Bologna nel 1944 e a partire dal 1967 frequenta riunioni semiclandestine dalle quali nasce la rivista “Che fare?”. 
Nel 1968 è nel primo nucleo de «il manifesto» e vive in una comune. 
Dopo il 1977 fonda con altre il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne, che coordina fino al 2002. Fa esperienza negli organismi regionali e nazionali di Parità e collabora all’apertura di una casa per donne e bambini vittime di violenza. Si occupa poi di formazione e fonda la Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città (www.tavoladelledonne.com), della quale è presidente. 
Dal 2009 pubblica racconti in varie antologie.

Sempre sabato 22 febbraio alle 18 in libreria
Stefano Iucci presenta “Schermi della risacca” (Il Convivio) e ne parla con Sergio Rotino.
Letture a cura di Emanuela Garimberti e Vito Loré.

“Schermi della risacca” (Il Convivio, 2019) è la seconda silloge di versi di Stefano Iucci. Come scrive Mauro Fabi nella prefazione, “l’avvio di questa raccolta non lascia dubbi sul percorso intrapreso dal poeta romano, sullo scavo nella profondità dei sentimenti del dolore e della perdita”. “C’è un’amarezza (e forse un disincanto) nei versi di Iucci che fa intravedere l’altra parte della vicenda amorosa, quell’essere sempre soli anche quando si è in due”.ß

Stefano Iucci, giornalista, vive e lavora a Roma. Ha curato due libri di racconti per Ediesse: “Il lavoro e i giorni” (2008, con Mario Desiati) e “Consiglio di classe” (2009, con Angelo Ferracuti). Sempre per Ediesse ha pubblicato nel 2018 “L’Europa tra Trump, Putin e Xi. Conversando con Sergio Romano”. Nel 2017 per i tipi del Seme Bianco è uscita la sua prima raccolta di versi, “Tutto all’improvviso è immobile”.

Lunedì 24 febbraio alle 17,30
presso la Biblioteca Amilcar Cabral in via San Mamolo 24 a Bologna
presentazione del libro di Caterina Roggero “Storia del Nord Africa indipendente. Tra imperialismi, nazionalismi e autoritarismi” (Bompiani, 2019).
L’autrice ne parla con Giulia Cimini dell’Università di Bologna e Fondazione Gerda Henkel.
Bookshop a cura di Trame.

I cinque paesi nordafricani, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto, hanno vissuto nell’età contemporanea fasi storiche comuni che ne hanno condizionato lo sviluppo nazionale, senza per questo omologarne i singoli percorsi politici, sociali e culturali. Gli imperialismi, ottomano prima, europeo poi, i nazionalismi, durante la decolonizzazione e nei processi di state-building, le ideologie transnazionali, panarabismo e radicalismo islamico in primis, gli autoritarismi e gli esperimenti mal riusciti di democratizzazione poi sfociati nelle Primavere arabe hanno coinvolto, nel corso degli anni, l’intera regione, legandola a rapporti di scambio, incontro e scontro con l’Europa e con gli altri paesi arabi.
Un libro sul periodo seguito all’ottenimento delle indipendenze, che si caratterizza per un approccio globale e internazionalista alla storia della sponda meridionale del Mediterraneo.

NEWSLETTER DAL 10 AL 15 FEBBRAIO (attenti agli orari)

La libraia farà assenza per un corso sulla sicurezza.
Quindi ecco i nostri orari:
lunedì e giovedì dalle 9,30 alle 16,30
martedì dalle 13,30 alle 19,30
mercoledì venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.
Vi aspettiamo ai nostri incontri qui e altrove!

Martedì 11 febbraio alle 18 in libreria
Pierluigi Porazzi presenta “Il lato nascosto” (La Corte edizione) e ne parla con Gianluca Morozzi.

Pierluigi Porazzi torna in libreria con il suo nuovo romanzo Il lato nascosto. Considerato uno dei maestri del giallo italiano, questa volta l’autore lascia da parte il suo investigatore Alex Nero per una storia nuova e potentissima in cui ci presenta due poliziotti, un uomo e una donna: due eroi “normali”, che sapranno farsi amare con le loro forze e le loro debolezze.
Un giallo dal taglio innovativo, con sullo sfondo il dramma e gli atroci meccanismi della mafia nigeriana.
Al centro un omicidio che si svelerà un rompicapo diabolico, risolvibile solo da una mente altrettanto oscura. Porazzi si riconferma una garanzia per chi ama le tinte noir e inaugura un nuovo genere: il social thriller, che affronta argomenti scottanti e fondamentali della modernità, senza abbandonare il ritmo adrenalinico e gli incredibili colpi di scena a cui ci ha abituato.

Pierluigi Porazzi, laureato in giurisprudenza, ha conseguito il titolo di avvocato e lavora presso la Regione Friuli Venezia Giulia.
Suoi racconti sono apparsi su riviste letterarie, in diverse antologie (tra cui “Più veloce della luce”, Pendragon, 2017 e “Notti oscure”, La Corte Editore, 2017) e nella raccolta “La sindrome dello scorpione”. Fa parte del progetto Sugarpulp, è tra i fondatori dell’Associazione culturale Cult’Udine.
Ha pubblicato per Marsilio Editori i romanzi “L’ombra del falco” (2010), “Nemmeno il tempo di sognare” (2013), in seguito usciti anche, rispettivamente, nelle collane “Noir Italia” (Il Sole 24 Ore, 2013) e “Il Giallo Italiano” (Il Corriere della Sera, 2014) e “Azrael” (2015), premiato come miglior romanzo dell’anno nell’ambito dei Corpi Freddi Awards.
Nel 2017, per la collana gLam di Pendragon, è uscito il romanzo, scritto con Massimo Campazzo, “Una vita per una vita”.
Per La Corte Editore ha pubblicato i romanzi “La ragazza che chiedeva vendetta” (2018) e “Il lato nascosto” (2019).

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha pubblicato finora 34 romanzi e più di duecento racconti su riviste o antologie. Ha esordito nel 2001 con il romanzo “Despero”(Fernandel) e ha raggiunto il successo nel 2004 con “Blackout”(Guanda), da cui è stato tratto il film omonimo di Rigoberto Castaneda. Sempre per Guanda ha pubblicato, tra gli altri, “L’era del porco”, “Cicatrici”, “Chi non muore”, “Lo specchio nero”. Le sue ultime uscite sono “Il vangelo del coyote” (Mondadori), “Gli annientatori” (TEA), “Dracula ed io” (TEA).

Mercoledì 12 febbraio alle 18 in libreria
Michele Marziani presenta il nuovissimo libro “Lo sciamano delle Alpi” (Bottega errante) e ne parla con Luca Martini e Luca Ribani.

Adrasto è il fratello che nessuno sente più da anni. Ma quando un progetto d’investimento richiede l’approvazione dell’intera famiglia, gli altri tre fratelli intraprendono una rocambolesca ricerca.
Un viaggio che li porta tra le montagne e i boschi della loro infanzia, in luoghi sepolti nei recessi più intimi della memoria.

Michele Marziani è nato nel 1962 a Rimini.
In alta Valsesia, dove vive, ha preso spunto per la scrittura del fortunato memoir filosofico “Il suono della solitudine” (Ediciclo).
Ha pubblicato diversi romanzi, oltre a ventidue libri di viaggi e antropologia del cibo e del vino.

Luca Martini, bolognese, del 1971, è presente in numerose antologie e riviste letterarie, ed è autore di circa trecento poesie, monologhi teatrali, una settantina di racconti, romanzi e favole illustrate. Insieme a Gianluca Morozzi ha curato, tra le altre, le antologie di racconti Più veloce della luce (Pendragon, 2017) e Vinyl – storie di dischi che cambiano la vita (Morellini, 2017). Insieme a Barbara Panetta ha curato l’antologia On the radio – storie di radio, dj e rock’n’roll (Morellini, 2018). Nel 2019 è uscito per Morellini “mio padre era comunista”.

Luca Ribani nasce a Bologna nell’ormai lontanissimo 1961. Ha partecipato alla scuola elementare di scrittura Emiliana di Paolo Nori. Nel dicembre 2015 pubblica il blog “Le parole che non ti ho detto perché non avevo visto le foto” con Nicoletta Bianconi e Nicola Dovesi, amici con cui ha poi lanciato il progetto di lettura collettiva #letturemobili e fondato l’associazione culturale Malippo.
Ha pubblicato i racconti “Il brodo” all’interno dell’antologia Racconti a tavola (Historica Edizioni, 2017) e “Dediche e richieste” nell’antologia On the radio (Morellini Editore, 2018).

Venerdì 14 febbraio alle 16
presso la Cineteca di Bologna in via Azzogardino
“La città che cura: l’esperienza delle microaree”. Presentazione del documentario e del libro.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Microaree è un progetto di salute e coesione sociale nato nei primi anni 2000 nei quartieri periferici di Trieste, sviluppatosi poi in altre realtà tra cui Bologna, che ha la finalità di far sentire gli abitanti del quartiere parte di un tessuto sociale e di un luogo fisico, non solo “pazienti”, meri recettori di farmaci e terapie.
Saranno presenti Erika Rossi, regista del documentario, Maria Grazia Cogliati Dezza e Giovanna Gallio, autrici del libro, insieme a Ivo Quaranta, Fausto Trevisani e Ilaria Camplone , coinvolti in un’analoga esperienza a Bologna.
Coordina Bruna Zani.
Promotori: Biblioteca Gian Franco Minguzzi, Carlo Gentili, Biblioteca Renzo Renzi e Cineteca di Bologna

Sempre venerdì 14 febbraio alle 18 in libreria
Marco Innocenti presenta “Il giro del mondo in 18 amori” (Avagliano) e ne parla con Francesca Bonafini.

Diciotto storie d’amore, ambientate in diciotto città diverse: da Firenze a Buenos Aires, da Bordeaux a L’Avana, da Luanda a Bangkok.
Sulle tracce di amori veri o presunti, vissuti o sognati, Marco Innocenti disegna un percorso sul filo della memoria e dell’immaginazione dove ogni racconto fa tappa in una città d’Italia, d’Europa e del mondo.
Nel viaggio incontriamo anche alcuni personaggi noti: Arturo Bandini, l’alter ego di John Fante, che s’invaghisce della bella Camilla Lopez, in un bar di Los Angeles; Corto Maltese e Soledad, su una sperduta isola dei Caraibi; Peter Parker alias Spider-man e Gwen Stacy, tra i grattacieli di New York.
Al centro di tutto, c’è una domanda: cosa sappiamo noi dell’amore?
Una guida che non ha la pretesa di guidare e finisce con il confonderci ancora di più le idee concedendoci però il privilegio di smarrirci racconto dopo racconto, città dopo città, nell’intricato dedalo che sono i sentimenti.

Marco Innocenti è nato a Pisa. Vive a Firenze dove lavora nel campo della comunicazione.
Con la sua opera prima, “Contro il resto del mondo” (Baldini &Castoldi), ha vinto il premio Euroclub – Linus. Per Avagliano ha pubblicato il romanzo “Borderlife”, e la raccolta di racconti “Firenze amara e dolce”.
Numerosi i suoi libri per ragazzi. La sua collana “Capitan Fox” è stata tradotta e pubblicata in Russia, Cina, Corea del Sud e molti altri Paesi.

Francesca Bonafini è autrice dei romanzi “Mangiacuore” (Fernandel 2008), “Casa di carne” (Avagliano 2014), “La cattiva reputazione” (Avagliano 2016), “Celestiale” (Sinnos 2018) e di numerosi racconti in varie antologie. È coautrice del libro umoristico “Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti” (Ad est dell’equatore 2015). Ha scritto di musica italiana e in particolare di Ivano Fossati nel volume “Sex machine.L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo” (Auditorium 2011).

Venerdì 14 febbraio alle 21
all’ Ex Forno MAMbo in via Don Minzoni a Bologna
“Di cosa parliamo quando non parliamo d’amore” un reading di Massimo Vitali.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Fin dall’alba dei tempi esiste una domanda seria a cui nessuno è ancora riuscito a dare una risposta: com’è che si deve parlare sempre d’amore? Non si potrebbe parlare d’altro?
Torna sul palco dell’Ex Forno MAMbo “Di cosa parliamo quando non parliamo d’amore” un reading spericolato a base di tonno, Sandro Pertini, Alessandro Bergonzoni, Giorgio Gaber, champagne, Woody Allen, pistole in tasca, Stefano Benni, Fosco Maraini e quell’autore che si fa chiamare come Massimo Vitali.
Caratteristica unica di questo reading è che potresti leggere anche tu che stai leggendo.

Prenotazione consigliata info(at)exforno.com 051 649 3896 Ingresso consentito anche alle coppie.
Media partner: Radio Città Fujiko Bookcorner: Libreria Trame

Massimo Vitali è nato a Bologna nel 1978. Ha pubblicato per l’editore Fernandel i romanzi “L’amore non si dice” e “Se son rose”. Da quest’ultimo sono state tratte due piece teatrali ed è attualmente in corso la realizzazione di un lungometraggio per Rai Cinema. Nel 2019 è uscito il romanzo “Una vita al giorno” per l’editore Sperling & Kupfer.
Insegna scrittura creativa alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia e Firenze.
Conduce laboratori di lettura ad alta voce e promuove contest e reading per librerie, biblioteche, enti e locali pubblici. Ha scritto per le testate online Smemoranda e Rockit.
Promuove progetti didattici sulla fantasia nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.
Conduce su Radio Città Fujiko il programma Ufficio Reclami. Per la stessa emittente ha dato voce a letture radiofoniche da testi di Gianni Rodari e Luigi Malerba.

Sabato 15 febbraio alle 12 in libreria
Caterina Falconi presenta “Shoefiti” (Lisciani edizioni) e ne parla con Francesca Bonafini.

Uno psicopatico che rapisce le nonne si aggira in un paese della campagna abruzzese. Firma i suoi crimini appendendo le pantofole delle vittime ai lampioni e ai cavi della luce. La polizia brancola nel buio. I liceali Greta e Tano decidono di investigare. Il mistero si infittisce, ma labili tracce portano alla città di Bologna…

Caterina Falconi è laureata in Filosofia. Ha pubblicato i romanzi Sulla breccia (Fernandel, 2009), Sotto falsa identità (Galaad Edizioni, 2014), Tre è il numero dell’amore (Pizzo Nero – I Libertini, 2017). E, con Francesca Bonafini, Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti (Ad est dell’equatore, 2015). Per la Lisciani Libri, è autrice di svariati testi: con Gianluca Morozzi di E invece sì. 55 storie di coraggio, di idee, di passione (2018); Narciso (Collana I Miti raccontati ai bambini 2019); Shoefiti (Collana Black List 2019), Iliade (Collana I Poemi 2019). Collabora con il blog letterario Libroguerriero, di Marilù Oliva, curando la rubrica di recensioni RubriCate, e con la pagina culturale del quotidiano La Città.

Francesca Bonafini è autrice dei romanzi “Mangiacuore” (Fernandel 2008), “Casa di carne” (Avagliano 2014), “La cattiva reputazione” (Avagliano 2016), “Celestiale” (Sinnos 2018) e di numerosi racconti in varie antologie. È coautrice del libro umoristico “Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti” (Ad est dell’equatore 2015). Ha scritto di musica italiana e in particolare di Ivano Fossati nel volume “Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo” (Auditorium 2011).

NEWSLETTER DAL 4 ALL’8 FEBBRAIO

Ancora una settimana vivace e multiforme a Trame.
Coi soliti orari: lunedì e giovedì la libreria è aperta dalle 9,30 alle 16,30.
Martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.
Vi aspettiamo in questo anno bisestile e quindi con un giorno in più per leggere!

Martedì 4 febbraio alle 18 in libreria
Petunia Ollister presenta “Cocktail d’autore” (Slow Food) e ne parla con il romanziere Paolo Panzacchi.
Alle 19,30 si va a brindare al Gallery16 in via Oberdan, nostro partner per la serata.


Ritorna la formula dei #bookbreakfast che questa volta raccontano come si beve nella letteratura.
Dopo il successo di “Colazioni d’autore” Petunia Ollister ci regala una serie di scatti inediti che abbinano libri e cocktail con la cifra estetica che le ha permesso di raggiungere un pubblico molto ampio e di suggerire libri a tutti i suoi followers. Dai grandi classici come il vesper martini di james bond in casino royale, il gin rickey del grande gatsby di fitzgerald o il punch al rum ne il circolo pickwick di charles dickens, alla femminile contemporaneità di jennifer egan ne il tempo è un bastardo. Con le immagini ci sono i ritratti dei personaggi e le ricette di ciascun cocktail per poter ricreare a casa vostra l’atmosfera di un grande narratore.
Petunia Ollister è bookblogger favolosa.

Mercoledì 5 febbraio alle 18 in libreria
Antonello Loreto presenta “Regina Blues” (Progetto Cultura) e ne parla con Andrea Santangelo.

A Regina non è una domenica come tutte le altre.
Nel pomeriggio va in scena la finale del “torneo delle scuole” che per questo luogo di provincia, borghese e sonnacchioso, rappresenta un momento importante, quasi solenne, di aggregazione della comunità.
La città si organizza perché l’evento abbia il risalto che merita, probabilmente nel giorno di festa più atteso dell’anno.
Nella partita decisiva e contrariamente ai pronostici, si affrontano per la prima volta la squadra del Liceo Classico (i Santi) e quella del Liceo Scientifico (gli Eroi). La mattina che precede la finale, si incrociano le storie dei ventidue liceali che daranno vita ad un incontro memorabile sull’erba dello stadio del “Degortes”.
Giovani vite, ancora adolescenti, costrette a diventare adulte troppo presto a causa di un evento drammatico ed epocale che sconvolgerà in pochi istanti i loro sogni e le aspettative future.
“Regina Blues” è un inno all’ottimismo. Attraverso le maglie strette delle angosce adolescenziali, dei primi amori più o meno corrisposti, insomma di una fisiologica paura di vivere che è propria del nostro tempo e, più in generale, di quella parte di vita che ognuno di noi ha attraversato, ritroviamo nel finale protagonisti adulti che, superati a fatica gli anni successivi alla tragedia, si voltano indietro consci che la vita va avanti, nonostante tutto, magari più bella di prima.
Ed anche Regina sarà più bella di prima.

Antonello Loreto nasce a L’Aquila nel 1970, laureato in Giurisprudenza, vive a Roma da molti anni ed è stato, per quasi venti anni, un consulente nel campo dello sviluppo e del marketing in vari settori (principalmente in finanza e comunicazione). Affianca attualmente l’attività principale di romanziere con la direzione di alcune rassegne letterarie tra Roma e Milano, ed è consulente e docente di marketing applicato al mondo dell’editoria.

Andrea Santangelo, storico militare con un passato da archeologo, si occupa di divulgazione storica collaborando con quotidiani, riviste, radio e televisioni. Ha al suo attivo oltre venti monografie di storia, le più recenti sono: Le due vite di Lucrezia Borgia (con Lia Celi, Utet 2019) e Generali e battaglie della Linea Gotica (Bookstones 2019). Esce in questi giorni “Ninna nanna per gli aguzzini”.

Giovedì 6 febbraio alle 18
alla Fondazione Zeri in piazzetta Morandi 6 a Bologna
“La felicità delle immagini, il peso delle parole” (Bompiani)
Incontro con Alessandra Sarchi, Andrea Bacchi, Roberto Pinto.
Bookshop a cura di Trame.

Un’acuta ricognizione di territori cari all’autrice, che da sempre fa la spola tra il mondo della scrittura e quello dell’arte.

«Ora, purtroppo lei dovrà usare le parole, mentre io, con molta minor fatica, userò lo sguardo» – Goffredo Parise
«Beato te che quando prendi la matita o il pennello in mano, scrivi sempre dei versi!» – Pier Paolo Pasolini

Affascinante come un romanzo, documentato come un saggio accademico, “La felicità delle immagini, il peso delle parole” non è né l’una né l’altra cosa: è piuttosto un’acuta ricognizione di territori cari all’autrice, che da sempre fa la spola tra il mondo della scrittura e quello dell’arte. Se gli anni trenta del secolo scorso sono stati tutto un fervore di scambi e relazioni tra questi mondi, già negli anni sessanta quella temperie veniva rievocata con una sorta di nostalgia da Pasolini, che pure insieme ai colleghi ha praticato la stessa dimensione di prossimità. Moravia che non smette mai di disegnare; Calvino che insinua che chi si esprime col pennello sia più felice di chi usa la penna; Volponi che del collezionismo di quadri fa quasi una malattia. Ne esce il ritratto di un tempo vivido e interessante, ricco di idee in perenne circolazione: perché il rapporto fra parola e immagine nei testi letterari mai come oggi è attuale e ricco di implicazioni.

Venerdì 7 febbraio alle 18 in libreria
Cosimo Argentina presenta “Legno verde” (Oligo) e ne parla con Cristina Orlandi.

“Legno Verde”, educazione sentimentale di un adolescente, è una storia ambientata negli anni ’70 in un quartiere popolare di Taranto. Umberto Babilonia, un ragazzo di tredici anni che vive l’illusione di amori impossibili con belle quarantenni, trascorre le giornate con gli amici del quartiere e va a scuola in un istituto salesiano dove la disciplina è molto rigida. Cosa cerca Umberto? Una identità. Lui è un finto duro in erba, in apparenza gli scivola tutto addosso, ma nella realtà ha un desiderio di amore grande così. Perciò quando conosce Alma, una ragazza di 15 anni, e quando si accorge che il suo cuore batte per questa giovinetta magra e vestita in modo strambo, capisce che è lei la persona che stava aspettando. Nel frattempo gioca a calcio, viene picchiato da insegnanti e da un padre violento che però lui ama. Intorno c’è un mondo, quello degli anni ’70, che sta vivendo una specie di sogno, il boom, la rinascita, le fabbriche, il denaro, l’emancipazione.

Cosimo Argentina è nato a Taranto nel 1963. Insegna Diritto ed Economia politica in Brianza. Ha pubblicato 16 libri tra cui Il cadetto (99) e Bar Blu Seves (02) con Marsilio, Cuore di cuoio (04) con Sironi, Maschio adulto solitario (06) con Manni, Vicolo dell’acciaio (10) con Fandango, Per sempre carnivori (13) con Minimum Fax.

Cristina Orlandi ha pubblicato i racconti in varie antologie, tra cui Nessuna Più, curata da Marilù Oliva (Elliot Edizioni, 2012), iniziativa contro il femminicidio . Nel 2016 scrive il volume Bologna meravigliosa (Edizioni della Sera), percorso emozionale attraverso luoghi di Bologna. Nel 2018 esce Bolognesi per sempre (Edizioni della Sera), raccolta di racconti sull’amore per Bologna di autori vari, da lei curata e con un suo racconto. Dal 2018 è responsabile della collana “R come Romance” di Edizioni del Loggione.
Nel 2019 pubblica “A ogni costo” per Edizioni del Loggione, ispirato a una vera storia di violenza domestica e “Due mariti per Sanja” (Damster).



Sabato 8 febbraio alle 12 in libreria
Zona 42 presenta Nicoletta Vallorani e il suo romanzo “Avrai i miei occhi”.
L’autrice dialoga con Chiara Reali e l’editore Giorgio Raffaelli.

“Milano è una mappa che non leggerò. Da qui si vedono il centro e il confine, e non si riesce a guadagnare il senso di quel che è accaduto.
Penso a te, alla tua casa, alla tua storia. Penso a quello che vorrei. Penso che sono vecchia. Penso che a volte non sarebbe male essere solo una cosa. Funzionante e perfetta. E senza pensieri.”

È inverno a Milano, la più fredda delle stagioni, nella più desolata delle città. Ma non c’è mai una stagione giusta per indagare su un mucchio di cadaveri di donne abbandonato come spazzatura alla periferia dei campi industriali.
Donne? Persone? O piuttosto cavie, cloni, cose? È quello che si chiede Nigredo, chiamato a investigare, a cercare una verità, e quindi ad attraversare i muri che dividono, separano, proteggono Milano dal deserto civile in cui la città è immersa.
Ma quando c’è un muro, c’è sempre qualcuno capace di valicarlo, e Olivia a bordo del suo taxi lo sa bene. Lei conosce Nigredo da tempo. Il loro legame è molto più profondo di quanto lui si immagini.
Olivia e Nigredo, anime gemelle, sopravvissuti a tempi migliori, a tempi diversi, non sono pronti ad arrendersi all’età e alla devastazione che li circonda. Vivono quasi sospesi ancora in cerca di attimi di bellezza, e di un’idea di giustizia diversa da quella immaginata dal Potere.

Tra noir e distopia, la fantascienza di Nicoletta Vallorani si muove elegante ed esplosiva tra le crepe di una città reduce di un’epoca che ne ha decretato il collasso. Milano è morta. Viva Milano.

Nicoletta Vallorani scrive fantascienza dall’inizio degli anni ’90, e questo fa di lei una veterana del settore, nonostante la sua ostinazione nel considerarsi sempre pronta a crescere.
Lettrice onnivora e docente di Letteratura inglese e angloamericana all’Università degli Studi di Milano, ha esordito con Il cuore finto di DR (Premio Urania nel 1993, tradotto in Francia da Rivages), per poi continuare a scrivere seguendo la doppia pista del noir e della fantascienza.
A La fidanzata di Zorro, il primo di quattro romanzi “nomadi” (come tematiche e come editori: Marcos y Marcos, Einaudi, VerdeNero), è stato assegnato il Premio Zanclea nel 1996, e la serie è stata pubblicata in Francia da Gallimard. Le madri cattive (Salani – Petrolio, 2011), un romanzo scomodo e difficile sull’infanticidio, si è aggiudicato il Premio Maria Teresa Di Lascia nel 2012.
Nicoletta Vallorani vive a Milano con molte contraddizioni.

Sempre sabato 8 febbraio alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul sofà” parlerà di “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov.
E come sempre è aperto a chi volesse partecipare.

NEWSLETTER DAL 27 GENNAIO AL 1° FEBBRAIO (con anteprime, musica e bellezza a gogò)

Eccoci con la nuova lista di proposte, fitta di anteprime e riflessioni attualissime.
Vi aspettiamo a Trame o in giro per Bologna.

La libreria avrà i seguenti orari di apertura al pubblico:
lunedì 27 dalle 9,30 alle 16,30
giovedì 30 dalle 9,30 alle 14
martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.

Lunedì 27 gennaio alle 17
alla Biblioteca Sala Borsa, in sala conferenze, piazza del Nettuno a Bologna
Roberto Finzi e la nipote quattordicenne Sofia Sorrentino conversano con il pubblico su “Cosa hanno mai fatto gli ebrei? Dialogo tra nonno e nipote sull’antisemitismo”.
In collaborazione con Einaudi Ragazzi. L’incontro è a ingresso libero.
Bookshop a cura di Trame.

Un dialogo fittissimo, un viaggio nella Storia in cui il bagaglio di conoscenze portato fin qui dal nonno viene lasciato in eredità alla nipote e alle generazioni future. Per trovare le radici dell’antisemitismo, un odio irrazionale e antico, ancora purtroppo molto presente nella società non solo italiana.

Roberto Finzi è nato a Sansepolcro nel 1941. Ha insegnato nelle scuole medie inferiori e superiori, poi all’università. Assieme alla ricerca scientifica ha sempre coltivato la divulgazione, scritta e orale, e si è occupato di strumenti per la scuola. Da molto tempo si interessa di antisemitismo e i suoi scritti sono stati tradotti anche in Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Stati Uniti.

Martedì 28 gennaio alle 18 in libreria ANTEPRIMA
Maria Beatrice Masella presenta, con l’illustratore Luca Mazzoni, “Cuscus skate. La tenda sul cortile” (Pulce editore, Bologna, 2020).
Dialoga con gli autori Cristina Petit, editor di Pulce edizioni.
Accompagna le letture Antonio Masella coi suoi strumenti musicali.

Kevin e Rolida sono due gemelli di dieci anni, di origine congolese ma nati e vissuti in Italia, che decidono di raccontare un’avventura sportiva e non solo a capitoli alternati (Kevin i dispari e Rolida i pari), affrontata insieme al loro gruppo di variegati amici: Akram, campione di skate, Dong e la sorellina Xixi con la sua inseparabile CocoRita, Angela e Martino, il cane più brutto del mondo.Tutto ha inizio il giorno in cui decidono di scavalcare la recinzione che separa il tranquillo parco giochi sotto casa dal vicino e misterioso sfasciacarrozze…
Maria Beatrice Masella, ha pubblicato numerosi libri per bambini/e e ragazzi/e, tra cui “Il grande noce racconta: sette storie per sette sere” (Bacchilega), la trilogia di “Hanna e Fou” e “Respiro” (Sinnos), “IO SONO IO” (Leone verde junior), “A spasso con Nina” e “Viola, la gallina e il soldato” (Edizioni Corsare).

Mercoledì 29 gennaio alle 18 in libreria ANTEPRIMA
Lia Celi e Andrea Santangelo presentano “Ninna nanna per gli aguzzini” (Solferino) e ne parlano con la storica Valeria Cicala.

Vincere per sbaglio un concorso da vigile urbano e ritrovarsi un cadavere per le mani e i giornalisti sotto casa: e sì che Marco Pellegrini voleva diventare professore di storia antica. Invece eccolo qui, tornato senza gloria al paesello natio sull’Appennino tosco-romagnolo, Monteperso (una manciata di anime, età media centoventi anni), infilato alla bell’e meglio in una divisa e impegnato in ben due lavori: poliziotto-tuttofare della zona e badante di nonno Gualtiero, ottantenne che dedica le sue giornate alla ricerca di cimeli della Linea gotica insieme al suo bastardissimo cane Patton. Una vita tranquilla, se si esclude lo squilibrio ormonale causato dagli incontri con la sindaca Amati e con la marescialla Mastrocuoco, ma non per molto. Quando viene trovato morto l’albergatore Fabrizio Gironi, che ospitava un gruppo di migranti, Monteperso entra nelle cronache nazionali e Marco entra nel caos. Ronde neonaziste, zuffe fra immigrati, festini in uniforme, uno scrittore famoso che si nasconde in una villa… forse quello che tutti davvero cercano è la fantomatica Caverna segreta che conserva i resti di un intero comando delle SS?
Il primo giallo di Lia Celi e Andrea Santangelo è una commedia di paese, satirica e di inquietante attualità. E Marco Pellegrini, affascinante quanto imbranato «giovane d’oggi», è solo all’inizio della sua carriera di implacabile giustiziere della sosta vietata e risolutore accidentale di casi internazionali.

Lia Celi e Andrea Santangelo scrivono da anni in team saggi sospesi fra storia e satira. Questo è il loro primo romanzo.

Giovedì 30 gennaio dalle 19,30
al Gallery 16 in via Nazario Sauro a Bologna
Laura Gramuglia presenta “Rocket Girls. Storie di ragazze che hanno alzato la voce” (Fabbri), illustrato da Sara Paglia.
Dialoga con l’autrice La Totta, DJ di Neu Radio.
Bookshop a cura di Trame.

Segue DJ Set dell’autrice in vinile con una playlist di sole artiste!
Special guest live Elisa Genghini e Roberta Giallo.

Sabato 1° febbraio alle 18 in libreria
Andrea Batilla presenta “Instant moda. La moda dagli esordi ad oggi come non ve l’ha mai raccontata nessuno” (Gribaudo).

Tutti nuotiamo nel grande mare della moda, anche se a volte non ce ne rendiamo conto.
Ecco perché, leggendo questo libro, scoprirai che la Riforma protestante e gli abiti della serie televisiva “Mad Men” sono più vicini di quanto pensi, e che un filo invisibile lega i Sex Pistols e lo streetwear. Capirai che il made in Italy non è un fenomeno – solo – italiano, e che proprio la moda ha avuto un ruolo fondamentale nell’affermazione dei diritti femminili. Scoprirai perché una felpa può costare come un’automobile e che quel vestitino da 19,99 euro in poliestere che hai appena comprato resterà in giro per il mondo per i prossimi due secoli.
Perché, semplicemente, tutto è moda, e per capire davvero il mondo bisogna prima di tutto osservare come si veste.

Andrea Batilla si occupa di direzione creativa, brand storytelling, strategie di comunicazione e di mercato attraverso un team di collaboratori giovani e fortemente innovativi.

NEWSLETTER DAL 18 AL 25 GENNAIO (giorni di orari brevi a seguire!)

Arriva un’ondata di storie per Trame.
Nei giorni giovedì 16 e 23 gennaio, venerdì 17 e lunedì 20 gennaio la libreria è aperta dalle 9,30 alle 16,30.
Gli altri giorni ci siamo dalle 9,30 alle 19,30 e vi aspettiamo ai nostri incontri!

Sabato 18 gennaio alle 11 in libreria

incontro con il progetto “Storie per Tutti”
tante storie ad alta voce, tanti modi di leggere e di ascoltare.
Letture in LIS e musica dal vivo, rivolte a bambini dai 0 ai 99 anni.

“Storie per Tutti” è un progetto di letture ad alta voce accessibili rivolte all’infanzia, promosso dal Centro Documentazione Handicap di Bologna.
Il progetto nasce con l’intento di rendere concreto il diritto all’accesso alla cultura, all’arte, alla letteratura da parte di tutti.
A tale proposito “Storie per Tutti” vuole offrire ai bambini e alle famiglie un’esperienza di inclusione rendendo lo spazio/tempo del racconto un momento piacevole e fruibile da tutti, anche da parte di chi non accede al libro e alla lettura in modo convenzionale.

Sempre sabato 18 gennaio alle 18 in libreria
Danilo Cicilloni presenta “La città delle anime” (Nulla Die) e ne parla con Paolo Soglia, giornalista e autore.

Un uomo non ricorda più il suo passato. Ma sa il suo nome, Marc Rainer, e che è morto. Si ritrova in un luogo ordinato, simmetrico, le case uguali, i prati tagliati a fresco: vi coesistono tutti i credi, le religioni, le fedi. Il problema è che, a parte le anime dei morti, non si è mai visto nessun altro. Ma un giorno Dio stesso si presenta a loro. E, mentre sta per svelare a tutti la verità suprema, il senso delle cose, compare all’improvviso una pistola nelle mani di Marc Rainer. Che, per puro caso, lo uccide. Ma davvero uccidere Dio è un caso? Così Marc fugge, per scoprire che cosa ci sia dietro, forse il segreto della vita e della morte. E alla fine della sua corsa si accorge che niente è come appare. Che lui stesso è chi non si sarebbe mai aspettato di essere. E che l’aldilà è diverso da ogni mondo mai immaginato.

Danilo Cicilloni, originario di Sassari, vive a Bologna. Ha pubblicato due romanzi, “I ladri del tempo” (Lettere Animate 2018) e “La città delle anime” (Nulla Die 2019), e due sillogi di poesie (A quest’ora della notte, Edizioni della rosa 1994, e L’attimo e il dolore, Ibiskos 1995)

Martedì 21 gennaio alle 18 in libreria
Roberto Van Heugten presenta “Asia ombre e intrighi nella Brescia che conta” (Homo scrivens) e ne parla con Paolo Panzacchi.

Primavera 2009. La tempesta finanziaria che imperversa nel mondo dopo il crack Lehmann Brothers mostra i suoi nefasti effetti anche nella provincia bresciana, terra di industriali ed enormi patrimoni di antica genesi.
 Fra queste spicca la famiglia Vangadizza, a capo di un autentico impero economico che opera in vari settori e ha sedi in tutto il mondo. Una famiglia e un’azienda apparentemente solidissime, sconvolte dalla tragica e improvvisa morte del fondatore, il Cavalier Cesare, di cui, al termine di una frettolosa indagine, gli inquirenti decretano il suicidio.
 Asia, nipote prediletta, al fianco del nonno nella conduzione delle imprese, non si rassegna a questa versione, né all’apertura del testamento che causa un improvviso stato di povertà suo e delle due sorelle: Allegra, frivola, appariscente, capricciosa, e Ambra, pittrice di successo dalla personalità fragile e insicura. Davvero il nonno ha deciso di togliersi la vita? E dove è finito il suo immenso patrimonio? 
E soprattutto, che c’entra in tutto questo Gianluca Vanetti, biografo di professione, malato di golf e residente con la sua placida gatta Opal nella bellissima casa sul meteorite, nel cuore della Valtènesi? 
La terza avventura dell’investigatore suo malgrado Gianluca Vanetti è un romanzo in cui figure ambigue si muovono sullo sfondo di una vicenda che assume via via connotati sempre più misteriosi e tragici. Un giallo classico, astuto e sorprendente, ambientato in due mondi popolati da personaggi feroci e spietati: l’alta finanza e la famiglia. 



Roberto Van Heugten, classe 1965, origine olandese, eclettico, talentuoso e mai soddisfatto dei propri risultati, dopo aver scoperto nel 2014 un’attitudine alla scrittura narrativa mai espressa prima, si trova meno di cinque anni dopo a pubblicare il suo terzo romanzo e a ricordare con soddisfazione un’inattesa collezione di attestati e riconoscimenti. 
Ora più che mai curioso osservatore del mondo che lo circonda, Roberto riesce a esplorare diverse modalità di scrittura. Ne sono prova le pubblicazioni di testi di vario genere, ugualmente ricchi di colpi di scena mai banali e sempre coerenti con le aspettative del lettore.
 Risiede a Lonato, vicino alle rive del Lago di Garda e ai confini sud-orientali della Valtènesi, territorio incantato dove vengono ambientate le vicende che coinvolgono il suo personaggio chiave, Gianluca Vanetti.


Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo (Mo) nel 1984 e vive a Ferrara. Nel 2015 per Maglio Editore è uscito il suo romanzo d’esordio “L’ultima intervista” vincitore del Premio della Critica al Premio Internazionale Città di Cattolica. Nel 2018 per Pendragon Collana gLam è stato pubblicato “Drammi quotidiani”. Sempre nel 2018 è uscito per Laurana Editore nella Collana Calibro 9 Giallo&Noir, diretta da Paolo Roversi, Il pranzo della domenica.
 Vari suoi racconti sono presenti in antologie.

Mercoledì 22 gennaio alle 18 in libreria

Miraggi edizioni presenta l’autrice Markéta Pilátová,
per la prima volta in Italia in occasione dell’anteprima dell’uscita del romanzo “Con Bata nella giungla”.

Trame, in collaborazione con l’Associazione culturale italo-ceca Lucerna di Bologna e il Centro Ceco Roma, ospita Markéta Pilátová che racconterà aneddoti e segreti sulla storia esemplare della famiglia Bata, marchio popolare di scarpe conosciuto in tutto il mondo che aveva origini ceche.
Affiancheranno l’autrice il traduttore Alessandro De Vito, Gajane Ballardini e Andrea Louis Ballardini.

Decenni prima che il mondo fosse travolto dalla globalizzazione, il marchio Bata è un precursore della delocalizzazione ante litteram. I Bata, al pari di altre inossidabili dinastie, si impongono come una delle grandi famiglie del novecento. Il fondatore Jan Antonín Baťa è cecoslovacco, di un paesino moravo. Lui, visionario, tenace, con una incrollabile fede nel futuro e nel progresso è a capo di questa straordinaria discendenza di “calzolai che hanno conquistato il mondo”.

Markéta Pilátová, classe 1973, è una scrittrice, giornalista e traduttrice ceca, autrice di romanzi come Tsunami blues, Il mio libro preferito e L’eroe di Madrid. 
In italiano è stato tradotto il suo romanzo In qualcosa dovremo pur somigliarci (Atmosphere, 2017), libri per bambini e reportage.
Vive in Brasile, dove insegna il ceco ai discendenti degli emigrati boemi delle città fondate dai Bata.

Venerdì 24 gennaio alle 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia 2020
Fabio Orecchini presenta Figura (Oèdipus).
Vito M. Bonito e Lorenzo Mari ne parlano con l’autore

Si intitola Figura l’ultima raccolta di Fabio Orecchini, pubblicata da Oèdipus nel 2019.
Per il poeta e artista verbo-visivo romano, vincitore del Premio Pagliarani 2018 con l’installazione intermediale TerraeMotus (2016-2019), questo è il terzo libro, dopo Dismissione (2010) e Per Os (2017).
In Figura, la scrittura poetica di Orecchini muove i passi dal mito greco di Alcesti, così come viene messo in scena nell’omonima tragedia di Euripide.
Punto di partenza è Alcesti che si sacrifica per sottrarre a Thanatos il marito Admeto, re della Tessaglia, ed è poi riscattata dagli inferi come premio degli dei per la sua azione coraggiosa. Da qui Figura, esibisce e insieme trasforma tutti i grandi temi del mito greco in questione.
In particolare, a emergere con forza nella “tanatomorfosi” vissuta dalla “Alcestina” di Orecchini, che potrebbe allo stesso tempo essere una definizione adatta per la scrittura poetica in generale, è la sua afasia, dato con il quale entra dialetticamente in gioco la scrittura del poeta.
Dopo Chaucer, von Hofmannstahl, Savinio, Yourcenar e le opere musicali di Händel e Gluck, anche quella di Orecchini è dunque una rivisitazione del mito che ne trascende i confini storico-culturali per riproporsi, con tutto il suo carico di sottrazione e assenza, nel nostro presente.

Fabio Orecchini è poeta, antropologo, artista verbo–visivo. Tre i volumi di poesia pubblicati: Dismissione (libro + cd, Luca Sossella ed., post-fazione di Gabriele Frasca / prima ed. Polimata, Ex-tratione, 2010), opera testuale e verbo-sonora realizzata in collaborazione con il progetto musicale Pane; Per Os (Sigismundus ed., nota di Tommaso Ottonieri, 2017) e Figura (Oèdipus, collana Croma K, 2019).
Collabora con la rivista Argo, per la quale ha curato il volume Calpestare l’oblio e dirige la collana “Talee” per la casa editrice Argolibri; ha inoltre curato il volume L’altra voce (Giometti & Antonello, tr. Andrea Franzoni, 2019), epistolario della poetessa argentina Alejandra Pizarnik.

Vito M. Bonito ha pubblicato in poesia: fabula rasa (Oèdipus, 2018) Soffiati via (Il Ponte del Sale, 2015 – Premio Pagliarani 2015), Fioritura del sangue (Perrone, 2010), La vita inferiore (Donzelli, 2004), Campo degli orfani (Book, 2000), A distanza di neve (Book, 1997). È presente in Parola Plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli (Sossella, 2005).
In ambito critico, ha pubblicato Pascoli (Liguori, 2007); Il canto della crisalide. Poesia e orfanità (Clueb, 1999); Le parole e le ore (Sellerio, 1996); Il gelo e lo sguardo. La poesia di Cosimo Ortesta e Valerio Magrelli (Clueb, 1996); L’occhio del tempo (Clueb, 1995).
Negli ultimi anni ha scritto saggi su Samuel Beckett, Antonin Artaud, Eugenio De Signoribus, sulla Socìetas Raffaello Sanzio, il cinema di Artur Aristakisjan, Werner Herzog e Harmony Korine, Gaspar Noè. È redattore di “Versodove”.

Lorenzo Mari è insegnante nelle scuole secondarie della provincia di Bologna. Ha recentemente tradotto i Sonetti teologici di Agustín García Calvo (L’Arcolaio, 2019) e ha curato l’edizione di Zurita. Quattro poemi di Raúl Zurita nella traduzione di Alberto Masala (Valigie Rosse, 2019). Tra i libri di poesia, il più recente è Querencia (Oèdipus, 2019).

Sabato 25 gennaio alle 18 in libreria
per Art White Night
Cristina Portolano presenta “Francis Bacon la violenza di una rosa” (Centauria) e ne parla con Valentina Manchia.

Questo libro celebra la vita e le opere di Francis Bacon, il lascito di un artista sempre alla ricerca disperata di amore e di attenzione verso la sua pittura, per lui unica forma accettabile di realtà.

La storia di Francis Bacon è tanto controversa quanto affascinante. Nato in Irlanda nel 1909, passa la maggior parte della sua vita in viaggio, tra Londra, Parigi, Tangeri, e altre città d’Europa e del mondo. Insieme a pochi altri, Bacon è protagonista di una stagione particolarmente florida della pittura e della scena artistica inglese del dopoguerra e ne è interprete unico e irripetibile.

Cristina Portolano è fumettista. I suoi libri sono Quasi signorina (Topipittori, 2016), Non so chi sei (Rizzoli Lizard, 2017), Io sono mare (Canicola, 2018), la storia Mea vulva nel volume Post pink (raccolta di fumetti femministi con una prefazione di Michela Murgia) edita da Feltrinelli Comics.
Collabora con il portale FREEDA e Internazionale.

Valentina Manchia si occupa di comunicazione visiva, grafica, design e cultura visuale. È docente a contratto presso l’Università di Bologna, il Politecnico di Milano, ISIA Urbino e IAAD, e ha scritto e scrive di immagini su Doppiozero, Progetto Grafico, Alfabeta2, Pagina 99, La Lettura del Corriere della Sera.