da sabato 21 a sabato 28 aprile 2012

In queste giornate nordiche di acqua e vento ecco le nostre proposte da condividere con voi.
Immagini e voci che ci accompagnino in una primavera per molti complessa, in un paese che stenta a ritrovare un percorso…
Sperando che il crocevia di Trame offra ospitalità e condivisione di pensieri.
Vi aspettiamo.
Quelle di Trame.
PS la libreria resterà chiusa il 25 aprile (andando magari al Pratello) e il 1° di maggio.
Sabato 21 aprile alle 18
in libreria
aperitivo per l’inaugurazione della mostra di Monica Galanti “Le bambine deluse (sconsigliato ai troppo ottimisti)”

Venerdì 27 aprile alle 18
in libreria
presentazione del video di Tommasina Squadrito “Stazione Maria Zambrano”.

Sabato 28 aprile alle 18
in libreria
presentazione del libro di Franco Foschi “Era il tempo del buio e del coltello” (edizioni Zona).

Sabato 21 aprile alle 18
in libreria
aperitivo per l’inaugurazione della mostra di Monica Galanti “Le bambine deluse (sconsigliato ai troppo ottimisti)”.
Ingredienti del nostro pomeriggio: una bambina nata tra un prato d’Alta Brianza e un fiume e due bambini bolognesi doc del bosco metropolitano.
Tre nomi e tre cognomi: Monica Galanti, Stefano Cavedoni e Andrea Setti.

Curricula dei tre: due bilance e un gemelli, una laurea in Pedagogia Interculturale e un diploma in Arti Grafiche, una laurea al Dams, un Professionista serio e la canzone “diventa geometra”, scriventi e scrivani lei con racconti pubblicati e laboratori d’arte dai nomi poetici Pelle di sasso, Faccia di foglia; loro con canzoni entrate nella storia del rock.                                                                                                                                                  Dotati di superpoteri: la prima ritaglia parole e cose componendo alfabeti e bambine di carta, il secondo sa rendere libero il pensiero, il terzo si occupa quotidianamente di trigonometrie e volumi e/ma sa andare in bicicletta.

Sono amici, si ritrovano in libreria il 21 aprile, lei presenterà le bambine deluse, loro non la deluderanno e accompagneranno la presentazione con letture di testi.

Verranno presentati il Quaderno illustrato delle bambine e un libretto d’arte delle Edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy; la “bambina scocciata” viene riedita in occasione della mostra ospitata in libreria.
Venerdì 27 aprile alle 18
in libreria
presentazione del video di Tommasina Squadrito “Stazione Maria Zambrano”.
All’incontro segue un aperitivo.
Un video Una lettura Una vivencia
Tommasina Squadrito  Giovanna Cossu  Cettina Stornante
Il video Stazione Maria Zambrano nasce da una serie di fogli dedicati al pensiero della filosofa spagnola Maria Zambrano (Vélez-Malaga, 1904 – Madrid 1991) a cui Tommasina Squadrito, attraverso la sua Officina Patosq, ha dedicato diversi lavori continuando il progetto Calligrafia senza scrittura  iniziato da alcuni anni.
A Maria Zambrano è intitolata la Stazione ferroviaria di Malaga e da questa suggestione nasce l’idea del video dedicato ai passaggi e agli esilii di uomini, donne, eventi, ore.
Il video è stato presentato la prima volta nel 2011, ventennale della morte della filosofa, alla Artus Gallery per il Forfest forfest.cz/, festival di musica contemporanea che si svolge annualmente a Kromeriz nella Repubblica Ceca.
In questa occasione bolognese il video viene accompagnato da una lettura di alcuni testi di Zambrano da parte di Giovanna Cossu, attrice che ha lavorato, fra gli altri, con Michele Perriera, Aurelio Grimaldi, Marco Bellocchio.
Introduce Cettina Stornante.
Dalla stazione si può solo partire, gli arrivi sono sospesi e già questo inizia a disnucleare gli abitanti. La stazione ha inglobato la città. Si può arrivare in città a piedi, in macchina, in aereo, per via di mare ma nella stazione ferroviaria non arrivano più treni. Anche gli arrivi negli aeroporti, nei porti, per via di terra sono diradati. La città non è più stabile… e il senso del suolo assume modi inusuali.
Notizie sui lavori per Maria Zambrano in  http://officinapatosq.blogspot.com/p/maria-zambrano-project.html
Curva Minore curvaminore.org/
Sabato 28 aprile alle 18
in libreria
presentazione del libro di Franco Foschi “Era il tempo del buio e del coltello” (edizioni Zona).
L’autore ne parlerà con Alfredo Colitto.
All’incontro segue un aperitivo.
Questa volta con Franco Foschi si parla di Medioevo. Si incontrano: Carlo Magno, nella sua transizione da re possente a stanco imperatore, il magnifico Guido D’Arezzo che inventa la musica, testimone di come la Chiesa osteggi con tutte le sue forze ciò che è nuovo. Si potrà capire perché Bologna, attraverso il Liber Paradisus, sia diventata sin dal 1200 una paladina della libertà (e i bolognesi finalmente capiranno perché il palazzo del Comune si trova in Piazza Liber Paradisus…).
Infine, poteva forse mancare?, la tragica storia d’amore tra Parisina Malatesta e Ugo d’Este, il figlio del suo terribile marito Nicolò, esemplare come mai. Con l’aggiunta, tra una storia e l’altra, di quattro succose ricette medievali, a cura di una popolare studiosa.

Franco Foschi, pediatra e scrittore, dopo l’esordio con sceneggiature radiofoniche e racconti su varie riviste e antologie (per Feltrinelli, Mondadori e altri), ha pubblicato diciassette libri tra narrativa e saggistica, di cui quattro titoli a quattro mani. Per Zona ha già pubblicato “Odio il jazz, e altre strane musiche” (2006) e un racconto sulla antologia “Black Christmas”. Le più recenti pubblicazioni: il romanzo “Senza via d’uscita”, che chiude una trilogia scritta insieme a Guido Leotta (Mobydick editore 2010) e il racconto per immagini “Africa Terminal” (Todaro editore 2010).

Alfredo Colitto, scrittore e traduttore soprattutto di thriller per alcune delle maggiori case editrici italiane. I diritti di pubblicazione dei suoi thriller storici “Cuore di Ferro”, “I Discepoli del Fuoco” e “Il Libro dell’Angelo” (Piemme 2009, 2010, 2011), sono stati venduti in  Spagna, Germania, Inghilterra, Turchia, Serbia, Francia, Brasile, Canada. In Inghilterra “Cuore di Ferro” (Titolo inglese: “Inquisition”) è entrato nella classifica dei bestseller.

 

GIOVEDì 12 APRILE FRANCO BUFFONI E IL SUO LIBRO UNA PICCOLA TABACCHERIA, SABATO 14 VALENTINA ARENA CON LA PROIEZIONE DI VETRO

Buona settimana a tutti voi.
Due incontri nei prossimi giorni, voci poetiche e immagini misteriose ci accompagneranno fino a sabato.

Vi aspettiamo.

Quelle di Trame.

Giovedì 12 aprile alle 18
in libreria
Franco Buffoni presenta “Una piccola tabaccheria. Quaderno di traduzioni” (edizioni Marcos Y Marcos).

Ne parlerà con Alberto Bertoni e Federico Condello.
All’incontro segue un aperitivo.

Sabato 14 aprile alle 18
in libreria
proiezione del cortometraggio “Vetro” di Valentina Arena.
La regista ne parlerà con Grazia Negrini e Simonetta Botti della “Tavola delle Donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città“.
All’incontro seguirà un aperitivo.

Giovedì 12 aprile alle 18in libreriaFranco Buffoni presenta “Una piccola tabaccheria. Quaderno di traduzioni” (edizioni Marcos Y Marcos).

Ne parlerà con Alberto Bertoni e Federico Condello.
All’incontro segue un aperitivo.
“In ogni testo che capisco di voler ‘tradurre’ cerco di individuare l’elemento prevalente, quello irrinunciabile: può consistere nell’intarsio ritmico-melodico, o nel pensiero nitidamente formulato, oppure nell’illuminazione, nell’epifania: quel guizzo, che da solo costituisce il senso profondo del testo.” Franco Buffoni
Franco Buffoni ha data voce italiana ad autrici ed autori classici e contemporanei arrivando a Tomas Transtromer, premio Nobel per la letteratura 2011.
Un’ottima occasione per riflettere sulla nobile arte della traduzione.
Sabato 14 aprile alle 18
in libreria
proiezione del cortometraggio “Vetro” di Valentina Arena.
La regista ne parlerà con Grazia Negrini e Simonetta Botti della “Tavola delle Donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città“.
All’incontro seguirà un aperitivo.
Vetro è un cortometraggio di finzione che affronta diverse tematiche connesse alle pari opportunità e al rapporto con la burocrazia e le istituzioni. Le tematiche vengono affrontate con uno sguardo non didattico ma delicato, incline alla metafora. La produzione del cortometraggio è stata portata avanti in totale indipendenza, senza nessun tipo di contributo esterno, ed è costata oltre un anno di lavoro. Nel progetto sono stati coinvolti professionisti giovani e di talento e attori professionisti.
Trama.
Una giovane donna si sveglia disturbata da alcuni rumori provenienti dall’esterno. Si alza per capire di che si tratti e scopre che davanti alla sua casa è stato allestito un cantiere di cui non sa nulla. Quando chiede spiegazioni, il capo cantiere le dice che devono costruire un binario ferroviario che arrivi fino alla porta di casa sua. Per la donna è l’inizio di una disperata ricerca di chiarimenti e di giustizia, durante la quale si muove a fatica tra moduli da compilare e persone che sembrano non capire la gravità dell’abuso che sta subendo.
Nel frattempo i lavori procedono inesorabili, sembra che niente riesca a fermarli, e la ricerca della donna diventa sempre più simile ad uno strano sogno dal quale è impossibile svegliarsi.
Selezionato al Premio Regione Emilia Romagna (Sassuolo), al Festival International Génération Court (Francia), menzione d’onore al Denver Underground Film Festival (Denver), selezionato al Lewiston – Auburn Film Festival (Maine). Proiettato all’interno della mostra Arte Senza Maschera (Venezia).
Valentina Arena, regista e videomaker, dal 2007 collabora con enti e associazioni per la realizzazione di documentari, conduce laboratori di cinematografia, realizza cortometraggi indipendenti e collabora all’organizzazione di eventi culturali. Le sue opere hanno ricevuto riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale.
PS
La nostra libreria collabora con Marcos Y Marcos al progetto “Andare in libreria”.
“Andare in libreria” è il piccolo segreto per scoprire come va veramente il mondo.
E per voi…
cosa significa andare in libreria?
Inventate uno slogan che inizia con “Andare in libreria…” e consegnatelo a noi, ritirando a Trame la cartolina, oppure inviatelo via e-mail a:

andareinlibreria@marcosymarcos.com
entro il 23 aprile 2012.
Se lo fate via e mail indicate la nostra libreria!

Se preferite compilate il modulo interattivo.

Una giuria formata da Massimo Cirri, Lella Costa e Annamaria Testa sceglierà le quattro frasi slogan migliori

I quattro autori finalisti si sfideranno con un Elogio della libreria il più creativo possibile al Salone del Libro di Torino 2012.Il supervincitore si aggiudica una bicicletta.
Vi aspettiamo!

 

sabato 31 marzo FFF off ore 21 serata Terremoto, lunedì 2 aprile ore 18 Letture per Rossella Urru

Buona settimana a tutte e tutti.
Due incontri che raccontano storie del nostro paese.
Un anniversario, per l’incontro di sabato sera, a quasi 3 anni dal terremoto abruzzese, per ripensare a ciò che è accaduto e alle conseguenze sulla popolazione.
Un’attesa, per l’incontro di lunedì pomeriggio, quella per la liberazione di Rossella Urru.

Vi aspettiamo.
Quelle di Trame.

Sabato 31 marzo alle ore 21
in libreria
presentazione del libro di Alessandro Aquilio “Ventitre secondi” (edizioni Kellerman) e proiezione del docufiction “Non chiamarmi Terremoto” prodotto da formicablu e Ethnos Film.
L’incontro avverrà nell’ambito del Future Film Festival 2012 come evento off.

Lunedì 2 aprile alle ore 18
in libreria
Letture dal sito www.rossellaurru.it con Giulia Olmi, Jacqueline Philippe Pampiglione, Alessandra Berardi, Sabrina Giarratana, Associazione El Ouali per la libertà del Sahara Occidentale, Gruppo donne sahrawi.

Sabato 31 marzo alle ore 21
in libreria
presentazione del libro di Alessandro Aquilio “Ventitre secondi” (edizioni Kellerman) e proiezione del docufiction “Non chiamarmi Terremoto” prodotto da formicablu e Ethnos Film.
L’incontro avverrà nell’ambito del Future Film Festival 2012 come evento off.

Nell’avvicinarsi dell’anniversario del terremoto che il 6 aprile 2009 ha messo in ginocchio la città di L’Aquila una doppia occasione di riflessione.
“Ventitre secondi”, di cui la cantautrice Paola Turci ha curato l’introduzione, da mesi sta percorrendo l’Italia e l’Europa. Conta una pagina Facebook con più di 2.000 iscritti e prosegue il proprio impegno per non far dimenticare il terremoto dell’Aquila.
“A tre anni da quella notte, posso affermare che il tempo passa, ma non passa. Ringrazio di cuore Bologna e l’Emilia Romagna, che si sono spese in modo commovente per aiutare L’Aquila. Per noi aquilani è fondamentale che l’Italia non dimentichi ciò che è stato e che ancora è” commenta l’autore Alessandro Aquilio. “Nel mio racconto ho scelto di raccontare il dramma di 100.000 persone attraverso una storia privata, quella della mia famiglia. Sono certo che proprio l’aver raccontato il terremoto sotto il profilo umano, intimo, abbia consentito a ciascun lettore di immedesimarsi in noi aquilani”.
Definito dalla critica “una storia che ne tace altre mille” e che “ci dice molto più di quanto abbiamo letto su giornali e visto in tv”, il libro guida il lettore in una storia ancor più coinvolgente perché vera, che riesce a far vedere il terremoto, o il Vigliacco, come viene chiamato nel libro, e i suoi effetti, anche a chi non lo ha vissuto, riuscendo a far percepire quegli interminabili 23 secondi che per gli aquilani hanno separato nettamente la loro vita tra un “prima” e un “dopo”. “La storia racchiusa in “Ventitre secondi” mi ha sorpresa e resa fragile, mettendomi davanti a questo senso di impotenza che fatica a lasciarmi. Non credevo potesse arrivare al punto di farmi sentire un’aquilana, come tanti” afferma Paola Turci, tra le protagoniste di Amiche per l’Abruzzo, che ha curato l’introduzione al libro. “Leggere queste pagine esige una disponibilità a lasciarsi colpire allo stomaco e al cuore. A lasciarsi trafiggere e a sanguinare. Io ho scelto di farlo, immedesimandomi a fondo nei sentimenti e nelle emozioni descritte in questo racconto di vita vera. Per tutti questi motivi, e per molto altro, ringrazio Alessandro, per aver condiviso con tutti noi il dolore, lo stupore, l’amore, la rabbia e, sopra ogni cosa, la forza di ricominciare”.
Nel corso dell’evento, sarà possibile inoltre visitare virtualmente il capoluogo abruzzese attraverso un excursus fotografico e video.

Scrivi all’autore: alessandroaquilio@gmail.com – Facebook: 23secondi.terremoto – Twitter: @Aaquilio

“Non chiamarmi Terremoto” una docufiction sulla riduzione del rischio (Mediometraggio, 30′ Bologna – L’Aquila 2010) di formicablu e Ethnos Film
Con il contributo di: Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Bologna, Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, Protezione Civile Regione Emilia-Romagna. Con il Patrocinio del Comune di L’Aquila, Abruzzo Film Commission, Vigili del fuoco.
Il film, senza fini di lucro, fa parte del progetto EDURISK (www.edurisk.it), attivo a L’Aquila dal 2008. Alla proiezione saranno presenti gli autori e geologi dell’INGV

“Non chiamarmi Terremoto” è un mediometraggio girato tra L’Aquila e Bologna che utilizza la tecnica narrativa della fiction per unire un punto di vista emotivo ad informazioni scientifiche rigorose.
Il racconto dell’esperienza del terremoto è l’occasione per riflettere e capire che la responsabilità della riduzione del rischio è una scelta che coinvolge tutti.
Accanto ad attori professionisti (Luciana Littizzetto, Stefano Bicocchi-Vito, Ivano Marescotti), recitano comparse scelte tra la popolazione aquilana che interpretano se stesse e attori non professionisti che si sono cimentati con generosità nell’impresa, tra cui la cantante degli Ustmamò Mara Redeghieri, Ifigenia Kanarà della bolognese Pataka s.r.l., l’antropologa Barbara Pinelli e gli stessi autori del film: Elisabetta Tola e Romano Camassi.
Protagonista è una giovane ma bravissima attrice alla sua prima esperienza: Federica Faccia. Con lei, i compagni della scuola media Dante Alighieri di L’Aquila, che frequenta anche nella realtà.
Trama: Marta ha 12 anni e vive a L’Aquila, dove tutti la conoscono con il soprannome “Terremoto”. Dopo la notte del 6 aprile 2009 nessuno riesce a chiamarla più così.
Il terremoto l’ha trasformata e non solo nel nome. Un anno dopo, Marta e la sua classe si dedicano all’allestimento di una mostra sul terremoto in occasione del primo anniversario dell’evento che ha colpito la sua città. Attraverso una serie di esperienze e di incontri, la protagonista si trasforma da ragazzina in giovane adulta diventando sempre più consapevole.
La realizzazione del mediometraggio è stata possibile grazie alla generosità di tutti i professionisti, agli amici che hanno partecipato volontariamente al progetto, alle donazioni di tanti cittadini che da tutta Italia hanno contribuito attraverso un sito di auto-finanziamento. Sul sito www.nonchiamarmiterremoto.it è possibile vedere il trailer,
sulla pagina Facebook è possibile informarsi sulle date delle altre proiezioni italiane del film.
Per informazioni: film@formicablu.it tel 328 9021372

Lunedì 2 aprile alle ore 18
in libreria
Letture dal sito www.rossellaurru.it con Giulia Olmi, Jacqueline Philippe Pampiglione, Alessandra Berardi, Sabrina Giarratana, Associazione El Ouali per la libertà del Sahara Occidentale, Gruppo donne sahrawi.

“In molti abbiamo vacillato di impotenza. Ci siamo sentiti infinitamente soli di fronte a tanto assurdo, svuotati da tanta assenza improvvisa. Così ci siamo chiusi in un lungo silenzio. Ma quello che noi credevamo un silenzio si è rivelato essere in realtà un coro di voci giunte da ogni dove. Un coro di solidarietà e di affetto che, dalla notte tra il 22 e il 23 ottobre, diventa sempre più accorato, sempre più grande e sincero. Senza addentrarsi in considerazioni ed analisi di ordine politico o religioso, lasciando quindi che siano gli esperti ad occuparsene in altre sedi più appropriate, questo blog vorrebbe solamente essere il punto di incontro fra tutte queste voci. Raccogliendo e condividendo in un unico spazio libero e aperto a tutti le numerose testimonianze per l’immediata liberazione di Rossella Urru. Fausto, Mauro, Graziano e Marisa”.

Sabato 17 marzo con Caracò, venerdì 23 e sabato 24 marzo con Chiara Rapaccini

In attesa della gioiosa invasione della nostra città da parte degli illustratori e autori ed editori della Fiera del libro per ragazzi, qui nella nostra libreria omaggiata dal proseguire della doppia mostra di Giulia Sagramola e Tuono Pettinato vi invitiamo per due sabati qui e venerdì 23 alla biblioteca Corticella a condividere libri e un bicchiere di vino.

Quelle di Trame.

 

Sabato 17 marzo alle 11,30

in libreria

si ospita la casa editrice Caracò per la presentazione della raccolta di racconti degli esordienti italiani ITALIAN SHORTS curata da Alessandro Gallo e con la prefazione di Massimo Cacciapuoti.

 

Venerdì 23 marzo a partire dalle 19,15

presso la biblioteca Corticella in via Gorki 14 a Bologna

presentazione del libro di Chiara Rapaccini “La bambina buona. Un esilarante e folle album di famiglia con parole e figure” (edizioni Sonzogno).

L’autrice ne parlerà con Giovanna Cosenza.

 

Sabato 24 marzo alle 11,30

in libreria

aperitivo con Chiara Rapaccini e le carte di “Lovstori (Amori sfigati)” (edizioni Magazzini Salani).

 

 

 

 

Sabato 17 marzo alle 11,30

in libreria

si ospita la casa editrice Caracò per la presentazione della raccolta di racconti degli esordienti italiani ITALIAN SHORTS curata da Alessandro Gallo e con la prefazione di Massimo Cacciapuoti.

 

Per l’occasione la giovane casa editrice proporrà delle letture tratte dai racconti editi e presenterà il proprio progetto editoriale.

 

Il legame fra ciò che appartiene alla tradizione e ciò che simboleggia la  modernità è il fondamento del modo di pensare della giovane casa editrice Caracò che punta a creare qualcosa di profondamente antico come un libro ma a farlo in maniera nuova e accessibile, sfruttando a pieno le potenzialità del web.

 

Caracò mira a raccontare la realtà. Lavorare sul presente. Promuovere autori e formare nuovi lettori, eleggendo scuole e circuiti alternativi a nuovi punti di incontro.

Caracò vuol dire darsi uno statuto etico, diventare un vero e proprio osservatorio civile dove teatro e letteratura possano incrociarsi e produrre un’idea di cultura accessibile e originale.

 

Parteciperanno: il curatore del libro Alessandro Gallo e l’autore Giacomo Savani.

 

Per Caracò editore www.caraco.it

 

All’incontro segue un aperitivo.

 

 

Fra venerdì 23 e sabato 24 marzo la nostra libreria offre l’occasione di un doppio incontro con Chiara Rapaccini.

Per l’occasione il venerdì la libreria chiuderà alle 18,30 per andare in trasferta.

 

Venerdì 23 marzo a partire dalle 19,15

presso la biblioteca Corticella in via Gorki 14 a Bologna

presentazione del libro di Chiara Rapaccini “La bambina buona. Un esilarante e folle album di famiglia con parole e figure” (edizioni Sonzogno).

L’autrice ne parlerà con Giovanna Cosenza.

L’incontro è stato pensato in collaborazione con le amiche dell’Associazione PerWilma, con il circolo ARCI Brecht di Corticella, e col Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche, Biblioteca Corticella.

 

La nostra libreria gestisce il bookshop.

 

L’incontro sarà preceduto da un momento conviviale di autofinanziamento.

 

Questo è il libro coraggioso di una donna di Firenze che ha avuto una vita bella, fortunata e dolorosa, difficile e gioiosa. Che è stata bambina, figlia di poeta ipocondriaco e di madre austroungarica, sorella di Carlo ragazzo complicato, innamorata sempre, da sola mai. Che a 20 anni è andata a Roma per amore e non è più tornata. Che ora è madre, artista e vedova insieme.

Che ama la vita e non si vergogna a spogliarsi ama spogliarsi degli strati vecchi e nuovi della sua esistenza. Come quando si sbucciano le cipolle: bagnano gli occhi di lacrime, ma li fanno più vivi e più belli. La bambina buona è cresciuta, ha riaperto la sua fabbrica di ricordi chiusa da tanto e ha ricominciato a produrre. Ricordi santificati dalla polvere del tempo, i personaggi e gli interpreti di questo straordinario teatro mettono in scena una commedia molto dolce e molto amara, fatta di lunghe estati calde e altrettanti inverni freddi, di primi giorni di scuola, di pensieri segreti e amori, di amicizie vere e fratellanze tradite. Da abbracci e baci, di antenate folli come la Marchesa Casati Stampa e Olga, aspirante zia suicida.

Con pudore, ironia e delicatezza, il passato entra nel presente e diventa nitido, a portata di mano.

Ecco la borghesia fiorentina metà anni Cinquanta, severa, altezzosa e molto finta. I vestiti di Pucci e le borse di Hermès. Il vestito a punto smock e i loden verdi e cappottini rossi per le bambine.

Il bon ton praticato all’estremo con con risultati spesso disastrosi ed esilaranti.

La perdita della verginità da tacere, e poi la ribellione, i pantaloni a zampa di elefante e le prime manifestazioni femministe. Come un raffinato prestigiatore, Chiara Rapaccini tira fuori dal suo cilindro frammenti di vita intensa, come “Pattume”, il racconto inedito di Mario Monicelli che chiude il romanzo.

Li pesca uno a uno, ce li offre e li racconta, e infine li ricuce in un grande, serio folle puzzle dove ogni tassello ha un cuore e un’anima. E parla.

Mario Monicelli, il regista, suo compagno di sempre, diceva che La bambina buona è lo spaccato irriverente della borghesia italiana.

Mentre scriveva, Chiara Rapaccini non era molto d’accordo. Alla fine, ha dovuto dargli ragione.

 

Chiara Rapaccini, fiorentina, vive e lavora a Roma.

Affermata artista, illustratrice e scrittrice, è autrice di numerosi e premiati libri per ragazzi.

Questo è il suo primo romanzo con Sonzogno.

www.chiararapaccini.com

 

Giovanna Cosenza è professore associato di Filosofia e Teoria dei linguaggi all’Università di Bologna. Autrice di articoli e contributi per riviste e volumi collettivi, ha pubblicato tra l’altro “Semiotica dei nuovi media” (Laterza, nuova edizione 2010) e ha curato il volume “Semiotica della comunicazione politica” (Carocci 2007).

Dal 2008 scrive il blog Dis.amb.iguando.

In marzo esce il suo libro “SpotPolitik. Perché la «casta» non sa comunicare” (edizioni Laterza).

 

 

 

Sabato 24 marzo alle 11,30

in libreria

aperitivo con Chiara Rapaccini e le carte di “Lovstori (Amori sfigati)” (edizioni Magazzini Salani).

 

Con Chiara un incontro gioco sulle situazioni che tutti abbiamo vissuto: amori sfortunati, atteggiamenti goffi, timidezze, gaffe, sms mai spediti, dialoghi di innamorati contemporanei. Tutti teneri, autentici e autoironici. 50 figurine da regalare al vostro amore. Da spedire al vostro ex, da tenere come portafortuna, da scambiare, da appiccicare sul diario o attaccare sul frigo per non ricadere nei trabocchetti d’amore o per ricaderci ancora e ancora.

 

 

 

con Trame dal 7 al 13 marzo 2012, “101 donne…”, “Questioni di Genere” e “Maddalena e le apocalissi”

Quasi passata la sbornia di BilBOlbul, le cui mostre proseguono in città (se volete il catalogo è disponibile presso la nostra libreria) ecco le prossime proposte di Trame.
Vi aspettiamo.
Quelle di Trame.
Mercoledì 7 marzo alle 18
in libreria
presentazione del libro di Maria Leonarda Leone “101 donne che hanno fatto grandi 101 uomini”.

Sabato 10 marzo alle 11,30
in libreria
aperitivo per la presentazione del n° 29 della rivista Hamelin “Questione di genere. Storie figure pedagogia”.

Martedì 13 marzo alle 18

in libreria
Luigi Bernardi parla del suo nuovo libro “Maddalena e le apocalissi”.

Mercoledì 7 marzo alle 18
in libreria
presentazione del libro di Maria Leonarda Leone “101 donne che hanno fatto grandi 101 uomini” (edizioni Newton & Compton).
Con l’autrice interverranno Daniela Corneo, redattore del Corriere di Bologna, e e Anita Rubini, redattore di Focus Storia.
All’incontro segue un aperitivo.

 

Nell’arte come nella letteratura, nella politica come in guerra, spesso la grandezza degli uomini è stata frutto di un concreto aiuto femminile: amanti, madri, nonne, figlie e persino suocere; per non parlare di tutte le “donne ideali”, le muse ispiratrici di scrittori e artisti di ogni secolo, e delle profetesse che con le loro visioni salvarono le sorti di re e comandanti. Donne spesso dimenticate, vissute all’ombra dei più ingombranti mariti, compagni, padri, amanti, cognati, sovrani. Di tutte loro parla questo libro: 101 donne di ogni tempo, nobili e popolane, colte e ignoranti, irreprensibili e libertine, accomunate dal fatto di aver aiutato, con la loro presenza, la loro intelligenza, il loro senso pratico, 101 uomini a conquistarsi un posto nella Storia. Caratteristiche che le avvicinano, senza ombra di dubbio, alle donne contemporanee che, oggi come allora, sostengono il sesso forte con determinazione, amore e grande forza interiore.
Da Eleonora d’Aquitania, mamma di Riccardo Cuor di Leone a Felicia Bartolotta Impastato, mamma di Peppino Impastato, da Renée Felton, mamma di Andrew Howe a Maria Giuseppina de Beauharnais, prima moglie di Napoleone….

 

Maria Leonarda Leone è nata a Roma nel 1978. Laureata in archeologia medievale alla facoltà di Lettere classiche dell’Università di Pisa ha abbandonato presto la “carriera” di archeologa sul campo per dedicarsi completamente alla scrittura. Giornalista professionista, ha collaborato con quotidiani e riviste, tra cui «la Repubblica» e «Medioevo», e realizzato testi e grafica per diverse pubblicazioni locali.
Attualmente lavora come free-lance per i periodici «Focus Storia», «Biografie», «Focus» e «Focus Extra». “101 donne che hanno fatto grandi 101 uomini” è il suo primo libro.

Sabato 10 marzo alle 11,30
in libreria
aperitivo per la presentazione del numero 29 della rivista Hamelin “Questioni di genere. Storie figure pedagogia”
Intervengono Giordana Piccinini e Barbara Servidori (Hamelin Associazione Culturale) e Stefania Prestopino (Collettivo Le Vocianti)
“Siamo veramente sicuri che le ragazze di oggi vogliano solo storie facili facili, con protagoniste arrese sul presente? Siamo veramente sicuri che cerchino solo personaggi che guardano non più in là del loro ombelico e che non stiano cercando disperatamente un romanzo di formazione che le mostri forti, coraggiose e davvero diverse?” (Giordana Piccinini)
A caccia di qualche spunto per genitori ed educatori, con un ragionamento sulle proposte editoriali per le giovani lettrici.

Martedì 13 marzo alle 18

in libreria
Luigi Bernardi parla del suo nuovo libro “Maddalena e le apocalissi”.
Lo affiancherà Antonio Paolacci e Alfredo Caruso Belli leggerà alcuni brani.
All’incontro seguirà un aperitivo.
“Maddalena e le apocalissi” è edito dall’editore indipendente Senzapatria.
Sono tre storie di amore e di fine del mondo, tre immaginari singolari e morbosi, tre voci per raccontare l’apocalisse prossima ventura.
E’ il libro più fantasmagorico e massimalista di Luigi Bernardi.Solo il mare
Un presente da incubo, il protagonista gioca alla roulette russa con le bombe che cadono ogni sera attorno a casa sua. La speranza di un nuovo inizio affidata a Maddalena, una donna talmente bella da non sembrare di questo mondo. Un viaggio, una metamorfosi, e la costatazione che nessuno può sfuggire al proprio destino.

Il gioco di M.
«Amore, se proprio vuoi regalarmi qualcosa, regalami un 11 settembre». Era un gioco. Chi poteva immaginare che M. glielo avrebbe fatto davvero questo dono, preoccupandosi persino che fosse trasmesso in diretta televisiva? Ma adesso che il regalo è ricevuto, il gioco continua e bisogna contraccambiare.

Fuoco sui miei passi
Non c’è niente che non possa distruggere: il cuore di sua madre, i palazzoni del quartiere dove abita, la strada del divertimento cittadino. Adesso, in un mondo sfinito da una guerra insensata che ha svuotato gli arsenali, è pronto per il proprio capolavoro: radere al suolo l’intera sua città. Ma senza Maddalena non andrebbe lontano.