buona estate 2007 e qualche suggerimento libresco

Giuseppe Ferrandino
Spada
Mondadori 2007

Due premesse.
1) Il formato non permette la lettura a braccia tese, a meno che in palestra non si pratichino adeguati allenamenti (1118 pagine).
E richiederebbe un tuffo senza rete per entrare subito nel vivo della storia.
2) Potrebbe essere opportuna la lettura o rilettura dei Tre moschettieri per gustare ancora meglio questo sontuoso omaggio al romanzo di cappa e spada.

A parte questo le avventure di Filippo Bornardone, il giovane protagonista che ha in tasca una lettera di raccomandazione per d’Artagnan sono assai piacevoli e meritano il viaggio.

Marlon Brando e Donald Cammell
Fan-Tan
Fandango 2007

Un film mai girato, uno dei tanti potenziali progetti hollywoodiani di cui si favoleggia, una sceneggiatura abbandonata, poi tramutata in romanzo, poi archiviata.
La faticosa amicizia fra un grande attore e un carismatico regista e produttore inglese dalla fame di outsider.
Il risultato è un romanzo di pirati il cui protagonista, il contrabbandiere “Annie” Doultry, in carcere ad Hong Kong, poi catturato in un vortice di avventure nei mari della Cina, è l’alter ego del grande attore.

Hakan Nesser
Il ragazzo che sognava Kim Novak
Guanda 2007
&
Penelope Lively
La sorella di Cleopatra
Guanda 2007

Due eccellenti storie d’amore, la prima narrata da un adolescente nell’estate degli anni Sessanta, la seconda da un’autrice che potrei definire un’entomologa delle passioni, che mette in scena con dovizia di particolari il nascere di una coppia in una situazione di disagio e pericolo.
Nesser stupisce fino all’ultimo, e noi seguiamo un ragazzo per trent’anni, alla caccia dell’omicida che lascia a terra morto il ganzo del paese per proteggere la bellissima Ewa, col viso tumefatto dalle botte, e che l’efficiente polizia non prenderà mai.
Lively, nata in Africa negli anni 30, inventa un paese immaginario fra Egitto e Libia e lì i due protagonisti scopriranno, finiti per caso nel vortice di un colpo di stato, le proprie risorse emotive.

Sara Gruen
Acqua agli elefanti
Neri Pozza 2007

Esordiente per il mercato italiano l’autrice, fervente animalista, dedica il suo bel romanzo alla fantastica elefantessa Rosie, uno dei più bei personaggi letti di recente, e alla tradizione dei grandi circhi americani su ruote.
Amori, tracolli economici, scene madri, tendoni che crollano.
Una bella avventura narrata in retrospettiva dal protagonista ormai anziano, e con un finale lieve e inaspettato.

Keith Haring
Il grande libro delle piccole cose (Nina’s Book of little things)
Mondadori 2007

Come dev’essere quando un amico dei tuoi genitori arriva a casa tua e ti regala per il settimo compleanno un libro disegnato apposta per te?
A Nina Clemente è capitato qualche anno fa di trovarsi per le mani un libro gioco creato da Keith Haring, pieno di omini, scale, cani e colori.
Gentilmente lo ha messo a disposizione di tutti i bimbi e bimbe che vogliano giocare con le sue pagine.
Per le mamme bibliofile, maniache del libro come oggetto, una piccola provocazione perché su questo libro si devono attaccare le cose, colorare le pagine, e forse anche piegarle un po’.

Oran Pamuk
Il libro nero
Einaudi 2007

In una Istanbul allo stesso tempo reale e fiabesca, il giovane avvocato Galip scopre improvvisamente che sua moglie Rüya è svanita nel nulla. Dai pochi indizi lasciati, Galip presume che si sia rifugiata a casa del fratellastro Celâl. Ma anche Celâl è introvabile, quasi non fosse mai esistito. Alla disperata ricerca del proprio sogno perduto (Rüya in turco significa sogno) Galip, in un progressivo e ambiguo processo di assimilazione, assume via via l’identità e la personalità del cognato – va persino ad abitare a casa sua – mentre vaga per una città in cui Oriente e Occidente, tradizione e modernità, confluiscono esplodendo in una ridda di contraddizioni insolute.

Sebastiano Vassalli
L’italiano
Einaudi 2007

Un’interessante galleria di ritratti che, partendo da Ludovico Manin ultimo doge di Venezia, arriva al nostro signor B. passando per Francesco Crispi e tanti altri. Dodici racconti, dove i personaggi si parlano l’un l’altro, a distanza, di racconto in racconto, in un gioco infinito di echi sotterranei, che danno forma a un’unica storia; Sebastiano Vassalli riesce a tracciare il profilo dell’Italiano nel tempo e a disegnare infine il nostro volto.

Milena Agus
Mal di pietre
Nottetempo 2006

L’autrice racconta la storia di una nonna, della sua vita, del suo matrimonio e dei suoi amori; in quest’ordine, appunto, perché alla nonna tutto capita un po’ in ritardo. Ma è l’amore, un amore travolgente e quasi adolescenziale, quello che lei cerca… e sembra arrivare, inaspettato, durante una cura termale per curare il “mal di pietre”, i calcoli renali. Eppure, piano piano, si insinuano diverse chiavi di lettura e la storia acquista sempre più interesse e profondità…

David Grossman
Con gli occhi del nemico
Mondadori 2007

Cosa può fare uno scrittore per aiutare il proprio paese a ritrovare la pace? Come si può raccontare la pace in un paese di guerra? Non risposte, ma proposte quelle di Grossamn che riesce sempre a inchiodarci alle nostre comode poltrone con le sue riflessioni oneste, sincere e quanto mai profonde. Con la sua scrittura limpida e penetrante ci racconta come l’impulso primario a scrivere sia per lui “il desiderio di inventare e raccontare una storia, e conoscere sé stessi”, ma come poi “del resto più scrivo e più mi rendo conto della forza di un secondo impulso, che collabora e completa il primo: il desiderio di conoscere il prossimo dall’interno”. E poi ancora il vuoto kafkiano di un mondo sempre più angusto, ma “che si riempie velocemente di apatia, di cinismo e soprattutto di disperazione” che riduce e inaridisce le nostre vite e di conseguenza anche il nostro linguaggio.
Un’altra piccola chicca: dare alle cose del mondo esterno e estraneo nomi personali e intimi.

Luigi Garlando
Ora sei una stella. Il romanzo dell’Inter
Mondadori 2007

Nonno Amilcare e la Tilde, persa 30 anni prima ma ricordata ogni giorno con un bacio e pennellate di nero e d’azzurro; il Prof che aspetta la Rosper quarant’anni e intanto educa generazioni al latino, ai Beatles e all’Inter; il Vanni che ad ogni trasferta europea e mondiale della Beneamata se la spassa tra tifose e professioniste dell’amore; Ambrogio, detto il Pescecane e maledettamente juventino; Ambrogio Junior, “Ei Jei” per i genitori, il “cervellone” per il nonno. Questa la formazione che -con l’aiuto di Facchetti, Veleno, Zio Bergomi, Matrix Materazzi, l’amata Sara, l’amica Martina, Paolone, Tiao Lin- con colpi di punta, di tacco e d’effetto ci strappera’ piu’ d’un sorriso, ci fara’ palpitare commossi, mentre nell’anno del 15esimo scudetto si rivivono 100 anni di partite memorabili e di personaggi leggendari.

Tommaso Caliò
La leggenda dell’ebreo assassino
Viella 2007
&
Furio Jesi
L’accusa del sangue
Bollati Boringhieri 2007

L’accusa di infanticidio rituale è una delle invenzioni più diffuse e longeve dell’intero corpus di miti e figure dell’antisemitismo. Dal medioevo fino al XIX secolo (Damasco 1840) l’accusa rivolta agli ebrei di usare il sangue dei cristiani per impastare il pane pasquale (“accusa del sangue”) ha
rappresentato una minaccia costante per le comunità ebraiche, i cui membri potevano in ogni momento divenire vittime di processi sommari, linciaggi, espulsioni.
I contributi del mitologo Furio Jesi (1941-1980) e dello storico Tommaso Caliò focalizzano due diversi aspetti della questione: il funzionamento della macchina mitologica antisemita, ovvero le modalità di produzione di superstizioni, false credenze, luoghi comuni, in ambito colto e popolare;
il culto delle vittime degli omicidi rituali, l’agiografia dei martiri bambini, quale aspetto chiave del mito dell’ebreo assassino, socialmente più pericoloso poiché capace di sopravvivere, grazie alla perpetuazione attraverso la celebrazione liturgica e la pratica devozionale, anche in periodi storici in cui il sentimento antiebraico pare affievolirsi.

Daniele Giglioli
All’ordine del giorno è il terrore
Bompiani 2007

L’insegnamento di Furio Jesi attraversa anche queste pagine, diverse e tuttavia convergenti nell’identificazione e nella descrizione della macchina mitologica che, a partire da un centro vuoto – il terrorismo non è definibile se non in negativo, come la violenza degli altri – genera una mitologia che soddisfa un bisogno che proprio da quel vuoto trae origine.

Due romanzi storici

mercoledì 13 giugno
alle ore 17,30

presso la libreria Trame
in via Goito 3/c a Bologna

presentazione del libro
L’oro dei Medici
di Patrizia Debicke van der Noot
Ediz. Corbaccio (2007)

Ne parleranno con l’autrice, Patrizia Debicke van der Noot, Simona Mammano, organizzatrice del Premio Fedeli e redattrice di Thriller Magazine e Alessandro Vanoli, docente di Politica comparata del Mediterraneo presso l’Università di Bologna

Il lavoro di uno scrittore richiede studio, ricerca e instancabile motivazione, tutto questo lavoro si moltiplica se si vuole scrivere un romanzo storico.
E’ quanto ha fatto Patrizia Debicke per raccontare una storia ambientata nel 1597 e che ha per protagonista l’importante famiglia dei Medici.
Il Granduca di Toscana, Ferdinando I, con il suo governo sta risollevando il commercio, l’industria e l’agricoltura del granducato. Non solo, Ferdinando fondò banche in tutta Europa, il cui controllo rese ricco lui e la sua famiglia.
Potere e denaro, ideale binomio per crearsi dei nemici. Infatti c’è un piano per rapire i figli di Ferdinando e appropriarsi del famoso denaro dei Medici. Sarà il suo fratellastro, don Giovanni, che tra battaglie navali e intrighi, riuscirà a recuperare i blasonati fanciulli e a salvare il cospicuo oro dei Medici.
Descrizioni storiche accurate e situazioni mozzafiato, sono gli ingredienti di questo thriller storico, che porta il lettore a divorarne le pagine.
Patrizia Debicke van der Noot, nata in Italia, ma naturalizzata lussemburghese, scrive i suoi libri in italiano, mantenendo sempre un respiro europeo.

Venerdì 15 giugno alle 17,30
presso la libreria Trame
in via Goito 3/c
a Bologna

presentazione del libro
Il cappello di Napoleone
di J. Lilean Tremain
ediz. Minerva (2007)

Il nome J. Lilean Tremain nasconde una tripletta di autrici, Annalisa Fornaciari, Leila Govoni e Licia Govoni e il loro editor Gianni Cavicchi.

Il terzetto parlerà del libro con Graziano Campanini, direttore del Museo di S. Maria della Vita a Bologna.

Il cappello di Napoleone di Treiman è un libro che si lascia leggere con gran piacere, pur affrontando un tema di questi tempi molto scottante: il rapporto tra laici e cattolici, naturalmente qui in una dimensione di scontro frontale e ideologico (le truppe di Napoleone e il sequestro dei beni ecclesiastici durante l’occupazione francese da un lato, gli Scolopi dall’altro). (…)
Un romanzo davvero inconsueto e coraggioso.
I miei sinceri apprezzamenti.
Pupi Avati

Dalla scuola di scrittura al libro già finito…

Mercoledì 6 giugno alle ore 17,30

Presentazione della scuola di scrittura Rosa Stanton
Fra tutte le donne presenti sarà estratto a sorte un premio che consiste nell’iscrizione gratuita al master semestrale della Scuola H. Stanton Blatch

Si chiamano “Rosa Embedded”: sono artiste, pittrici, amanti del jazz, casalinghe, scrittrici, insegnanti, avvocati, viaggiatrici e, alcune di loro, da poco più di un mese curano rubriche settimanali sul blog collettivo appositamente creato. Gireranno l’Italia per farsi conoscere, la prossima tappa è a Roma e poi a Udine, Milano, Napoli e Venezia.

Nell’ambito dell’incontro sarà presentato il nuovo progetto di collaborazione tra la scuola e la casa di moda Emmanuel Schvili, con la partecipazione di Giorgia Schvili, stilista, Morena Nanni, presidente del CNA Impresa Donna di Bologna, Elena Gamberini, docente di Scienze della Comunicazione, e Patrizia Finucci Gallo, scrittrice e fondatrice della scuola Stanton

Giovedì 7 giugno alle ore 18

Presentazione del libro Stati Uniti d’Africa di Abdourahman A. Waberi Ediz. Morellini (2007).

E se noi fossimo loro? Se la nostra vita fosse la loro vita? In questo nuovo romanzo, Abdourahman A. Waberi inventa un mondo alla rovescia, uno specchio in cui si riflettono, capovolti, i luoghi comuni, le credenze, i rapporti di forza più sedimentati; una geografia del dominio in cui Nord e Sud si sono scambiati di posto. Da una parte, la ricca, moderna e potente federazione degli Stati Uniti d’Africa, con le sue metropoli, le sue industrie, i suoi centri finanziari, le sue organizzazioni umanitarie. Dall’altra, un’Europa e un’America dilaniate dalle guerre etniche, segnate dalla miseria, dalle malattie e dalla fame, che scaricano ogni giorno sulle coste africane centinaia di disperati, dalla pelle bianca e dai vestiti laceri, in cerca di futuro. In bilico tra questi due universi, il personaggio di Maya, condotta dalla Francia ad Asmara all’età di pochi mesi e cresciuta in una famiglia adottiva. Ancora bambina, Maya scoprirà il colore della sua pelle, e la consapevolezza di questa anomalia la spingerà a intraprendere un viaggio a ritroso verso l’Europa in cui è nata: un appuntamento doloroso ma inevitabile con la propria storia, l’identità, la madre, le origini.

Saranno presenti a parlarne con l’autore l’editore Mauro Morellini e la traduttrice Donata Meneghelli.

Ad entrambi gli incontri seguirà un aperitivo.

77: il complotto alla luce del sole

Programma di iniziative del Centro di Documentazione dei movimenti “Francesco Lorusso e Carlo Giuliani” per il trentennale del movimento del ‘77

Giovedì 19 aprile 2007 presso

Officina dei Media Indipendenti Vag 61
Via Paolo Fabbri 110, Bologna

  • ore 18,30
    proiezione del film
    “Forza Italia” (1978)
    di Roberto Faenza
  • ore 20
    aperitivo/buffet con piatto unico
    “pasta di fagioli con cozze” (antica ricetta popolare ischitana)
  • ore 21
    presentazione del romanzo
    “Il passato davanti a noi”
    (Guanda editore)
    di Bruno Arpaia
    Insieme all’autore saranno presenti Serafino D’Onofrio e Roberto Panzacchi.
    Paola Esposito e Rossella Giordano leggeranno alcuni brani del libro.
  • Il passato davanti a noi

    romanzo di Bruno Arpaia
    Editrice Guanda
    Collana: Narratori della Fenice

Il passato davanti a noi è il racconto corale dei sogni e della vita degli anni ’70 nella città di Napoli, dove un gruppo di ragazzi è alle prese con una realtà difficile.
Forse le passioni di un’epoca non possono davvero essere raccontate a un’altra. Eppure la voce che narra questa storia, una storia di ragazzi e ragazze che crescono negli anni Settanta in un paesino del Sud, ha il timbro forte, spericolato e consapevole, di chi non può più tacere. È una nitida voce corale, quella di Alberto Malinconico, di Angelo Malecore e dei loro amici. Per loro, il punto di svolta è l’11 settembre, quello del 1973, quando il telegiornale trasmette le immagini del golpe in Cile: come si fa a non esserne colpiti? Così, in quella stagione di lotte operaie, di austerità, di battaglie per la legge sul divorzio, tra le prime ragazze e le bravate con gli amici, matura la coscienza politica e la voglia di cambiare. E sono i volantini, i cortei, le interminabili discussioni in sezione, i concerti rock, le manifestazioni a Roma e a Bologna, gli scontri con la polizia, i viaggi in autostop a Londra, il vento del femminismo, la liberazione sessuale. Finché la lotta armata e la repressione dello Stato non chiudono bruscamente il futuro verso il quale quei ragazzi credevano che la Storia li sospingesse. Visti da un paese in provincia di Napoli, quegli anni sono però anche gli anni della camorra, gli anni dei primi omicidi politici della malavita organizzata. Alberto e gli altri li hanno sotto gli occhi, ma a tutta prima non sanno decifrarli: guardano altrove, loro, guardano lontano, ai grandi movimenti della Storia… Così alla sconfitta politica si aggiunge anche il rimorso di non aver capito, di non aver saputo aiutare le vittime di quella violenza.

Bruno Arpaia è nato a Ottaviano (Napoli) nel 1957. Laureato in Scienze politiche e in Storia americana all’Università di Napoli, ha iniziato la sua attività come giornalista al Mattino di Napoli poi a La Repubblica. È inoltre consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana. Da 1989 vive a Milano dove svolge l’attività di giornalista free-lance. Autore di vari saggi, ha scritto finora quattro romanzi: I forestieri (1990), per il quale ha vinto il premio Bagutta Opera Prima, Il futuro in punta di piedi (1994), Tempo perso che gli è valso il Premio Hammett Italia 1997 (finalista al Premio Elsa Morante-Isola di Arturo) e il recente L’angelo della storia che racconta gli ultimi giorni di vita del grande scrittore e filosofo tedesco Walter Benjamin, in fuga dai nazisti.