NEWSLETTER DAL 12 AL 16 APRILE

Passata su Bologna la gioiosa tempesta della Fiera del Libro per Ragazzi siamo pronte per una nuova settimana turbinosa.
Qui e altrove, romanzi, antologie, noir, poesia e una nuova mostra…
Il sunto poi le varie schede degli incontri.
Vi aspettiamo.

Trame.

Martedì 12 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Luca Russo “Il rancore non dimentica” (Maglio), finalista al Premio Letterario “Casa Sanremo Writers 2016″.
L’autore ne parlerà con Stefano Bonazzi e con Paolo Panzacchi.

Mercoledì 13 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Gabriella Pirazzini “Minuetto” (Giraldi).
L’autrice ne parlerà con la giornalista Isa Grassano.

Giovedì 14 aprile alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe con ingresso su via San Gervasio 3/A a Bologna
“Le donne che fecero l’impresa” (Edizioni del Loggione srl)
12 autrici per l’antologia “Le donne che fecero l’Impresa nessun pensiero è mai troppo grande” che inaugura la Collana “Agrodolce il sapore della vita” delle Edizioni del Loggione srl.

Sempre giovedì 14 aprile alle 18
presso lo Spazio Cubo Unipol in piazza Vieira de Mello 3 a Bologna
incontro con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.

Venerdì 15 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Valerio Valentini “Evoluzioni” (Rogas edizioni).
L’autore ne parlerà con Gianluca Morozzi.

Sabato 16 aprile alle 12 in libreria
PAESAGGI DI POESIA 2016 – SETTIMA EDIZIONE
A cura di Sergio Rotino e Luciano Mazziotta
Elio Talon “Che dei sogni che resta” (Kammer Edizion).

Sempre sabato 16 aprile ma alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra di Roberta Zucchini “Esther e le altre”.

Martedì 12 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Luca Russo “Il rancore non dimentica” (Maglio), finalista al Premio Letterario “Casa Sanremo Writers 2016″.
L’autore ne parlerà con Stefano Bonazzi e con Paolo Panzacchi.

Aeroporto Marconi, Bologna. Roberto Tassi, giovane e aitante promoter pubblicitario, si ritrova una banconota da 10 euro con il nome e cognome di una sua vecchia fiamma. Incuriosito dalla coincidenza prova a telefonare alla ragazza, Rebecca Arlotti, con la speranza di un appuntamento, che non avrà mai luogo.
Una serie di vittime, il cui destino è profeticamente marchiato su banconote da 10 euro, lasciano intendere all’ispettore di polizia, Davide Quarto, un modus operandi di un unico killer, che nel bolognese sta causando una lunga scia di morte.
Ben presto la catena di omicidi diventa anche un’aperta sfida all’intero corpo di polizia, incapace di porre un freno alla carneficina e di risalire all’identità dell’assassino.
In una serrata corsa contro il tempo, Davide Quarto tenterà di salvare più vite possibili, scontrandosi con il suo passato e un rancore che non dimentica.

Luca Russo è nato a Bologna il 4 giugno 1979. Vive tra Bologna e Roma dove attualmente svolge la professione di bancario. Da sempre coltiva la passione per la lettura e la scrittura. Ha già nel “cassetto” un altro romanzo inedito e un ulteriore testo è in fase di stesura. Il rancore non dimentica è il suo thriller d’esordio.
Stefano Bonazzi, nato nel 1983 a Ferrara, di professione webmaster e grafico pubblicitario, da oltre dieci anni realizza composizioni e fotografie ispirate al mondo dell’arte pop-surrealista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Miami, Seul, Monaco. Come scrittore, ha esordito nel 2011 con il racconto Stazioni di posta, scelto da Gianluca Morozzi per l’antologia Auto Grill (Jar Edizioni), a cui sono seguiti Morsi, contenuto nel volume Il voltatore di pagine (Mobydick editore), Primo amore in Bologna violenta (Felici editore) e il racconto breve Nero, apparso nel numero 7 della rivista digitale letteraria «e-mood». A marzo 2014 è stato pubblicato il suo primo romanzo “A bocca chiusa” per Newton Compton Editori, definito da Gian Paolo Serino su «Satisfiction» come “l’opera ammirevole di un genio”.
Il suo sito è: www.stefanobonazzi.it.

Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo (Modena) nel 1984. Risiede a Ferrara dove lavora e vive con la sua famiglia. Nel 2014 è stato pubblicato il suo romanzo d’esordio Dreamin’ vicious (Edizioni Kolibris, Ferrara). Cura il blog “L’ultima Stazione del mio treno” e collabora con la Redazione del sito www.1000cuorirossoblu.it dedicato al Bologna Football Club 1909 e allo sport bolognese per il quale tiene la rubrica “Umarells RossoBlu”. Nel 2015 è uscito con “L’ultima intervista” (Maglio Editore) e con il racconto “sedici minuti” nell’antologia “Denti” curata da Gianluca Morozzi e Canto 31, edita da Fernandel.
Il suo sito è www.paolopanzacchi.it.

Mercoledì 13 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Gabriella Pirazzini “Minuetto” (Giraldi).
L’autrice ne parlerà con la giornalista Isa Grassano.

Una raccolta di racconti dal ritmo incalzante e spezzettato come i piccoli passi caratteristici del minuetto.

Un romanzo breve (Sospetto) seguito da racconti brevi, dai titoli rigorosamente terminanti in “etta”, “etto”, “etti”, come Verdetto, Diletto, Pancetta, Ricetta, Inetta, Concetto, Duetto, Fretta, Traghetto. Il racconto Sinfonietta chiude la raccolta, ed è la voce della scrittrice a emergere, facendo spiegare a un personaggio la scelta dei titoli, con questo finto suffisso “a garanzia di leggerezza”, non un diminutivo, né un vezzeggiativo, nemmeno un espediente per addolcire le parole, “che nonostante tutto hanno la loro durezza e la loro verità”.
Si ritrovano temi ricorrenti indagati e sviluppati in varie forme e possibilità, con personaggi alla ricerca del momento di verità, di svolta, di presa di coscienza sulla propria vita, e sulle vite degli altri.
Sono racconti che si inseriscono perfettamente nella tradizione letteraria delle short stories, in cui ciò che non viene narrato e che arriva prima o dopo il racconto è spesso più importante della storia stessa.

Gabriella Pirazzini è nata a Imola nel 1955 e dopo una laurea in filosofia, con tesi in psico-linguistica si è dedicata al giornalismo. Figlia d’arte (suo padre era l’inviato sportivo Ezio Pirazzini), si è dedicata a carta stampata, radio e tv. Ha preso parte alla nascita della prima redazione di Imola del Resto del Carlino, poi ha seguito la cronaca ed eventi in diretta per Radio Imola, ed è approdata a Telesanterno dove tuttora lavora. Ha pubblicato la raccolta di poesie “Lamento cosmico” (Edizioni Albatros, 2011) e la raccolta di racconti “Fantasia e così sia, donne attraverso lo specchio” (La Mandragora, 2013).

Giovedì 14 aprile alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe con ingresso su via San Gervasio 3/A a Bologna
12 autrici per l’antologia “Le donne che fecero l’Impresa nessun pensiero è mai troppo grande” che inaugura la Collana “Agrodolce il sapore della vita” delle Edizioni del Loggione srl.
Le autrici sono Fosca Andraghetti, Marta Casarini, Carla Cenacchi Bacchelli, Maria Genovese, Sabrina Leonelli, Lorena Lusetti, Sara Magnoli, Cristina Orlandi, Francesca Panzacchi, Alba Piolanti, Rosalba Scaglioni.
Letture musicate di Debora Pometti e Romano Romani.

Emilia, Romagna, Bologna, quali sono le prime cose che vi vengono in mente sentendo pronunciare queste 3 parole? Università, quindi cultura, eccellenza nel cibo e nell’industria. La nostra è una regione industriale, molti dei marchi che hanno portato e continuano a portare la fama ed il prestigio dell’Italia nel mondo sono nati qui e qui hanno prosperato. E quando si parla di industria, di capitani d’industria, di cavalieri del lavoro, di solito si parla di uomini, che con la loro inventiva e il loro lavoro hanno reso possibile tutto questo. E le donne? Che ruolo hanno avuto le donne nell’industria?
Di loro non si parla mai, come se non fossero esistite, relegate a ruolo di comprimarie, o nell’ombra dei mariti dietro ai quali, come da proverbio, possono trovare la loro grandezza. Sono tante le industrie presenti sul nostro territorio fondate direttamente da donne, o ispirate dalle donne della famiglia, oppure portate avanti e fatte prosperare dalle mogli dopo il decesso dei mariti industriali.
“Le donne che fecero l’impresa”: impresa come società ma anche come duro lavoro per affermarsi in un mondo prettamente maschile.

Sempre giovedì 14 aprile alle 18
presso lo Spazio Cubo Unipol in piazza Vieira de Mello 3 a Bologna
incontro con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.

Siamo al sesto appuntamento con I nuovi volti del noir questa volta in compagnia del maestro Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.
Un excursus sulle mille sfaccettature del noir, partendo dalle loro opere per arrivare a quelle degli scrittori emergenti.
Una collaborazione Alliance Française di Bologna, Cubo-Spazio Cultura, l’Associazione Culturale Luigi Bernardi e Accademia di Belle Arti.

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Venerdì 15 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Valerio Valentini “Evoluzioni” (Rogas edizioni).
L’autore ne parlerà con Gianluca Morozzi.

Cosa hanno in comune una ventola, una festa di compleanno non programmata, una vasca da bagno, un cannibale metà uomo metà scimmia e un grumo di cadaveri? Niente.
Ogni giorno, con orgoglio, qualcuno avvelena al posto nostro l’aria che respiriamo. Un auto complotto malamente celato dall’intreccio dei punti di vista. 13 racconti tra l’horror, il pulp, lo splatter, l’underground, il noir e tanti altri generi, 13 racconti nati da 13 Peroni gran riserva. 13 racconti che mettono a nudo l’animo umano e le sue varie sfaccettature, i sogni segreti e gli istinti repressi. 13 modi di urlare agli abitanti della terra: “Fuori dal mio giardino!”
Ogni racconto è correlato da un’illustrazione originale del fumettista Roberto Cremonese.

Valerio Valentini, classe 1982, vive e lavora a Ladispoli piccola cittadina sul mare della provincia di Roma.
Nel 2004 partecipa con il racconto “La ragazza del telefonino” all’antologia “Le notti di San Lorenzo” (Giulio Perrone Editore).
Nel 2015 pubblica il racconto “La valigia” nell’antologia edita in commemorazione della strage di Bologna “Il nostro due agosto nero” (Antonio Tombolini).
Ha fatto parte del gruppo di narratori “gli Specialisti 2.0″ per il periodico di poesia e letteratura “RivistaUnaSpecie!” di cui ha curato la rubrica “I monologhi della caffeina”.
Collabora attivamente con il sito di racconti brevi Readerforblind.com dove pubblica racconti e cura la sezione “percorsi”
Il suo racconto “La giostra di Palmarola” è nell’antologia “Romani per sempre” (2015, Edizioni della sera).
Attualmente scrive per blog e riviste letterarie e nel tempo libero legge.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito nel 2001 con il romanzo “Despero”, edito da Fernandel, e ha raggiunto il successo con “Blackout” (Guanda 2004), dal quale è stato tratto un film per la regia di Rigoberto Castaneda. Tra i suoi numerosi titoli ricordiamo “L’era del porco” (Guanda 2005), “Colui che gli dei vogliono distruggere” (Guanda 2009), “Cicatrici” (Guanda 2010, finalista al premio Scerbanenco), “Chi non muore” (Guanda 2011), “Marlene in the sky” (Gallucci 2013), “Radiomorte” (Guanda 2014), “Lo specchio nero” (Guanda 2015). Il suo ultimo romanzo si intitola “Anche il fuoco ha paura di me” (Fernandel 2015).

PAESAGGI DI POESIA 2016 – SETTIMA EDIZIONE
A cura di Sergio Rotino e Luciano Mazziotta

Sabato 16 aprile alle 12 in libreria
Elio Talon “Che dei sogni che resta” (Kammer Edizion).
Prefazione di Monica Pavani e postfazione di Annamaria Farabbi.
Interviene Loredana Magazzeni.

“Questo volume di testi scelti da Fabio Quinto Polvani, che riunisce poesie provenienti da sette raccolte – Mamagnese me mama, L’omo cokàl – l’uomo gabbiano, Dolsa, Pelle, Sideralia, Nincuramento e Le nuove aurore – a coprire uno spazio temporale di quasi venti anni di creazioni, scandisce i ritmi di una nuova genesi auspicata e trovata nei versi: c’è un tempo di cecità (ma è già trascorso), segue l’attesa della luce (ma è già luce stessa), poi viene la consapevolezza del buio e del tremore che serve (ed è premonizione di morte annunciante nuova vita), e infine è parola che cede e coincide con la luce. La lingua salta il tratto di brillantezza per il timore di opacizzarla, e solo così la coglie pienamente. E si fa ricca, fiorita, quando non esuberante, come se non riuscisse a contenersi nel dire la gratitudine e la meraviglia di fronte all’inestimabile pioggia di grazia che scende verticale andando a placare ogni arsura”. Monica Pavani

Elio Talon è nato a Caorle nel 1970 e vive a Bologna.
Nel 1998 ha pubblicato con le edizioni La Volpe e l’Uva. Del 2002 è la pubblicazione in antologia edita da Crocetti. Nel 2004 è presente in Opere d’Inchiostro, antologia di Rubbettino Editore.
Nel 2006, pubblica Sideralia, raccolta vincitrice del Premio Internazionale di Poesia “Renato Giorgi”, per Le Voci della Luna Edizioni.
È presente in due antologie per i tipi di Lietocolle: Il corpo sottile (2008) e Il segreto delle fragole (2009).
Nel 2010, su ilmiolibro.kataweb.it, si autopubblica le raccolte Dolsa e Nincuramento. Pelle (2006) e Le nuove aurore (2012) sono libri autoprodotti e a tiratura limitata per le Edizioni della Casina.
Oltre alla poesia si dedica alla scultura. Diplomatosi nel 2005 all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo Il senso del sacro all’origine dell’arte, ha esposto in mostre collettive e personali in Italia e all’estero (www.eliotalon.it).

Sabato 16 aprile alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra di Roberta Zucchini “Esther e le altre”.

Cinque pannelli intelati raffiguranti cinque vestiti simili e realizzati in grandezza naturale, con carta crespa e veline colorate, tempera, fili di cotone nero, bitume. Ai cinque abiti sono attribuiti cinque nomi: Dora, Esther, Ariel, Tamar e Hanna, il cui acronimo forma la parola DEATH, sostantivo che fa riferimento e prende spunto da una poesia, il cui brano è l’incipit di questo progetto e il suo commento poetico.

L’abito è uno dei modi per rappresentare la presenza degli assenti.
Rappresenta la perdita, ma è anche la reliquia, la testimonianza tangibile del passato.
La conservazione degli abiti, in ricordo di una persona scomparsa, è una pratica piuttosto consueta e spesso serve ad alimentare la memoria e ad allontanare l’oblio della persona perduta. Questa idea nasce e si sviluppa attorno ad un abito usato, appartenuto ad una bambina sconosciuta e si concretizza, prendendo forma, dalla elaborazione di quel modello.
L’unicità che caratterizza ognuno degli abiti proposti rappresenta l’individualità delle persone, in modo particolare della parte femminile dell’umanità.

Roberta Zucchini è nata a Bologna, Italia, dove vive e lavora.
Accademia di Belle Arti di Bologna, DAMS Arte, Università degli Studi di Bologna

NEWSLETTER DAL 15 AL 19 MARZO

Prima di tutto una segnalazione:
giovedì 17 marzo la libreria sarà aperta dalle 9,30 alle 14.

La settimana offre una caterva di incontri qui e in giro per la città, sette in tutto.
Prima il riassunto, poi preparatevi una tisana e leggete le nostre proposte, più che mai variegate, romanzi personali, migrazioni, cucina bolognese, corsi di facilitazione, guerre lontane e complotti di corte.

Vi aspettiamo.

Trame

Martedì 15 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Dorina Cavallaro “Al tocco dell’Ave Maria” (Eracle).
L’autrice ne parlerà con Anna Mantovani, ex libraia “Agli Archi di Bologna” e animatrice di gruppi di lettura.
Letture a cura di Gabriella Cioni.

Mercoledì 16 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Luisa Pecchi “Con il mare a sinistra” (Epika).
L’autrice ne parlerà con Maurizio Barilli.
E suonerà alcuni suoi brani.

Giovedì 17 marzo alle 16,30
alla Biblioteca Casa di Khaoula in Via di Corticella 104 a Bologna
presentazione del volume di Andrea Staid “I dannati della metropoli. Etnografie dei migranti ai confini della legalità” (edizioni Milieu).
Riedizione con i disegni e i film di Francesca Cogni.
Dialogano con l’autore Fulvio Pezzarossa e Nader Gazvinizadeh.

Sempre giovedì 17 marzo alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe con ingresso in via San Gervasio 3/A a Bologna
“Bologna la Golosa” (Le scorribande del Loggione).
Letture musicate di Debora Pometti e Romano Romani.
Ne parleranno Katia e Andrea Brentani, e Simona Guerra.

Venerdì 18 marzo alle 18 in libreria
incontro con Pino De Sario sul testo “Metodi e tecniche della facilitazione esperta” (Pisa University press, 2013).
L’autore ne parlerà con Giada Stefani.
Sarà l’occasione per presentare il corso “Metodi per facilitare. I metodi pratici della facilitazione esperta” che si terrà a Bologna fra aprile e giugno.

Venerdì 18 marzo alle 19,30
a Terzo piano ascensore in via del Pratello 2 a Bologna
arriva Fabrizio Lo Bianco con il suo romanzo “La guerra di Toni” (Rizzoli).
Franco Arba dialoga con l’autore.

Sabato 19 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del nuovo romanzo storico di Patrizia Debicke “L’eredità medicea” (Parallelo 45).
L’autrice ne parlerà con Marilù Oliva.

Martedì 15 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Dorina Cavallaro “Al tocco dell’Ave Maria” (Eracle).
L’autrice ne parlerà con Anna Mantovani, ex libraia “Agli Archi di Bologna” e animatrice di gruppi di lettura.
Letture a cura di Gabriella Cioni.

1945. Antonio, dopo una lunga assenza in bonifica a Maccarese, dove porta in cuore il lutto della moglie morta, la lontananza dai figli rimasti nel Veneto e il desiderio di ricomporre la famiglia, torna a Badia e convola a seconde nozze con Iside. Questa gli dà un sesto figlio e un altro è in arrivo. Iside e i figli grandi lavorano, mentre lui, per una malattia nervosa avuta in passato, di cui porta addosso costantemente i segni, non trova occupazione. Una frustrazione che lo rende collerico in famiglia. A un barbone, divenuto suo punto di riferimento e sfogo delle sue debolezze, racconta il suo disagio e le sue colpe. La guerra incombe e lui perde i contatti col mendico. Perduto, si rivolta con crudeltà verso Iside, la quale dapprima reagisce furiosa, e poi, con garbo, lo mette di fronte alle sue fragilità, aiutandolo finalmente a trovare pace.

Dorina Cavallaro è nata a Badia Polesine (Rovigo) nel 1947. Dal 1961 vive a Bologna. È stata operaia per 13 anni, poi assistente all’infanzia presso gli asili nido di Bologna.
Ora si dedica totalmente alla scrittura.
“Al tocco dell’Ave Maria” è il suo primo romanzo.

Mercoledì 16 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Luisa Pecchi “Con il mare a sinistra” (Epika).
L’autrice ne parlerà con Maurizio Barilli.
E suonerà alcuni suoi brani.

Una donna toglie dalla sua borsa le chiavi di casa, della macchina, il cellulare; mette dentro una manciata di soldi, un pezzo di pane, un cambio di biancheria e se ne va. Prima con treno e autobus, poi a piedi, percorrerà la Francia del Sud, la Spagna, il Portogallo, Santiago, senza un punto d’arrivo prestabilito, ma con un unico riferimento: tenere il mare a sinistra, per essere certa di allontanarsi. Il lettore scoprirà i motivi di questa scelta drastica pagina dopo pagina, attraverso le riflessioni e le reazioni di chi lei ha lasciato e nelle impressioni di chi la incrocia sulla sua strada. Un viaggio reale e interiore; dolente e leggero; segnato dagli incontri quanto dagli eventi atmosferici. Un vero viaggio.

Luisa Pecchi, musicista, suona e compone da cinquant’anni canzoni per bambini e per grandi. Temi sono la natura, la luna, la poesia. Compostrice di musiche da film, presente su soundcloud.com e youtube. Traduttrice dall’inglese: ha pubblicato con Nobel vari titoli e ha curato due raccolte di fiabe di Andersen e Grimm.
Vive a Parma, con marito e due figli.
“Con il mare a sinistra” è il suo primo romanzo.

Maurizio Barilli è videomaker, autore per caso.
Tra i suoi lavori il docu/film “questa è una cosa bella” (2011) co-diretto con Massimiliano Zerbini, riprese, montaggio e regia del cortometraggio “Ferness” (2014), la realizzazione del video pubblicitario “Valsamoggia” presentato all’EXPO di Milano nel 2015, le riprese e la regia del documentario “Il Vino nella Valle” (2016). E’ prevista l’uscita di “Radiobridge”, film girato in Scozia e in Italia che ha un collegamento diretto con il libro “Filo di Scozia” (Epika) scritto con Massimiliano Zerbini. “Filo di Scozia” è il suo secondo libro, il primo “La Casa Fantasia nel paese di A” è uscito nel 2010.

Giovedì 17 marzo alle 16,30
alla Biblioteca Casa di Khaoula in Via di Corticella 104 a Bologna
presentazione del volume di Andrea Staid “I dannati della metropoli. Etnografie dei migranti ai confini della legalità” (edizioni Milieu).
Riedizione con i disegni e i film di Francesca Cogni.
Dialogano con l’autore Fulvio Pezzarossa e Nader Gazvinizadeh.

Esistono da sempre due città, una legale e l’altra illegale. Spesso gli abitanti di queste due città si sfiorano, interagiscono, entrano in conflitto. Quasi sempre gli abitanti della città oscura non hanno voce nei media ufficiali: sono un numero, una statistica o un titolo di giornale. “I dannati della metropoli” nasce dalla necessità di far parlare coloro che vivono il disagio e la devianza attraversando le nostre metropoli. Andrea Staid, docente di Antropologia Culturale presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, si è messo in ascolto senza pregiudizi delle voci della città oscura, elaborando una ricerca che è il frutto degli anni passati con i migranti.
L’incontro fa parte del corso di lezioni: Giovani e migranti negli spazi urbani.

Autobus 27 fermata Ippodromo o Aldini.
Parcheggi gratuiti nel cortile della biblioteca e presso l’Istituto Aldini.

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Sempre giovedì 17 marzo alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe con ingresso su via San Gervasio 3/A a Bologna
“Bologna la Golosa” (Le scorribande del Loggione).
Letture musicate di Debora Pometti e Romano Romani.
Ne parleranno Katia e Andrea Brentani, e Simona Guerra.

Ricomincia la collaborazione con Damster al Banco 32.
A partire da giovedì 17 marzo con scadenza bisettimanale i 3 nuovi incontri in collaborazione con Katia Brentani, autrice ed editrice.
Letture e musica a cura di Debora Pometti e Romano Romani.

Le scorribande del Loggione. Un modo insolito per scoprire e assaporare Bologna.
La guida è suddivisa in ore e tocca a voi decidere come e quando muovervi: un giorno con colazione, pranzo e cena condito da musei e portici.
E contiene le ricette tradizionali per portare a casa non solo foto e ricordi ma i profumi e l’anima della città ed è corredata da mappe turistiche e fotografie.

Venerdì 18 marzo alle 18 in libreria
incontro con Pino De Sario sul testo “Metodi e tecniche della facilitazione esperta” (Pisa University press, 2013).
L’autore ne parlerà con Giada Stefani.
Sarà l’occasione per presentare il corso “Metodi per facilitare. I metodi pratici della facilitazione esperta” che si terrà a Bologna fra aprile e giugno.

La facilitazione è un nuovo approccio che si affianca alle altre forme già conosciute di gestione dei conflitti (mediazione, tutoring, relazione di aiuto) e muove le basi da alcuni approcci che connettono conoscenze provenienti da management umanistico, psicosociologia, neuroscienze, pedagogia. Il libro è un ponte tra teoria e pratica: offre modelli per evitare riunioni inconcludenti, forum dispersivi, conflitti distruttivi, approfondendo quattro funzioni facilitatrici: coordinare, coinvolgere, aiutare, attivare.
Un’ampia sezione applicativa passa in rassegna oltre ottanta tecniche mettendo il lettore in grado di applicarle.

Pino De Sario è psicologo sociale, membro associato della Società Italiana di Biosistemica; docente di Facilitazione nel conflitto al Corso di Laurea in Scienze per la Pace all’Università di Pisa; membro del Comitato scientifico del CISP, Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, Università di Pisa; docente presso Master di diverse Università italiane e fondatore nel 2007 e direttore della Scuola Facilitatori.
Sviluppa da anni una prospettiva originale ai temi del gruppo e del cambiamento individuale e organizzativo.
Utilizzando le sue competenze ed esperienze in materia di psicologia dei gruppi, di neurobiologia delle emozioni e di organizzazione dei gruppi di lavoro, perviene ad una sintesi che integra le competenze sociali e le capacità manageriali; in questa prospettiva codifica mappe e i metodi in un modello, il Face-model (2010).

Giada Stefani, è laureanda presso la facoltà di “Scienze per la pace” dell’Università di Pisa con indirizzo “Protezione Civile”. Ha frequentato il master “Gestione dei conflitti interculturali e interreligiosi” e il master in “Peacebuilding Management”. Da anni segue le reti sociali per lo sviluppo della gestione nonviolenta dei conflitti, dei processi partecipativi e della mediazione. Partecipa alla facilitazione di gruppi di lavoro con particolare interesse nei settori della formazione e della comunicazione.

La Scuola Facilitatori nasce nel 2007, con l’obiettivo di promuovere la “facilitazione esperta” e la figura del “facilitatore” nei contesti organizzativi e sociali, nelle situazioni difficili e disfunzionali, negli enti di produzione e apprendimento. La Scuola cura corsi e facilitazioni dirette applicando il Face-model “facility action model”.

http://www.scuolafacilitatori.it/

Il corso: Metodi per facilitare. I metodi pratici della facilitazione esperta
Bologna, 50 ore, 4 incontri
2-3 aprile â–ª 16-17 aprile â–ª 21-22 maggio â–ª 11-12 giugno 2016.
Orari: sabato, ore 9.30-13.30 e 14.30-18.30; domenica, ore 9.30-13.30.
Numero minimo di partecipanti 10, numero massimo 25.
Obiettivi:
Crescita personale. Apprendere gli elementi base per stare meglio nelle relazioni interpersonali, prendere contatto con sé, curare il mondo emotivo, sapersi e saper aiutare.
Sviluppo professionale. are proprie le capacità comportamentali sempre più richieste dal mercato del lavoro: comunicare, gestire emozioni e conflitti, fare gruppo, motivare.
Il corso è aperto a tutti ed è rivolto in particolare a chi desidera sbloccare aspetti della propria persona o vuole accrescere le proprie competenze professionali. È rivolto inoltre a chi si occupa di attività di servizio alla persona, come psicologi, educatori, assistenti sociali.

Venerdì 18 marzo alle 19,30
a Terzo piano ascensore in via del Pratello 2 a Bologna
arriva Fabrizio Lo Bianco con il suo romanzo “La guerra di Toni” (Rizzoli).
Franco Arba dialoga con l’autore.

Appena fuori Cagliari, un giovane vive in una grotta; parla a stento ed esce malvolentieri dal suo nascondiglio. Chi è quel ragazzo selvatico e com’è finito lì? Se lo chiede Rolando Piras, goffo giornalista in cerca di promozione nella Sardegna di fine anni Cinquanta, che in lui intravvede lo scoop capace di portargli la gloria cui tanto aspira. Ma Toni, il ragazzo della grotta, ha ben altra storia da raccontare: è uno dei pochi sopravvissuti ai terribili bombardamenti che durante la Seconda guerra mondiale hanno raso al suolo la città.

“Fa che questa notte non suoni la sirena
fa che non vengano gli aeroplani
fammi viver sino domani
e se qualche bomba casca giù
dolce Madonna salvami tu”
(Preghiera dei bambini cagliaritani, 1943)

Fabrizio Lo Bianco, insegnante di lettere alle scuole medie, è nato a Cagliari nel 1971. Come autore di fumetti, cartoni animati e libri per ragazzi ha collaborato con alcune delle principali case editrici italiane (Rcs, Periodici San Paolo, Disney, Piemme, Play Press) e con Rai Fiction, Lucky Dreams e Rainbow. Per Fabbri ha scritto i libri dedicati alla serie televisiva “Spike Team”. Nel 2015 pubblica per Rizzoli il suo romanzo La guerra di Toni.

Franco Arba è nato a Nuoro nel 1966. Dopo il diploma lascia la Sardegna e trascorre lunghi anni in Inghilterra, poi Roma, Bologna e Milano, lavorando in ambito turistico e nell’import-export. Dopo la laurea in storia contemporanea e un master in archivistica e biblioteconomia decide di ritornare a vivere a Bologna dove mette su famiglia. Per LiberAria ha pubblicato nel 2015 il suo romanzo d’esordio Dicono che domani ci sarà la guerra.

Terzo Piano Ascensore è un appartamento sito nel cuore del centro cittadino bolognese. Vi si organizzano reading, presentazioni letterarie, spettacoli teatrali, performance artistiche. La dimensione casalinga permette un rapporto diretto con autori e artisti, creando spazi di interazione fra gli ospiti in un’atmosfera intima e accogliente.

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Sabato 19 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del nuovo romanzo storico di Patrizia Debicke “L’eredità medicea” (Parallelo 45).
L’autrice ne parlerà con Marilù Oliva.

6 gennaio 1537: nella notte della Befana, Lorenzino de Medici detto Lorenzaccio, uccide a tradimento il cugino Alessandro de’ Medici, duca di Firenze. Firenze è decapitata. Serve un successore da nominare e in fretta. Il diciassettenne Cosimo de’ Medici, unico figlio di Giovanni delle Bande Nere, assumerà il potere con l’appoggio di Alessandro Vitelli, comandante dell’esercito imperiale. Ma tanti, troppi nemici lontani e vicini tramano contro il nuovo duca. Un intero esercito si sta radunando ai confini per spodestarlo. E tra coloro che lo circondano, di chi può veramente fidarsi? Chi sono i crudeli mandanti dell’Ombra, lo sconosciuto traditore, la serpe in seno che attenta alla vita di Cosimo de’ Medici? E a cosa mirano? Riuscirà Alessandro Vitelli a intervenire in tempo per proteggerlo.

Patrizia Debicke Van der Noot, scrittrice, ha viaggiato molto e ha trascorso la sua vita fra Italia ed estero. Suo nonno, Candido Vanni, era il segretario “storico” del famoso premio letterario fiorentino L´Antico Fattore. Praticamente bilingue, il francese appreso da una nonna alsaziana e presso l’Università di Grenoble, ha sempre “usato la penna” per le sue attività. Ha frequentato gli ambienti dell’aristocrazia e della cultura negli anni Sessanta e Settanta con il primo marito, principe Alessandro Ruspoli, da cui ha avuto una figlia, Alessandra.
Ha scritto romanzi, romanzi gialli, gialli storici e racconti per svariate antologie (l’ultima Crimini d’Estate, Calibro Novecento, è del 2015) e racconti lunghi. Con Corbaccio ha pubblicato gialli storici: L’oro dei Medici, La gemma del cardinale e L’uomo dagli occhi glauchi (nel 2010 seconda assoluta al premio del IV festival mediterraneo internazionale del giallo e del noir di Sassari). Nel 2012 vince il premio alla carriera al IX premio Europa di Pisa; nel 2013 ha pubblicato La Sentinella del Papa, Todaro (premio internazionale Michelangelo Buonarroti di Seravezza).
È collaboratrice editoriale di Delos Book, Mentelocale e Milano Nera, membro di qualità della giuria del premio Nebbia Gialla e organizza conferenze storiche per il FAI, per gli istituti italiani di cultura di Parigi e Lussemburgo, per l’Università del Lussemburgo, per circoli letterari.

Marilù Oliva ha scritto sei romanzi, tra cui la Trilogia della Guerrera (editi da Elliot), e quelli sul Ciclo del tempo, di cui per ora sono stati pubblicati i primi due: “Le Sultane”, “Lo Zoo” (sempre usciti con Elliot), romanzo che tratta la storia di alcuni ‘freaks’ relegati in uno zoo salentino. Ha curato la raccolta di racconti “Nessuna più” (Elliot Edizioni, 2013), 40 scrittori contro il femminicidio e si occupa da sempre di questioni di genere.

NEWSLETTER DALL’8 AL 12 MARZO

Per la settimana dell’8 marzo autrici a gogò, qui a Trame Mara Cinquepalmi e il giornalismo sportivo femminile, Barbara Galli e il suo esordio per ragazzi, Francesca Malerba e il suo Salento Rock.
In trasferta con Grazia Verasani a parlare di noir francese ed italiano.

Vi ricordiamo che Trame, assieme ad altre 183 librerie in tutta Italia, partecipa al campionato del lettori indipendenti, #IBC16
https://www.facebook.com/italianbookchallenge/?fref=ts

Si tratta di leggere 50 libri entro fine anno acquistandoli presso le librerie che hanno aderito il progetto, è un gioco, può diventare un’avventura.
Se volete partecipare al campionato richiedeteci una copia della scheda con l’elenco delle librerie e 50 proposte di letture possibili.
Prima tappa a Letti Di Notte, progetto coordinato da Marcos Y Marcos il 18 giugno.
Finale nazionale il 3 dicembre.

Prima il sunto.
Poi lo specifico dei vari incontri.
Vi aspettiamo.

Trame.

Martedì 8 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del nuovo libro in ebook di Mara Cinquepalmi “Dispari. Storie di sport, media e discriminazione di genere” (Informant).
Prefazione della senatrice Josefa Idem, campionessa mondiale e olimpica nella specialità del K1 (kayak individuale)
L’autrice ne parlerà con Giulia Seno, giornalista dell’ANSA Bologna.

Giovedì 10 marzo alle 18
presso il Cubo Unipol in Piazza Vieira de Mello 3/5 a Bologna
“Quo vadis baby?” Il noir al femminile tra Francia e Italia. Un viaggio appassionante da Fred Vargas a Grazia Verasani.

Venerdì 11 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo con Barbara Galli del libro “Operazione B.I.S.C.O.T.T.O.” (Maglio edizioni).
L’autrice ne parlerà con Angela Catrani, editor.

Sabato 12 Marzo alle 18 in libreria
in collaborazione con Dry-Art
presentazione aperitivo del libro di Francesca Malerba “Salento rock. Andati via senza salutare” (KURUMUNY Edizioni).
Dialogano con l’autrice Massimiliano Martines e Davide Potente.

Martedì 8 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del nuovo libro in ebook di Mara Cinquepalmi “Dispari. Storie di sport, media e discriminazione di genere” (Informant).
Prefazione della senatrice Josefa Idem, campionessa mondiale e olimpica nella specialità del K1 (kayak individuale)
L’autrice ne parlerà con Giulia Seno, giornalista dell’ANSA Bologna.

Sono passati più di 80 anni da quando Coni e Vaticano pretesero di decidere a quali discipline dovevano dedicarsi le donne per impedire «un’eccessiva degenerazione dei costumi», quasi 90 da quando Pierre De Coubertin, il padre delle Olimpiadi moderne, sosteneva che la loro partecipazione ai giochi fosse «impraticabile e antiestetica». Eppure il connubio tra sport femminile e stereotipi sessisti resiste. All’interno delle federazioni, dove le quote rosa praticamente non esistono. Nel giornalismo sportivo, dove sono una rarità. Nei compensi e nelle tutele, dove pochissime di loro vengono trattate alla pari degli uomini da squadre e sponsor. E soprattutto nella narrazione dei media, dove tra fotogallery, gossip, video che insistono sui «lati B» e grandi classici come il connubio donne&motori, gli attributi sportivi dell’altra metà del cielo passano costantemente in secondo piano. Mara Cinquepalmi, che da anni riflette sul tema nel suo blog Un certo genere di sport, alterna gli episodi più tragicomici osservati in particolare sulla stampa online alla ricerca di soluzioni anche attraverso la voce di chi, suo malgrado, è finito vittima di questo meccanismo.

Mara Cinquepalmi è giornalista professionista freelance (Vita.it, Consumatrici.it, Wired, Viaggi del Gusto), si occupa di datajournalism e questioni di genere. Cura i progetti web Viadelmareracconta – www.viadelmareracconta.it, uno sguardo di genere sulla Cartiera di Foggia tra data journalism e memoria, e Un certo genere di sport – stories.dataninja.it/uncertogeneredisport/, un osservatorio sugli stereotipi sessisti nell’informazione sportiva. Ha scritto anche alcune voci per l’Enciclopedia delle donne (http://www.enciclopediadelledonne.it/autrici-autori/mara-cinquepalmi/).

Giovedì 10 marzo alle 18
presso il Cubo Unipol in Piazza Vieira de Mello 3/5 a Bologna
“Quo vadis baby?” Il noir al femminile tra Francia e Italia. Un viaggio appassionante da Fred Vargas a Grazia Verasani.

Siamo al 5° appuntamento dei Giovedì Noir a cura di Alliance Française di Bologna/Cubo Unipol/Associazione Luigi Bernardi e in collaborazione con Accademia delle Belle Arti di Bologna e Libreria Trame.
Sarà presente la scrittrice Grazia Verasani.
Media e introduce l’incontro Luca Crovi.

Il noir al femminile attraverso due autrici di successo. Partendo dal caso editoriale di Fred Vargas fino a focalizzarsi su Grazia Verasani e il suo ultimo libro della serie di Giorgia Cantini, “Senza ragione apparente” (Feltrinelli).

Sullo sfondo di una Bologna umida e grigia, Giorgia Cantini lavora al suo nuovo caso. Emilio, studente diciassettenne in un liceo della città, si è suicidato senza ragione apparente, lasciando solo un laconico messaggio: “Sono stanco”. A otto mesi dal fatto, la madre di Emilio è decisa a trovare i responsabili morali. Giorgia si immerge così in un universo adolescenziale di serate passate ad ascoltare musica hip hop, fumare canne e chattare, con i primi amori che nascono e l’ansia del futuro. In uno scenario di precarietà di valori e sentimenti, e in una Bologna specchio di un paese sempre più in crisi, si muove Giorgia. Vicino a lei, la sua surreale assistente Genzianella e il capo della Omicidi Luca Bruni, con il quale convive da pochi mesi, anche se il loro rapporto è ancora un’incognita.
Sarà Mattia, il figlio sedicenne di Bruni, che aiuterà Giorgia a capire qualcosa in più di una generazione costretta a muoversi in un mondo sempre più ambiguo, dove le apparenze non sono più salvabili e il senso delle cose è sempre più indecifrabile.

Grazia Verasani, cantautrice e scrittrice, ha al suo attivo romanzi editi da Fernandel, Mondadori, Feltrinelli, Gallucci e Giunti.

Critico rock e speaker radiofonico, Luca Crovi è stato per nove anni conduttore della popolare trasmissione “Tutti i colori del giallo” in onda su RadioDue Rai. Dal 1993 lavora come redattore per la Sergio Bonelli Editore.

Venerdì 11 marzo alle 18 in libreriapresentazione aperitivo con Barbara Galli del libro “Operazione B.I.S.C.O.T.T.O.” (Maglio edizioni).L’autrice ne parlerà con Angela Catrani, editor.

Questa è la storia di un’invenzione straordinaria. È anche la storia di un bambino con un papà lontano e una mamma troppo vicina. In questa storia c’è un sogno che si realizza, ci sono alcuni bambini che perdono l’amicizia e poi la ritrovano, e certi adulti che commettono errori, alcuni dei quali piuttosto gravi. Questa storia parla di dolci, ma anche di vendetta e di desiderio di potere.
Questa è la storia del B.I.S.C.O.T.T.O.
Età consigliata di lettura: da 10 anni.

Barbara Galli è nata e vive a Bologna.
In orario d’ufficio svolge un rispettabile lavoro impiegatizio mentre di notte legge e scrive. Terza classificata nel giugno del 2014 al Premio Nanà di Avagliano editore, “Operazione B.I.S.C.O.T.T.O.” è la sua prima pubblicazione.
Ha un blog personale: www.lapasionaria.it

Sabato 12 Marzo alle 18 in libreria
in collaborazione con Dry-Art
presentazione aperitivo del libro di Francesca Malerba “Salento rock. Andati via senza salutare” (KURUMUNY Edizioni).
Dialogano con l’autrice Massimiliano Martines e Davide Potente.

Siamo nella provincia salentina fra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi Novanta. Le vicende sono liberamente ispirate a fatti di cronaca e storie di vissuti che Francesca Malerba ha raccolto dalla voce dei testimoni.
In quegli anni, ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. L’alto tasso di disoccupazione, un asfissiante conformismo sociale, il rifiuto del modello genitoriale nutrono il profondo disagio di ragazzi che finiscono per diventare facili prede del consumo e traffico di droga. Sono gli anni in cui il dilagare della tossicodipendenza da eroina e del contagio da Hiv assume le proporzioni di una piaga biblica, in grado di disgregare il tessuto sociale di un’intera generazione.
Ma non c’è solo il drago, in quest’intensa lirica violenta favola rock. Ci sono gli angeli: qualcuno ha le ali lacerate e un velo di tristezza sugli occhi. E i cavalieri, con qualche macchia sull’armatura provata da terribili fendenti, e la perenne paura di (ri)cadere. Quelli del centro Athena: la generazione che ha vissuto il ’77, l’ultima ad aver creduto nella rivoluzione; giovani per cui la parola “impegno” ha ancora un senso, nonostante il fardello ineluttabile di un passato che torna a ri-mordere.
E ancora, in Salento rock c’è il coraggio disperato di legami che sfidano la morte, il sostegno di amicizie che resistono inossidabili alle intemperie e ai disinganni, il languore struggente dei primi amori, quelli per cui Ti-amo è troppo poco, quelli del Morirei-per-te. Perché, con le parole dell’autrice, «non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent’anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato».

La presentazione sarà arricchita da letture e musiche.

Francesca Malerba, nata a Galatina (LE) nel 1977, ha trascorso gli anni universitari a Bologna e dal 2002 vive a Roma, dove lavora nell’Istituto di Neuroscienze fondato da Rita Levi-Montalcini.
Appassionata di danza, musica e letteratura, cerca di applicare a questi settori creativi tutta la sua attitudine da ricercatrice scientifica.

Massimiliano Martines è musicista, attore, scrittore, e presidente dell’associazione culturale Dry-Art.
Davide Potente è scrittore, sceneggiatore, copywriter, docente di sceneggiatura all’Accademia del Cinema di Bari.

NEWSLETTER BISESTILE

Abbiamo davanti una settimana ricca come sempre di proposte, qui in libreria o in giro per la città!

Inoltre la nostra libreria, assieme ad altre 183 librerie in tutta Italia, partecipa al campionato del lettori indipendenti, #IBC16
https://www.facebook.com/italianbookchallenge/?fref=ts

Si tratta di leggere 50 libri entro fine anno acquistandoli presso le librerie che hanno aderito il progetto, è un gioco, può diventare un’avventura.
Se volete partecipare al campionato richiedeteci una copia della scheda con l’elenco delle librerie e 50 proposte di letture possibili.
Prima tappa a Letti Di Notte, progetto coordinato da Marcos Y Marcos il 18 giugno.
Finale nazionale il 3 dicembre.

Prima il sunto.
Poi lo specifico dei vari incontri.
Vi aspettiamo.

Trame.

Lunedì 29 febbraio alle 17,30
alla Biblioteca Amilcar Cabral in via San Mamolo 24 a Bologna
presentazione del libro di Alessandro Leogrande “La frontiera” (Feltrinelli).
Ne discutono con l’autore, Gli asini rivista di educazione e intervento sociale, l’Associazione Aprimondo scuola di italiano per migranti, Barbara Pinelli antropologa delle migrazioni, università di Milano Bicocca, Siid Negash Coordinamento Eritrea Democratica.
La nostra libreria cura il bookshop.

Martedì 1 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo dell’antologia “Il gusto di farlo. Raccontarsi senza veli” (Ananke lab).
Presenti due delle autrici, Graziella Pagani e Maria Paoloni.
Coordina l’incontro Patrizia Raggi.

Giovedì 3 marzo alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe
ingresso via San Gervasio 3/A a Bologna
presentazione aperitivo del libro di Maria Cristina Sarò “Campanella” (Torri del Vento edizioni).
L’autrice ne parlerà con Simona Mammano, lettrice e scrittrice.
Musiche a cura di Lucio Corenzi.
La nostra libreria cura il bookshop.

Sabato 5 marzo alle 18 in libreria
presentazione del libro di Silvia Gentilini “Parola alla Polizia. La comunicazione efficace nella Polizia di Stato.” (Historica editrice).
L’autrice ne parlerà con Stefano Andrini.

Lunedì 29 febbraio alle 17,30
alla Biblioteca Amilcar Cabral in via San Mamolo 24 a Bologna
presentazione del libro di Alessandro Leogrande “La frontiera” (Feltrinelli).

Ne discutono con l’autore, Gli asini rivista di educazione e intervento sociale, l’Associazione Aprimondo scuola di italiano per migranti, Barbara Pinelli antropologa delle migrazioni, università di Milano Bicocca, Siid Negash Coordinamento Eritrea Democratica.

Un pezzo di mondo sta scappando. Scappa da conflitti, dittature, miseria e guerre civili devastanti.
Un altro pezzo di mondo sta reagendo scompostamente alla fuga degli uomini e delle donne che cercano riparo all’interno dei suoi confini.
Quanti sono? Perché fuggono? Da quali paesi? Quali sono le nuove rotte? Perché si imbarcano pur conoscendo i rischi del viaggio? Che peso hanno sui nostri sistemi di welfare? Cosa succede loro quando riescono ad attraversare la frontiera?
Per tentare qualche risposta al problema che sta mandando in frantumi l’Europa, per decidere cosa fare, qui e ora, sia in termini di politiche migratorie sia in termini di pratiche di accoglienza non si può prescindere dalla ricostruzione di un quadro attendibile delle situazioni e delle condizioni da cui questo pezzo di mondo sta scappando.
È questo che tenta di fare, attraverso una raccolta di storie di naufragi e di approdi, il romanzo-inchiesta “La frontiera” (Feltrinelli 2015).

L’iniziativa è presentata da Gli Asini, Bologna al bivio, Associazione Aprimondo, Biblioteca Amilcar Cabral.

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Martedì 1 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo dell’antologia “Il gusto di farlo. Raccontarsi senza veli” (Ananke lab) con le due autrici Graziella Pagani e Maria Paoloni.
Coordina l’incontro Patrizia Raggi

Il libro è la raccolta di 12 storie di donne che raccontano il loro modo personale di vivere il piacere.
Seconda edizione del concorso letterario “Il colore delle donne” indetto dalla editrice torinese Ananke lab, che nel 2014 ha così dato il via ad una collana dedicata alle tematiche di genere, “DIVERSAmente”.
Partner di Ananke Lab:
La valigia rossa www.lavaligiarossa.eu
Lettori d’assalto www.lettoridassalto.wix.com
Coolturalbag http://www.coolturalbag.com/coolturalshopper-1/
Il Sillabo http://www.ilsillabo.it/home-ita.html

Entrambi i volumi sono usciti, non casualmente, il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché anche l’imposizione di modelli e ruoli prestabiliti è una chiara forma di violenza che le donne subiscono quotidianamente.
Mentre la prima raccolta chiedeva alle/ai partecipanti di rispondere all’interrogativo “quanto c’è di vero nelle affermazioni che riguardano le donne?”, il secondo, quello che appunto verrà presentato, chiede: ”Davvero il colore della passione è soltanto il rosso?”. E più chiaramente ancora:” Tu (o la protagonista del racconto) di che colore lo fai?”.
La tavolozza è molto ricca.
“Rosso fuoco, di passione, disibinizione e libertà. Rosso tenue, quasi rosa, di chi ama la tenerezza sopra ogni cosa o anche, forse, di quei tabù vecchi come il mondo. Rosso che tende quasi al nero, di chi non osa raccontarlo, o al contrario lo dice sfrontatamente, che il dominio può essere anche un gioco. – dice l’editore. – Vogliamo un racconto che parli della singolare interazione che esiste tra il corpo e la mente, dei mille modi di vivere l’eros, del piacere di darsi piacere e di farselo dare, della gioia delle scoperte e delle difficoltà di crescere e diventare donne consapevoli e padrone dei propri desideri”.
Questa è la consegna, il tutto raccontato con ironia e irriverenza per esprimere il “gusto di farlo”, secondo una sola parola d’ordine: la libertà, quella di sentirsi, di conoscersi, di piacersi, di dipingere il proprio ritratto al di là del tabù sulla sessualità.

Graziella Pagani è nata nel 1961 nei dintorni campagnoli di Bologna e abita in città, a due passi dalla Certosa.
Laureata in Filosofia ad indirizzo estetico s’interessa da sempre alla scrittura. E’ grafologa, ha scritto saggi ed articoli scientifico-creativi e ha partecipato a numerose conferenze e convegni. Ha pubblicato nel 2004 “Picasso, Miró, Kandinskij dall’arte alla grafologia” (Ed. Hermatena).
Amante a tutto tondo della scrittura, le parole scritte, parlate, inventate e ascoltate rappresentano il suo interesse principale nonché le sue attività sia ludiche che più serie. Conduce gruppi di scrittura creativa e ha pubblicato alcuni racconti e poesie.
Negli ultimi anni ha partecipato a “Bologna a modo nostro”, antologia a cura di Maria Beatrice Masella e Alba Piolanti, e a “Racconti Bolognesi” (Historica) antologia a cura di Stefano Andrini.

Maria Paoloni, nata a Teramo nel 1944, è approdata a Bologna appena le è stato possibile e ci vive da 54 anni.
Laureata in pedagogia con l’abilitazione in scienze umane, storia ed italiano, ha insegnato da precaria per 15 anni in istituti diversi fino a che è diventata di ruolo in un istituto superiore comunale a Bologna dove ha insegnato psicologia a ragazze dai 16 ai 18 anni, quando arrivavano in regola alla maturità. Il lavoro della sua vita, amatissimo. Le sue alunne presenze costanti nella sua vita e nelle sue emozioni, anche dopo il diploma.
Da quando ha imparato a scrivere ha capito che quella sarebbe stata la sua passione.
Lo ha sempre fatto per sé, fino alla partecipazione ad alcuni concorsi, e ha pubblicato con “Scriviconloscrittore” nel 2011 e 2012.
Sempre nel 2012 con lo stesso editore ha partecipato con alcuni testi di “Bologna a modo nostro”. E ha pubblicato in “Racconti bolognesi” (Historica).

Patrizia Raggi, conoscitrice e amante dell’arte della scrittura. Partecipa da parecchio tempo a laboratori di scrittura e ne gestisce personalmente uno da molti anni. Presta la sua voce a letture di testi narrativi e poetici di amiche scrittrici.

Giovedì 3 marzo alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe
ingresso via San Gervasio 3/A a Bologna
presentazione aperitivo del libro di Maria Cristina Sarò “Campanella” (Torri del Vento edizioni).
L’autrice ne parlerà con Simona Mammano, lettrice e scrittrice.
Musiche a cura di Lucio Corenzi.
La nostra libreria cura il bookshop.

“Una sera mi sono ritrovata con un bicchiere di vino in mano. Ricordo benissimo cosa ho pensato: voglio tornare in Sicilia e raccontare l’eccellenza. Ho iniziato a guardare il vino così come si guarda il mare: aspettando che qualcosa tornasse da me. Così è tornata la mia infanzia, la canistredda di mio padre Gianni, le parole di NonnoNino sulla Sicilia e sul grappolo, la bellezza dei vigneti a Menfi, l’amore che si era depositato in fondo così come avviene dentro ad una botte. Nasce Campanella ed è un avvocato che lotta in Sicilia, lotta per la bellezza e la verità”.

Sicilia. Sciacca e vigneti tra Menfi e il Belice. Ina e Campanella sono giovani e innamorati. Ina appartiene alla famiglia Pensabene, la famiglia mafiosa che controlla l’economia e il territorio. Campanella è un giovane avvocato, ha un cugino di nome Franco che parla con la vigna ed è matto. È il 1984 quando ha inizio il processo Campanella, chiamato così perché il giovane avvocato viene trascinato in tribunale dalla famiglia Minchialuzzo, che rivendica un matrimonio e il danno di un lotto di vigne bruciate. Durante il processo, Ina scompare e il suo corpo viene ritrovato in mare. Il processo dura trent’anni e si ripete come la vendemmia. Le storie s’intrecciano come le viti, si piegano e si accasciano l’una sull’altra. Le cinque fasi del vino diventano le fasi della vita di quest’uomo che rimane solo contro tutti e senza Ina; rimane con la promessa di un fiore dentro alla bocca, una campanella, che getta ogni sera in mare per lei.

Il romanzo si svolge interamente in Sicilia, nel vigneto più grande d’Europa, ed è una grande riflessione ambientale e territoriale. Si concentra sul mercato del vino e delle sue peculiarità all’interno del territorio siciliano. Parlare del vino siciliano significa parlare della Sicilia guardando alle eccellenze ma anche al concetto di comunità: le grandi cantine siciliane sono comunità che vivono di comunione tutto l’anno; non esiste il singolo come non esiste la bottiglia di vino, esiste la collettività, esiste il vigneto. Campanella vuole essere una progettualità narrativa: incontrare i lavoratori del vino e cercare altre storie per narrare un mondo fatto da comunità e ritualità. Questo è il motivo di questo spazio che io chiamo “storie” perché non esiste solo il chicco d’uva ma esiste il grappolo.

Maria Cristina Sarò (Messina, 1983) è autrice e regista teatrale. Ha pubblicato “Maria Paiato. Un teatro del personaggio” (Titivillus edizioni, 2011), il racconto “Salvo e Sara. Palermo 92” (Caracò, 2014), il racconto “Accussì-Giampilieri”, sull’alluvione messinese del primo ottobre 2009 (antologia “La giusta parte”, Caracò Editore, 2011) e il monologo “Donna dell’Italia, racconto-inchiesta di donne e operaie” (nel volume “Fiori dal cemento”, Caracò-Fillea/Cgil, 2013). “Campanella” è il suo primo romanzo.

Lucio Corenzi è nato a Bologna nel 1985, ha intrapreso lo studio del contrabbasso classico al conservatorio G.B. Martini sotto la guida di Alberto Farolfi diplomandosi nel 2009.
Si è specializzato con Alberto Bocini, Alois Posh e Klaus Stoll. Collabora con le principali orchestre e teatri Italiani ed è stato membro stabile dell’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado. Nell’ambito della musica sperimentale e improvvisata si è esibito in vari festival internazionali.

Sabato 5 marzo alle 18 in libreria
presentazione del libro di Silvia Gentilini “Parola alla Polizia. La comunicazione efficace nella Polizia di Stato.” (Historica editrice).
L’autrice ne parlerà con Stefano Andrini.

La comunicazione corretta ed efficace è importante per tutti, ma deve esserlo in particolar modo per le Forze dell’Ordine il cui enorme lavoro spesso è vanificato o peggio ancora strumentalizzato proprio perché non è ben comunicato all’esterno.
Questo libro, frutto di un percorso professionale diretto dell’autrice, si prefigge di trovare la strada per comunicare al meglio l’attività quotidiana degli uomini e delle donne in divisa cercando di non tralasciare nessun aspetto, compreso quello della comunicazione “interna”.
Il lavoro trova il suo punto centrale nella parte più “operativa”, con la trattazione di alcuni casi pratici nei quali la comunicazione ha avuto un ruolo fondamentale.
Con il contributo di due grandi esperti di comunicazione: il giornalista Riccardo Iacona e il Dirigente Generale della Polizia di Stato Roberto Sgalla.
E un’appendice sulle serie televisive, da Montalbano a Don Matteo.

Silvia Gentilini è nata a Bologna nel 1969. Laureata in Giurisprudenza e Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, è Funzionario della Polizia di Stato e Criminologo Forense.
Ha lavorato a Bologna, Milano-Malpensa, Forlì e Cesena, dove vive dal 2006.
Dal 2012 dirige il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Faenza.

Stefano Andrini, romagnolo di nascita e bolognese d’adozione, dopo l’esordio come dj in una delle prime radio libere, come organizzatore di eventi e come commesso in una libreria universitaria, ha virato, in maniera imprevedibile, verso il giornalismo a cui pensava fin da piccolo. Diventato professionista, per vent’anni è stato corrispondente di Avvenire e Radio Vaticana e coordinatore dell’inserto domenicale Bologna Sette. Poi il passaggio alla Voce di Romagna dove è stato direttore per un anno e mezzo. Attualmente si è scoperto scrittore, nel settembre 2014 è uscito il suo primo romanzo “Te Reo (Sensoinverso edizioni).

NEWSLETTER DI FINE FEBBRAIO a Trame e altrove

Una ruzzolata di incontri.
Qui in libreria con due autrici, Raffaella Costi e Francesca Fiorletta, e in giro per Bologna collaborando con il circolo ARCI Brecht, il TPO e la gloriosa Biblioteca Sala Borsa…

Prima il sunto, poi i racconti.

Vi aspettiamo.

Trame.

Martedì 23 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Raffaella Costi “Diciassette racconti notturni” (Hemingway edizioni).
L’autrice ne parlerà con Bruno Di Bernardo, editore.

Martedì 23 febbraio a partire dalle 20
alla sala Candilejas in via Bentini 20 a Bologna
incontro con Maurizio Maggiani che parlerà del suo ultimo lavoro “Il romanzo della nazione” (Feltrinelli).
Alle 20 buffet di autofinanziamento e alle 21 incontro con l’autore.

Mercoledì 24 febbraio alle 18,30
presso il TPO in via Casarini 17/5 a Bologna
presentazione del libro di Giuseppe Campesi “Polizia della frontiera. Frontex e la produzione dello spazio europeo” (Derive Approdi 2016).
Sarà presente l’autore che ne parlerà con Neva Cocchi dello Sportello Migranti Ya Basta e con Maurillio Pirone del TPO.

Venerdì 26 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Francesca Fiorletta “More uxorio” (ZONA Contemporanea 2015 con una nota di Alessandra Sarchi).
L’autrice ne parlerà con Matteo Marchesini e Alessandra Sarchi.

Sabato 27 febbraio alle 17
in Auditorium Enzo Biagi presso la Biblioteca Sala Borsa in piazza del Nettuno a Bologna
Dal giallo al noir, incontro con Roberto Carboni.
L’autore, Nettuno d’oro 2015, parlerà con Francesco Vitali, avvocato penalista, delle principali differenze che caratterizzano questi due generi tanto amati dai lettori. Letture a cura dell’attore Alessandro Pilloni.

Martedì 23 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Raffaella Costi “Diciassette racconti notturni” (Hemingway edizioni).
L’autrice ne parlerà con Bruno Di Bernardo, editore.

Una facilità di scrittura sorprendente, che incolla il lettore a ciascuna storia dalla prima all’ultima riga.
Diciassette racconti, diciassette istantanee di mondi tra loro spesso lontani, ma tutti a noi vicini, accomunati da una capacità naturale di ambientare situazioni e di fotografare nitidamente personaggi e storie, con uno stile diretto e essenziale.
Perché come diceva J. P. Sartre, “scrive chi conosce le storie più belle”.
Ma poi occorre anche un altro dono: saperle raccontare.

Raffaella Costi è nata a Bologna, dove vive e lavora.
Femminista, relativista, ambientalista, antimperialista, aspirante golfista e surfista.
Gioca a carte e bluffa, quando ci riesce. Complessivamente, ha un gran brutto carattere.

Martedì 23 febbraio a partire dalle 20
alla sala Candilejas in via Bentini 20 a Bologna
incontro con Maurizio Maggiani che parlerà del suo ultimo lavoro “Il romanzo della nazione” (Feltrinelli).
Alle 20 buffet di autofinanziamento e alle 21 incontro con l’autore.

Come facessero non lo so,
ma era tutta gente che sognava
mentre lavorava, e quello che avrebbero fatto
con il loro lavoro era la loro utopia
La storia è fatta dalle persone comuni,
raccontarla è un atto di giustizia sociale (M. Maggiani)

Vincitore del Premio Elsa Morante 2015

C’era una volta il popolo. C’era una volta il sogno di costruire – attraverso il popolo – una nazione. C’erano le storie che facevano degli uomini, delle donne, delle famiglie, la premessa dell’essere popolo e poi nazione.

Maggiani rifà la storia della sua famiglia quando la sua famiglia comincia a morire. La madre, il padre, i legami di sangue, i legami di idee, la città, la memoria di quel venir meno “ad ogni usata amante compagnia” di persone che hanno lavorato per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune. Maggiani ci dice cos’è il romanzo di una nazione quando quel romanzo tramonta. Quando quella possibilità non si dà più. La chiusura di un mondo ne apre un altro di cui si sa ancora e soltanto che è il “sogno di una cosa”. Che cosa si racconta, di fatto? Si racconta di una madre e di un padre che si spengono portando, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura dell’orto, delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Il figlio-narratore rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, negli scioperi, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti. Si racconta, con un ginnico balzo indietro narrativo, della costruzione del porto di La Spezia, il porto che, nella lungimiranza di Cavour, avrebbe dovuto essere il più attivo del Mediterraneo. Si racconta di altri fondatori di nazioni: di ebrei e di palestinesi.
Si racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite.

Circolo ARCI Brecht tel 051 705314 brecht@arcibologna.it

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Mercoledì 24 febbraio alle 18,30
presso il TPO in via Casarini 17/5 a Bologna
presentazione del libro di Giuseppe Campesi “Polizia della frontiera. Frontex e la produzione dello spazio europeo” (Derive Approdi 2016).
Sarà presente l’autore che ne parlerà con Neva Cocchi dello Sportello Migranti Ya Basta e con Maurillio Pirone del TPO.

L’agenzia europea Frontex nasce nel 2005, con il compito di coordinare l’attività di controllo delle frontiere comuni delle diverse forze di sicurezza nazionali. Laboratorio per le politiche di controllo della mobilità umana nell’Europa contemporanea, a dieci anni di distanza Frontex è ancora uno dei principali strumenti a cui si affida l’Europa in crisi di fronte agli effetti delle guerre nella gestione dell’aumento delle persone in fuga da un mondo stravolto da conflitti, crisi economiche, ambientali e di democrazia.

L’incontro è preludio alla giornata del Primo Marzo: la nostra dignità contro I vostri muri.
In Piazza del Nettuno alle 18 martedì 1° marzo.

Giuseppe Campesi è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», dove insegna Sociologia del diritto e Sociologia dei fenomeni politici. Tra le sue pubblicazioni, “Genealogia della pubblica sicurezza. Teoria e storia del moderno dispositivo poliziesco” (2009); Soggetto, disciplina, governo. Michel Foucault e le tecnologie politiche moderne (2011), La detenzione amministrativa degli stranieri. Storia, diritto, politica (2013).

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Venerdì 26 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Francesca Fiorletta “More uxorio” (ZONA Contemporanea 2015 con una nota di Alessandra Sarchi).
L’autrice ne parlerà con Matteo Marchesini e Alessandra Sarchi.

Ci sono testi che sembrano fatti appositamente per creare disordine, per far saltare le categorie, per violare i confini tra un genere e l’altro. Cos’è infatti “More uxorio”? È difficile definirlo, perché, pur intraprendendo chiaramente la via della prosa, non rinuncia a nessuno degli utensili della poesia o dell’enunciazione drammatica. E la sua forza sta proprio in questo. [Massimiliano Manganelli]

Nadja è una giovane promessa sposa, con un carico di aspettative – ora prosaiche, ora più liriche e sognanti – al passaggio dal fidanzamento al matrimonio. Nadja è presenza fisica ma anche frastagliarsi della coscienza, coacervo di idee, paura, certezze, un calco di quello che la sua amica, un io narrante non meno sfuggente, proietta di sé sulla soglia della maturità, come rito di passaggio (temuto, scartato, ma infine ineluso) verso la maturità: il matrimonio. Le due donne parlano sedute in cucina. Tutto un immaginario femminile che si radica nell’infanzia e s’alimenta delle bruciature del crescere viene dispiegato in una forma narrativa che ha gli scatti della poesia, la sua diversione linguistica e sintattica, il suo procedere analogico, talvolta ipnotico e straniante.

Francesca Fiorletta, 1985, vive a Roma, è redattrice di Nazione Indiana, ufficio stampa e social media manager per la Neo Edizioni, e free lance. Suoi testi sono apparsi su varie riviste e blog culturali. Quest’anno ha pubblicato “Repertorio dei matti della città di Roma”, un volume collettivo a cura di Paolo Nori per Marcos y Marcos e il suo primo romanzo, “More Uxorio”, per Zona Contemporanea.

Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Poeta, narratore e saggista, oltre ad alcuni libri per ragazzi ha pubblicato le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon 2010), i ritratti letterari di “Soli e civili” (Edizioni dell’Asino 2012), e il romanzo “Atti mancati” (Voland 2013), entrato nella dozzina del premio Strega.
Suo ultimo libro l’antologia “Cronaca senza storia. Poesie 1999-2015” (Pendragon).
Collabora con Radio Radicale, “Il Foglio” e il “Sole-24 ore”.

Alessandra Sarchi è nata a Reggio Emilia nel 1971, e vive a Bologna. Ha pubblicato “Segni sottili e clandestini” (Diabasis 2008). Per Einaudi Stile Libero è uscito nel 2012 il romanzo “Violazione”, vincitore del premio Paolo Volponi opera prima, e nel 2014 “L’amore normale”.

Sabato 27 febbraio alle 17
in Auditorium Enzo Biagi presso la Biblioteca Sala Borsa in piazza del Nettuno a Bologna
Dal giallo al noir, incontro con Roberto Carboni.
L’autore, Nettuno d’oro 2015, parlerà con Francesco Vitali, avvocato penalista, delle principali differenze che caratterizzano questi due generi tanto amati dai lettori. Letture a cura dell’attore Alessandro Pilloni.

Attraverso il racconto e la lettura dello stile narrativo e l’opera di autori come Dashiell Hammet, Cornell Woolrich e Raymond Chandler, un incontro sulla nascita del giallo e sulla sua svolta verso il noir, ma anche un percorso tra le caratteristiche delle principali scuole storiche italiane del noir, come il Gruppo 13 bolognese, La scuola dei duri milanese e il Neo-noir romano, e le tecniche della scrittura di tensione. La società utopistica del giallo e la società malata del noir, la cristallizzazione del giallo con i suoi personaggi che tendono a rimanere sempre uguali a sé stessi e la ‘mutazione’ che è propria del genere noir, la moralità del giallo e l’amoralità del noir.

Roberto Carboni, ex tassista, autore bolognese, che dalla sua esperienza sulla strada ha deciso di filtrare nei suoi romanzi le realtà crude, le vite urbane, notturne e inquiete che popolano i vicoletti pietrosi del centro storico bolognese. Perché ci sono tante Bologna e molte le conoscono tutti, altre invece rimangono nascoste tra le ombre dei portici o mormorate sul sedile posteriore di un taxi, ma meritano comunque di essere raccontate.

Roberto Carboni ha partecipato al progetto Bologna scrive, Ehi, sono qui è l’inedito che ha donato a Biblioteca Salaborsa.